giovedì 24 dicembre 2020

Un libro digitale per un maestro speciale!

In occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari, le insegnanti del plesso della scuola primaria Rodari hanno promosso alcune iniziative, differenziate per classe per avvicinare ancora di più i bambini alla figura del grande Maestro.

Così gli alunni di classe prima hanno ascoltato dalla voce dell’insegnante la narrazione delle avventure di Giovannino Perdigiorno. Poi si sono cimentati nell’illustrazione dei vari passaggi della storia e i disegni sono stati raccolti in un video/racconto dell’esperienza.

La classe seconda invece ha sperimentato la filastrocca, forma privilegiata di espressione per Rodari. I bambini hanno inventato, recitato e illustrato.

Gli alunni di classe terza hanno incontrato la Prof.ssa Maria Rita Livio che negli anni 80 è stata insegnante presso il plesso di via Repubblica e promotrice della sua intitolazione a Gianni Rodari.

Grazie alla sua testimonianza siamo venuti a conoscere un pezzetto di storia della nostra scuola.

La classe quarta si è concentrata sulle colonne colorate che reggono il porticato di ingresso e ha scoperto che ognuna di loro è un omaggio a una poesia di Rodari.

Infine gli alunni di classe quinta hanno svolto una selezione delle loro poesie e dei loro racconti preferiti leggendoli ad alta voce per la realizzazione di un piccolo audiolibro.

La scelta da parte di Viola della poesia “La Speranza” ha favorito il recupero nell’archivio della scuola di un contributo a Rodari frutto di un progetto realizzato nel 2010, testimonianza della vicinanza negli anni del nostro plesso alla figura di Gianni Rodari.

Ecco il link:

Ebook Gianni Rodari

Ed ecco la copertina:


