Il giorno 25 gennaio siamo stati invitati ad assistere a uno spettacolo teatrale, dal titolo Di sabbia e di vento, presso il Centro Congressi Medioevo. Durante l’orario scolastico le classi terze si sono infatti riunite lì, accompagnate dai professori, che hanno, come gli alunni, partecipato all’iniziativa.
Quando siamo arrivati ci siamo seduti e sono entrati in scena due giovani ragazzi, Laura e Alessandro, che avrebbero poi recitato nello spettacolo. Ci hanno spiegato che ci avrebbero raccontato la storia di tre donne che sono state discriminate e hanno subito l’ingiusto potere del maschilismo di allora. Purtroppo, dai tempi più antichi fino ad oggi, questi comportamenti assurdi sono ancora diffusi e continuano a colpire vittime innocenti.
Dopo l’introduzione, d’un tratto le luci si sono spente e abbiamo finalmente notato la scenografia, rimasta illuminata. Al centro c’era una struttura in metallo alta più degli attori, quasi fino al soffitto, rappresentava una specie di gabbia.
Gli attori hanno raccontato la storia di Giovanna d’Arco, che lottava per quello in cui credeva, per liberare la Francia e sconfiggere gli inglesi. La sua storia è stata molto profonda; ci hanno spiegato che combatteva come se fosse un uomo, come un soldato coraggioso, anzi era più forte dei soldati stessi. Venne però condannata al rogo e morì per il solo fatto di essere donna.
Laura ha poi interpretato la parte di Camille Claudel, grande artista e amante dello scultore Auguste Rodin. Camille sapeva scolpire come un uomo ed era più brava di molti suoi colleghi. Lavorava sempre con Rodin e molte delle sue sculture erano fatte a quattro mani, o a due, quelle di Camille. Per la sua vita fuori dal comune venne perseguitata, Rodin era geloso del suo talento e con il fratello di lei contribuì a farla rinchiudere in manicomio, dove stette per venticinque anni. In quegli anni la giovane scrisse varie lettere, chiedendo il motivo di quel gesto, rivolgendosi a suo fratello. Ma non ottenne risposta.
L’ultima storia che ci hanno raccontato e recitato è stata quella di Barbara, la storia più attuale, quella di una donna licenziata solo perché in stato di gravidanza. Questa è forse la storia più semplice, ma non meno importante.
I tre tragici destini rappresentano la discriminazione e l’ingiustizia che subiscono le donne, spesso proprio da chi è più vicino a loro.
Alla fine dopo un fragoroso applauso, gli attori hanno risposto alle nostre domande, erano molto preparati e hanno saputo soddisfare tutte le nostre curiosità. Abbiamo scoperto, per esempio, che le prove di uno spettacolo durano un mese, senza contare tutto il lavoro che c’è dietro.
Di sabbia e di vento ci è piaciuto molto, soprattutto per i temi trattati, la preparazione e la determinazione degli attori.
Alessandro Piazza
3 A
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