giovedì 24 dicembre 2020

Quattro amici e un mistero - Secondo capitolo

Un piano geniale

Alex, Ginevra, Tommaso e Luca fecero lo slalom tra i loro genitori, corsero lungo il corridoio e si
precipitarono nella camera di Alex.
-Dài, aprila!- disse Tommaso chiudendo la porta.
Sua sorella staccò frettolosamente il sigillo dorato dalla lettera e l'aprì, tirando fuori dalla busta
un foglio di carta vecchio ed ingiallito.
La prima cosa che notarono tutti era che il foglio era strappato a metà. Si guardarono l'un l'altro,
poi Ginevra lesse, o meglio, guardò la lettera. Sul suo viso apparve un'espressione sbalordita.
Dichiarò -Qui non c'è scritto nulla-
I tre ragazzi la guardarono ancor più perplessi, poi tutti e tre si avvicinarono e iniziò una
rumorosa polemica.
-Come non c'è scritto nulla?-
-Ma che stai dicendo?-
-Non è possibile!-
-Fammi controllare-
-State calmi, state calmi! E' vuota, OK? Non c'è scritta una parola! Non siete mica un gregge di
pecore! Scollatevi!-
Alex si lasciò cadere sul letto, con la testa fra le mani.
Tommaso aveva ancora la faccia di quando aveva visto la lettera vuota, mentre Luca, di tanto in
tanto, si appoggiava al braccio di Ginevra e si metteva in punta di piedi per controllare che le
parole sul foglio non apparissero dal nulla mentre lui non se ne accorgeva.
-Perché la nonna ci ha scritto una lettera vuota?- chiese Tommaso.
-Tecnicamente, se non c'è scritto niente non ce l'ha scritta- disse Ginevra
Lui sbuffò silenziosamente, in modo che la sorella non lo sentisse.
-E perché è strappata a metà?- chiese Luca
Ginevra alzò le spalle, come per dire "ne so quanto te". Poi, tutti si girarono verso Alex.
-Perché state guardando me?- disse Alex alzando la testa.
-Beh, tu... tu sei il più grande, quindi... quindi forse troverai una soluzione...- disse Tommaso.
Alex lo ascoltò, ma non rispose, e tornò con la testa fra le mani.
Di nuovo un lungo silenzio si abbatté sulla stanza, come se tutti i rumori del mondo fossero
scomparsi. Solo il perenne ticchettio dell'orologio da muro nella stanza di Alex rompeva quel
silenzio di tomba.
Ad un tratto, Alex si alzò di scatto e iniziò a camminare in giro per la stanza senza una meta
precisa.
-Non è possibile- disse -sapete come è fatta la nonna, c'è sempre qualcosa di nascosto, di
segreto... qualcosa da capire-
Luca, Tommaso e Ginevra lo guardarono perplessi.
-Ragazzi, è un indovinello!-
-Aaaaaah!- esclamarono loro all'unisono.
-Credo proprio che ci troviamo faccia a faccia con un mistero-
-Wow, sei diventato Fred di Scooby Doo. Ora risolvilo il mistero, però- disse Ginevra.
-Un attimo, un po' di pazienza- disse Alex, riprendendo a camminare per la stanza.
-Forse... in realtà c'è scritto qualcosa, ma la nonna ha fatto in modo che fosse invisibile...-
ipotizzò Tommaso.
-Come sarebbe a dire invisibile?- chiese Ginevra.
-Può essere- esclamò Alex, continuando a camminare -Può essere-
Dopo alcuni passi, Alex si arrestò. Mezzo secondo dopo, sul suo viso apparve un sorriso
beffardo. Quindi scattò verso la porta, la aprì e disse -State lì-, quindi lasciò la stanza. Tutti si
guardarono l'un l'altro, come per dire "ma che sta facendo?"
Pochissimi secondi dopo, Alex tornò in camera con un accendino in mano.
-Perché hai in mano quel coso?- chiese Tommaso.
-Ora capirai. Ginny, dammi la lettera-
-Non vorrai bruciarla spero- disse lei portandosi il foglio sul petto, come per proteggerlo da Alex,
che era armato.
-Fidati- disse lui. Maledetto. Quel fidati funzionava sempre. Lo diceva con un tono così
rassicurante che nessuno riusciva a resistergli. Vinceva sempre su tutto.
Ginevra esitò, poi gli porse la lettera. Lui provò ad accendere l'accendino, ma senza successo.
Fece ancora qualche tentativo, e quando ci riuscì lo portò sotto alla lettera, bruciacchiandola un