I bambini e le maestre di via Repubblica

Quattro amici e un mistero - Secondo capitolo

Un piano geniale

Alex, Ginevra, Tommaso e Luca fecero lo slalom tra i loro genitori, corsero lungo il corridoio e si
precipitarono nella camera di Alex.
-Dài, aprila!- disse Tommaso chiudendo la porta.
Sua sorella staccò frettolosamente il sigillo dorato dalla lettera e l'aprì, tirando fuori dalla busta
un foglio di carta vecchio ed ingiallito.
La prima cosa che notarono tutti era che il foglio era strappato a metà. Si guardarono l'un l'altro,
poi Ginevra lesse, o meglio, guardò la lettera. Sul suo viso apparve un'espressione sbalordita.
Dichiarò -Qui non c'è scritto nulla-
I tre ragazzi la guardarono ancor più perplessi, poi tutti e tre si avvicinarono e iniziò una
rumorosa polemica.
-Come non c'è scritto nulla?-
-Ma che stai dicendo?-
-Non è possibile!-
-Fammi controllare-
-State calmi, state calmi! E' vuota, OK? Non c'è scritta una parola! Non siete mica un gregge di
pecore! Scollatevi!-
Alex si lasciò cadere sul letto, con la testa fra le mani.
Tommaso aveva ancora la faccia di quando aveva visto la lettera vuota, mentre Luca, di tanto in
tanto, si appoggiava al braccio di Ginevra e si metteva in punta di piedi per controllare che le
parole sul foglio non apparissero dal nulla mentre lui non se ne accorgeva.
-Perché la nonna ci ha scritto una lettera vuota?- chiese Tommaso.
-Tecnicamente, se non c'è scritto niente non ce l'ha scritta- disse Ginevra
Lui sbuffò silenziosamente, in modo che la sorella non lo sentisse.
-E perché è strappata a metà?- chiese Luca
Ginevra alzò le spalle, come per dire "ne so quanto te". Poi, tutti si girarono verso Alex.
-Perché state guardando me?- disse Alex alzando la testa.
-Beh, tu... tu sei il più grande, quindi... quindi forse troverai una soluzione...- disse Tommaso.
Alex lo ascoltò, ma non rispose, e tornò con la testa fra le mani.
Di nuovo un lungo silenzio si abbatté sulla stanza, come se tutti i rumori del mondo fossero
scomparsi. Solo il perenne ticchettio dell'orologio da muro nella stanza di Alex rompeva quel
silenzio di tomba.
Ad un tratto, Alex si alzò di scatto e iniziò a camminare in giro per la stanza senza una meta
precisa.
-Non è possibile- disse -sapete come è fatta la nonna, c'è sempre qualcosa di nascosto, di
segreto... qualcosa da capire-
Luca, Tommaso e Ginevra lo guardarono perplessi.
-Ragazzi, è un indovinello!-
-Aaaaaah!- esclamarono loro all'unisono.
-Credo proprio che ci troviamo faccia a faccia con un mistero-
-Wow, sei diventato Fred di Scooby Doo. Ora risolvilo il mistero, però- disse Ginevra.
-Un attimo, un po' di pazienza- disse Alex, riprendendo a camminare per la stanza.
-Forse... in realtà c'è scritto qualcosa, ma la nonna ha fatto in modo che fosse invisibile...-
ipotizzò Tommaso.
-Come sarebbe a dire invisibile?- chiese Ginevra.
-Può essere- esclamò Alex, continuando a camminare -Può essere-
Dopo alcuni passi, Alex si arrestò. Mezzo secondo dopo, sul suo viso apparve un sorriso
beffardo. Quindi scattò verso la porta, la aprì e disse -State lì-, quindi lasciò la stanza. Tutti si
guardarono l'un l'altro, come per dire "ma che sta facendo?"
Pochissimi secondi dopo, Alex tornò in camera con un accendino in mano.
-Perché hai in mano quel coso?- chiese Tommaso.
-Ora capirai. Ginny, dammi la lettera-
-Non vorrai bruciarla spero- disse lei portandosi il foglio sul petto, come per proteggerlo da Alex,
che era armato.
-Fidati- disse lui. Maledetto. Quel fidati funzionava sempre. Lo diceva con un tono così
rassicurante che nessuno riusciva a resistergli. Vinceva sempre su tutto.
Ginevra esitò, poi gli porse la lettera. Lui provò ad accendere l'accendino, ma senza successo.
