domenica 10 gennaio 2021

Quattro amici e un mistero - quarto capitolo

-UNA STANZA SEGRETA?!- esclamò Tommaso. Il ragazzo si arrampicò sul davanzale della
finestra, ma era leggermente più basso dei suoi compagni di dieci anni, così Luca lo aiutò.
Afferrò le sue braccia ed iniziò a tirarlo verso di sé. Il problema era che Luca era più leggero di
una piuma nel vero senso della parola, e Tommaso, malgrado fosse magro, per lui era
pesantissimo.
Luca però non si fece scoraggiare e continuò a tirare il cugino, che diede uno spintone alla scala
e riuscì finalmente ad attraversare la finestra, anche se in modo piuttosto goffo. Infatti, subito
dopo l'arrivo di Tommaso, i due ragazzi sentirono un gran tonfo provenire da fuori. Si
affacciarono alla finestra e videro che la scala che un momento prima era appoggiata al muro
proprio sotto di loro, il momento dopo giaceva inerte sull'erba del giardino della nonna.
-Bravo. E adesso come credi di tornare indietro? Siamo bloccati qui!- disse Luca a Tommaso con
tono di rimprovero.
-Come siamo bloccati qui? Mi stai dicendo che la porta è chiusa a chiave?-
-No Tom. Sto dicendo che qui non c'è neanche una porta!-
Tommaso lanciò a Luca un'occhiata interrogativa. Poi si voltò a guardare la stanza.
I suoi occhi uscirono dalle orbite e la sua mandibola cedette alla forza di gravità lasciandolo a
bocca aperta.
I due si trovavano in una stanza di quasi quattro metri per quattro. Alla loro destra c'era un
muro color giallo arancio, privo di prese o interruttori. Alla loro sinistra un'imponente biblioteca
si ergeva fino al soffitto, stipata di libri fino all'orlo. Sul pavimento c'era una moquette bordeaux,
dal soffitto non pendeva nessun lampadario (al contrario di tutte le altre stanze della casa) e
sulla parete innanzi a loro non si intravedeva l'ombra di alcuna porta.
-Beh, almeno siamo nel posto giusto- sospirò Tommaso -una biblioteca c'è- soggiunse
sorridendo.
-Sì, ma non sappiamo cosa cercare!- esclamò Luca.
-In effetti non ci siamo mai posti il problema... facciamo così: prendiamo un libro e lo sfogliamo,
e quando troviamo quello giusto tagliamo la corda-
-E dove credi di andare?!-
-Oh, già- fece Tommaso come distratto -Beh... intanto cerchiamo il libro, poi si vedrà- E
iniziarono la loro ricerca.
Luca prendeva un libro, guardava l'immagine in copertina, lo sfogliava e lo rimetteva a posto.
Tommaso, molto più disordinato di lui, ne prendeva uno, leggeva il titolo, lo sfogliava e lo
abbandonava per terra o dove capitava. D'un tratto, Luca tolse dallo scaffale l'ennesimo libro, lo
esaminò per bene, lo sfogliò e come al solito non trovò niente. Quando si girò per rimetterlo a
posto, sobbalzò sbigottito. Una fievole luce entrava nella stanza dalla fessura da dove lui aveva
estratto il libro.
-Hey Tommy!- disse iniziando a togliere tutti gli altri libri. Il cugino di voltò verso di lui. Luca
continuò a togliere i libri dallo scaffale, fino a quando questo non si vuotò. Allora i due capirono
dove erano finiti.
-Ma allora siamo veramente nel posto giusto!- esclamò Tommaso -Questa è la biblioteca! La
nonna aveva creato una stanza segreta posizionando questo scaffale di qualche metro più avanti
della parete!- Non si può descrivere la faccia di quei due in quel momento. Avevano un sorriso
che andava da orecchio a orecchio, e la loro espressione era più che meravigliata.
Luca e Tommaso spostarono lo scaffale ed entrarono nella biblioteca. Alla loro destra c'era la
porta, mentre le altre due pareti, escludendo quella che avevano appena spostato, erano
coperte da scaffali uguali a quello che avevano trovato al loro arrivo. Vicino alla finestra alta e
stretta, in mezzo tra le due pareti, c'era una vecchia poltrona verde coperta da un'immensità di
cuscini. Sotto quei cuscini, come se si volesse nascondere, faceva capolino la punta spigolosa di
un libro sconosciuto. Luca lo indicò a Tommaso e andò a prenderlo. Era un libro dalla copertina
nera con disegnata una locomotiva. Lo fece vedere al cugino, che lesse il titolo:
-Assassinio sull'Orient Express-
Luca guardò Tommaso, che annuì. Allora il bambino aprì il libro e iniziò a sfogliarlo, finché il suo
dito non si fermò a pagina 67. Lì c'era un piccolo foglietto di carta.
-Leggi- disse Luca.
Tommaso si schiarì la voce -"Nel vagone-ristorante tutto era di nuovo in ordine. Poirot..."-
-Scusa, ma che cosa stai leggendo?-
-Il libro- disse Tommaso.
-Ma no, ma no! Non quello! Leggi il foglio!-
-Ah, giusto!- Tommaso non fece neanche in tempo a prendere fiato che i due sentirono una voce
provenire da fuori: -Ragazzi! Ci siete? Dobbiamo tornare a casa!-
Luca e Tommaso si scambiarono uno sguardo preoccupato, e Tommaso si precipitò subito verso
la finestra.
-Non sono ancora qui. Possiamo fare in tempo-
Luca non se lo fece dire due volte e seguì il cugino fuori dalla porta della biblioteca. Percorsero il
corridoio e scesero le scale, quasi inciampando nelle loro scarpe slacciate. Alla fine della rampa
girarono a destra ed entrarono in cucina, passando impassibili davanti al barattolo dei biscotti
senza degnarlo di uno sguardo e uscendo dalla porta sul retro. Per fortuna trovarono tutte le
porte aperte e nessun intralcio, e tornarono in giardino in meno di quindici secondi. In
quell'esatto istante, i loro genitori apparvero da dietro l'angolo, insieme ad Alex e Ginevra.
-Allora, dov'è questo Garrotolo?- chiese Marta.
Luca e Tommaso si guardarono -Ehmm...-
-Eccolo lì!- disse Ginevra indicando qualcosa al di là di Luca e Tommaso.
Un gatto col pelo corto, color rosso chiaro e tigrato dagli occhi dello stesso colore era sbucato
dall'altro angolo della casa e guardava incuriosito quel gruppo di esseri umani che lo guardavano
a loro volta. Poi fece "miao", come per salutare, e si voltò scomparendo di nuovo da dove era
venuto.
-Allora? Cosa avete trovato?- bisbigliò Alex.
Tommaso tirò fuori la copia di Assassinio sull'Orient Express che avevano trovato.
-Adoro quel libro!- sussurrò Ginevra -Ma come abbiamo fatto a non pensarci! Era ovvio!-
-Solo tu potevi ricordartelo, Ginny. Quindi? Cosa avete trovato?-
-Oh, abbiamo molte cosa da raccontarvi-

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