po'. Con lo stupore di tutti, sulla lettera apparvero delle parole. Sembrava che avesse fatto una
magia.
-Oh mio Dio!-
-Ma come è possibile?-
-Come hai fatto?-
-Sei un mago!-
Alex sorrise, poi disse -La nonna mi regalò questo accendino tanto tempo fa, per il mio
undicesimo compleanno. Aveva detto... cosa aveva detto? Ah, sì! "Usalo quando avrai bisogno di
una luce per vedere nel buio"-
-Sì, sì, OK, ma ora leggiamo la lettera!- disse Tommaso.
Alex si sgranchì la gola e iniziò a leggere -Caro Alex, cara Ginevra, caro Tommy e caro Luca,
se state leggendo questa lettera, vi faccio i miei complimenti: avete superato la prima prova!
Sono così fiera di voi, miei piccoli genietti! Ma non perdiamoci in chiacchiere e andiamo alle cose
serie:
purtroppo non ho fatto in tempo a darvi un'ultima cosa prima che mi trasferissi da vostro nonno,
quindi dovrete trovarla voi, ma dovrete seguire molto attentamente le mie indicazioni, e
soprattutto seguirle alla lettera.
1. NON MOSTRATE QUESTA LETTERA AGLI ADULTI. Loro vivono in un mondo molto diverso dal
vostro, privo di immaginazione, di speranza, ma soprattutto privo di magia.-
-Aspetta un secondo- lo interruppe Luca -Ma anche lei è un'adulta-
Ginevra lo guardò sorridendo -In realtà, non credo che lo sia mai diventata- disse.
Alex riprese a leggere -2. Trovate il modo di convincere i vostri genitori a portarvi a casa mia.
Dovrete entrare, andare al secondo piano ed entrare nella biblioteca. Cercate il mio libro
preferito.
Attenzione: le chiavi non sono sotto lo zerbino dove le metto sempre, ma nella cassetta della
posta, che sapete come aprire.
Fra le pagine del mio libro preferito troverete- Alex alzò la testa -Termina qui-
-Secondo voi l'ha strappata lei?- chiese Ginevra.
-Secondo me sì- disse Tommaso -L'ha fatto proprio sul più bello, come faceva quando ci leggeva
le fiabe!-
-In effetti è vero- disse Alex -Cosa proponete di fare?-
-Io andrei a vedere nella sua biblioteca- disse Ginevra -Magari lì troveremo qualcosa-
-Magari è lì la seconda parte della lettera!- esclamò Luca -Quando ci andiamo? Quando ci
andiamo? Quando ci andiamo?-
-Luca ha ragione, potrebbe essere lì- disse Alex.
-Sì, ma come facciamo a convincere i nostri genitori?- chiese Ginevra.
Allora Luca iniziò a sparare alcune idee, ma Alex e Ginevra gliele bocciavano tutte.
-E se gli dicessimo che abbiamo dimenticato lì un libro di scuola?-
-Sì, tutti e quattro?-
-E se volessimo salutare Garrotolo?-
-Non è il gatto della nonna, è un gatto randagio, e i nostri genitori non lo conoscono-
-Diciamogli che vogliamo scrivere alla nonna una lettera di risposta!-
-E come facciamo ad entrare in casa con loro che ci stanno incollati?-
Intanto, Tommaso non aveva detto una parola. Era molto pensieroso, sembrava che gli fosse
venuta un'idea.
-Potrebbe funzionare- disse.
-Spara- disse Ginevra.
-Scriviamo la lettera e chiediamo di portarci a casa della nonna per metterla nella cassetta della
posta. Luca prende le chiavi e fa finta di aver visto Garrotolo e corre dietro la casa, seguito da
me, fino alla porta sul retro. Noi entriamo in casa e saliamo al secondo piano mentre Ginevra e
Alex trattengono i nostri genitori, spiegandogli tutta la storia di Garrotolo, di come lo abbiamo
conosciuto e raccontando qualche aneddoto. Intanto io e Luca cerchiamo il libro preferito della
nonna, prendiamo quello che c'è dentro e torniamo indietro-
In effetti, potrebbe funzionare- disse Alex.
-Sì, facciamo così- disse Ginevra.
-Tommy, sei un genio!- Luca era il più emozionato di tutti -Quando lo facciamo?!-
Sul viso di Alex apparve di nuovo quel suo solito sorrisetto scherzoso -Perché non adesso?-

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