Fece ancora qualche tentativo, e quando ci riuscì lo portò sotto alla lettera, bruciacchiandola un
po'. Con lo stupore di tutti, sulla lettera apparvero delle parole. Sembrava che avesse fatto una
magia.
-Oh mio Dio!-
-Ma come è possibile?-
-Come hai fatto?-
-Sei un mago!-
Alex sorrise, poi disse -La nonna mi regalò questo accendino tanto tempo fa, per il mio
undicesimo compleanno. Aveva detto... cosa aveva detto? Ah, sì! "Usalo quando avrai bisogno di
una luce per vedere nel buio"-
-Sì, sì, OK, ma ora leggiamo la lettera!- disse Tommaso.
Alex si sgranchì la gola e iniziò a leggere -Caro Alex, cara Ginevra, caro Tommy e caro Luca,
se state leggendo questa lettera, vi faccio i miei complimenti: avete superato la prima prova!
Sono così fiera di voi, miei piccoli genietti! Ma non perdiamoci in chiacchiere e andiamo alle cose
serie:
purtroppo non ho fatto in tempo a darvi un'ultima cosa prima che mi trasferissi da vostro nonno,
quindi dovrete trovarla voi, ma dovrete seguire molto attentamente le mie indicazioni, e
soprattutto seguirle alla lettera.
1. NON MOSTRATE QUESTA LETTERA AGLI ADULTI. Loro vivono in un mondo molto diverso dal
vostro, privo di immaginazione, di speranza, ma soprattutto privo di magia.-
-Aspetta un secondo- lo interruppe Luca -Ma anche lei è un'adulta-
Ginevra lo guardò sorridendo -In realtà, non credo che lo sia mai diventata- disse.
Alex riprese a leggere -2. Trovate il modo di convincere i vostri genitori a portarvi a casa mia.
Dovrete entrare, andare al secondo piano ed entrare nella biblioteca. Cercate il mio libro
preferito.
Attenzione: le chiavi non sono sotto lo zerbino dove le metto sempre, ma nella cassetta della
posta, che sapete come aprire.
Fra le pagine del mio libro preferito troverete- Alex alzò la testa -Termina qui-
-Secondo voi l'ha strappata lei?- chiese Ginevra.
-Secondo me sì- disse Tommaso -L'ha fatto proprio sul più bello, come faceva quando ci leggeva
le fiabe!-
-In effetti è vero- disse Alex -Cosa proponete di fare?-
-Io andrei a vedere nella sua biblioteca- disse Ginevra -Magari lì troveremo qualcosa-
-Magari è lì la seconda parte della lettera!- esclamò Luca -Quando ci andiamo? Quando ci
andiamo? Quando ci andiamo?-
-Luca ha ragione, potrebbe essere lì- disse Alex.
-Sì, ma come facciamo a convincere i nostri genitori?- chiese Ginevra.
Allora Luca iniziò a sparare alcune idee, ma Alex e Ginevra gliele bocciavano tutte.
-E se gli dicessimo che abbiamo dimenticato lì un libro di scuola?-
-Sì, tutti e quattro?-
-E se volessimo salutare Garrotolo?-
-Non è il gatto della nonna, è un gatto randagio, e i nostri genitori non lo conoscono-
-Diciamogli che vogliamo scrivere alla nonna una lettera di risposta!-
-E come facciamo ad entrare in casa con loro che ci stanno incollati?-
Intanto, Tommaso non aveva detto una parola. Era molto pensieroso, sembrava che gli fosse
venuta un'idea.
-Potrebbe funzionare- disse.
-Spara- disse Ginevra.
-Scriviamo la lettera e chiediamo di portarci a casa della nonna per metterla nella cassetta della
posta. Luca prende le chiavi e fa finta di aver visto Garrotolo e corre dietro la casa, seguito da
me, fino alla porta sul retro. Noi entriamo in casa e saliamo al secondo piano mentre Ginevra e
Alex trattengono i nostri genitori, spiegandogli tutta la storia di Garrotolo, di come lo abbiamo
conosciuto e raccontando qualche aneddoto. Intanto io e Luca cerchiamo il libro preferito della
nonna, prendiamo quello che c'è dentro e torniamo indietro-
In effetti, potrebbe funzionare- disse Alex.
-Sì, facciamo così- disse Ginevra.
-Tommy, sei un genio!- Luca era il più emozionato di tutti -Quando lo facciamo?!-
Sul viso di Alex apparve di nuovo quel suo solito sorrisetto scherzoso -Perché non adesso?-

sabato 19 dicembre 2020

Auguri natalizi in musica


Auguri dalla terza D

(sulla base della canzone “Concedimi” di Matteo Romano)




Ho aspettato il rientro, solo in parte è arrivato
deluso molte volte, fino all’ultimo ho sperato
con la paura di non tornare mai
mi ha stancato questo via vai.


Vorrei tornare alla normalità 
rivedere gli amici 
senza avere paura
Sognare un futuro migliore
uscire sempre di notte
e non far caso alle ore.


Perché vorremmo l’ultimo abbraccio
l’ultimo bacio, l’ultimo ballo
per l’ultima volta
abbiamo perso quasi un anno
e non lo riavremo più
i nostri incontri e le gite
a noi mancano di più.


Ma nonostante questo noi vogliamo augurare
un buon Natale tranquillo, anche se non sarà tradizionale
perché il 2020 presto se ne andrà
e spazio lascerà alla felicità e alla libertà.


Vorrei tornare alla normalità 
rivedere gli amici 
senza avere paura
Sognare un futuro migliore
uscire sempre di notte
e non far caso alle ore.


Perché vorremmo l’ultimo abbraccio
l’ultimo bacio, l’ultimo ballo
per l’ultima volta
abbiamo perso quasi un anno
e non lo riavremo più
i nostri incontri e le gite
a noi mancano di più.


Ma alla fine andiamo avanti
ma alla fine che si fa?
Abbiamo perso troppo tempo
non pensiamo tornerà 
ma alla fine andiamo avanti
non perdiamo la speranza
aspettiamo il nuovo anno


Perché vorremmo l’ultimo abbraccio
l’ultimo bacio, l’ultimo ballo
per l’ultima volta
abbiamo perso quasi un anno
e non lo riavremo più
i nostri incontri e le gite
a noi mancano di più.

venerdì 18 dicembre 2020

Quattro amici e un mistero - Primo capitolo

I capitolo

UNA LETTERA MISTERIOSA

Driiiiiiiin!
Suonò la campanella.
Ginevra mise tutto velocemente nello zaino e si fece strada tra i suoi compagni e i loro banchi,
riuscendo a uscire da quel labirinto. Aprì la porta e si incamminò lungo il corridoio, fermandosi
davanti ad una classe denominata 3^D. Si appoggiò al calorifero e aspettò. Presto la porta si aprì,
e ne uscirono 21 adolescenti molto puzzolenti con in mano la sacca da ginnastica. Alla fine uscì il
22°, un ragazzo alto e moro di capelli.
-Lo sai che puzzi da morire, vero?- disse Ginevra tappandosi il naso con le dita.
-Sul serio?- chiese il ragazzo annusandosi l'ascella. Si ritrasse immediatamente, e sulla sua faccia
apparve un'espressione schifata, quasi come se avesse ficcato il naso il un condotto fognario.
-Non così tanto, dai-
La ragazza fece ruotare gli occhi e si avviò verso le scale. Il ragazzo la seguì.
-Allora, com'è andato quarantottesimo giorno di scuola in seconda media, alla mia pel di carota
preferita?-
-Primo, non chiamarmi così-
-Preferisci cugina?-
-Ti ricordo che il mio nome è Ginevra-
-Va bene Gina-
La ragazza sospirò, poi disse: -Comunque è andata abbastanza bene, se non contiamo la prof
Bianchi che ha iniziato a urlare un secondo dopo essere entrata in aula, se non prima-
Il ragazzo sorrise -Lei è così, non riesce a resistere all'impulso di iniziare un litigio non appena se
ne presenta l'occasione. Ma se non fosse così, che divertimento ci sarebbe? Nessuno fa più
ridere di lei quando sbaglia i nomi!-
-Hmm... un po' hai ragione. Pensa che una volta mi ha chiamata Alex!-
-Ti ha chiamata come me?! Mi chiama sempre Axel, Alez, Amos... ma scambiare i nomi di maschi
e femmine non l'ho ancora sentita!-
I due erano appena usciti dalla scuola. Videro il padre di Alex aspettarli in macchina, e si
diressero in quella direzione.
-Ciao papà- disse Alex, sedendosi davanti.
-Ciao zio- disse Ginevra. Aprì la porta dietro a destra e aspettò che suo fratello Tommaso si
sedesse in mezzo. Il bambino si spostò, e la ragazza poté accomodarsi.
-Com'è andata la verifica di letteratura, Ginevra?- le chiese suo cugino Luca, il fratello minore di
Alex, che sedeva nel sedile posteriore a sinistra.
-Per me prenderà due!- disse Tommaso.
-Per me qualcuno non pensa mai a quello che dice. Mi ricordi il nome di quello che una
settimana fa si è beccato un bel quattro per non aver studiato una poesia?-
-Stai zitta!-
-Non te lo ricordi? Strano. Comunque era facilissima, dovevamo solo scrivere un testo nel quale
dovevamo mettere tutto quello che sapevamo su Dante Alighieri-
Un testo?- esclamò Luca, sbalordito.
-Guarda che non è difficile. Devi solo prendere una penna e farla scorrere su un foglio di carta
disegnando delle lettere che accostate l'una all'altra formino una frase di senso compiuto. Poi
ripeti l'operazione finché il foglio non si riempie-
-Più facile a dirsi, che a farsi- si intromise Alex -io non riesco a scrivere mezza riga neanche per
sbaglio!-
La conversazione continuò per tutto il viaggio, finché la macchina non si fermò in via Da Vinci,
dove vivevano Alex e Luca.
-Papà, ma non portiamo Tommy e Ginevra a casa?- chiese Alex.
Egli spense la macchina, intascò le chiavi e fece lo stesso con quelle di casa. Disse solo una
parola:
-Uscite-
I ragazzi obbedirono. Scesero dalla macchina e si mossero verso la casa.
Mi chiedo cosa stessero pensando in quel momento. Insomma, uno sta zitto per tutta la durata
del viaggio, e poi fa pure il misterioso? Bah.
Suonarono alla porta, e dopo pochi secondi una donna apparve sulla porta.
-Ciao mamma- disse Luca.
-Ciao ragazzi, entrate-
C'era qualcosa di strano nella sua voce, come se le avessero tagliato la corda vocale della felicità.
In casa c'erano anche i genitori di Tommaso e Ginevra. Lì regnava un'atmosfera malinconica. Ed
era preoccupante, perché succedeva solo quando accadeva qualcosa di brutto, veramente
brutto.
Alla fine Ginevra parlò:
-Che succede?-
Suo padre li invitò a sedersi sul divano. Loro appoggiarono gli zaini a terra e gli ci si sedettero
accanto.
-Ragazzi, stamattina abbiamo ricevuto una telefonata dalla signora Carmela, l'amica della
nonna-
Tutti ascoltavano attentamente. Ora l'atmosfera era molto tesa, riuscivo a sentire la stessa
angoscia che sentivano tutti loro.
-Dovevano incontrarsi per un caffè, come fanno ogni giovedì. La signora Carmela aveva suonato
alla porta della nonna, ma non rispose nessuno. Provò a chiamarla, ma non rispondeva. E poi...
beh...-
Luca ruppe il silenzio -La nonna è morta?-
Ci fu un altro lungo silenzio. Nessuno parlava, nessuno si guardava in faccia. Solo il piccolo Luca
spostava lo sguardo da suo zio Filippo, a suo padre, a sua mamma, a sua zia Anna, per poi
tornare a suo zio Filippo.
Poi Andrea parlò: -Ragazzi, la nonna non...- sua moglie lo zittì calpestandogli un piede.
-La nonna è andata a vivere con il nonno perché le mancava tanto-
Di nuovo, tutti rimasero zitti. Questo silenzio però, servì probabilmente a Luca per riflettere.
-Quindi... i nonni sono in cielo?-
-Esatto-
-Dove ci sono le nuvole?-
-Proprio lì, sì-
-Ma... non cadono?-
-No perché... beh... non si cade dalle nuvole-
-Quindi possono volare!-
-Sì, esatto... proprio così-
-E fare i tripli salti mortali!-
-Ehm... beh, i nonni hanno una certa età per fare i tripli salti mortali ma... sì, volendo sì-
-Wow! Il cielo è un posto troppo bello!-
-Esatto, è questo l'importante-
...
Due giorni dopo ci fu il funerale.
Alex, Ginevra, Tommaso e Luca non furono presenti. I loro genitori ritenevano che fosse troppo
triste, e decisero di lasciarli a casa. Io fui d'accordo. Erano troppo piccoli.
Ginevra era seduta sul divano con in mano un libro. Non sono sicura che lo stesse leggendo. I
suoi occhi restavano fissi su una pagina senza muoversi. Era come paralizzata.
Alex era invece stravaccato sulla poltrona mentre guardava il vuoto. Di tanto in tanto batteva le
palpebre, segno che non dormiva a occhi aperti.
Tommaso era seduto per terra con la schiena appoggiata al divano, e faceva rimbalzare la sua
pallina da tennis sul muro.
Luca andava in giro per casa cercando qualcuno con cui giocare, ma senza successo. Di tanto in
tanto andava in sala e chiedeva -Ginny, mi insegni a giocare a scacchi?-
La ragazza alzò la testa dal libro -Sono troppo difficili per te-
Oppure -Alex, giochiamo coi Lego?-
-Dopo il papà ci sgrida se lasciamo tutto in disordine-
Oppure -Tommy, posso giocare con te con la pallina?-
-No, ti fai male-
Alla fine però, riuscì a trovarsi un'occupazione. Prese un foglio dalla stampante di suo padre e ne
fece un aereo di carta. Arrivò in sala, portò il braccio dietro di sé e lanciò l'aeroplano. Questo
volò per un secondo, fece una giravolta e finì sulla testa di Ginevra.
Il bambino si portò le mani alla bocca, lei fece un sospiro e tirò fuori il velivolo dai capelli. Lo
lanciò nel corridoio, e Luca lo rincorse.
-Vi ricordate del segreto della nonna?- disse infine la ragazza.
-Sì. Ogni volta che andavamo a trovarla ci leggeva una fiaba dal suo libro- disse Alex.
-Era unico nel suo genere! Ma nessuno sa dove lo nascondeva. Mi piacerebbe proprio trovarlo!-
disse Tommaso.
Luca tornò in sala con l'aeroplano in mano.
-State parlando del libro delle fiabe?-
Dlin dlon!
Suonò il campanello, e i ragazzi si girarono verso la porta.
Alex si alzò, camminò verso di essa e guardò nello spioncino. Quindi fece girare la chiave e aprì la
porta. I loro genitori erano tornati.
-Ciao ragazzi-
-Ciao-
-Ciao-
-Tommy, Ginevra, siete pronti? Tra poco torniamo a casa-
I due fratelli si stavano mettendo le giacche, quando loro zio Andrea uscì dalla sua camera
correndo e sventolando una piccola busta con un sigillo dorato.
-Fermi! Aspettate!- esclamò lui, chiamando anche Alex e Luca -Questa l'ha trovata la signora
Carmela sotto lo zerbino della nonna. Sembra essere indirizzata a voi quattro-
I quattro ragazzi guardarono incuriositi la lettera. Ginevra la prese in mano, poi la girò.
Alex, Ginevra e Tommaso si guardarono l'un l'altro.
-Ma che c'è scritto?- chiese Luca. Andava a scuola da poco, e non aveva ancora imparato tutte le
lettere dell'alfabeto. In più era scritto in corsivo, che per lui era a dir poco incomprensibile.
Ginevra lesse il nome del destinatario:
- Ad Alex, a Ginevra, a Tommaso e a Luca


Giulietta, 3'C

mercoledì 16 dicembre 2020

Concorso fotografico "Natale con i tuoi... libri!"

Saluti a tutti dalla biblioteca!

Vi comunichiamo che il concorso fotografico "Natale con i tuoi... libri!" si è concluso.
Tutte le foto dei partecipanti sono state pubblicate sul sito della biblioteca.

Ora chiediamo ai vostri familiari di votare le foto che preferiscono leggendo attentamente le indicazioni che trovano nel link pubblicato qui sotto.


Vi raccomandiamo di esprimere le vostre preferenze in base alla pertinenza e all'originalità dello scatto.

Le premiazioni avranno luogo a fine anno.

Forza, votate, votate, votate!

Lo staff della biblioteca

mercoledì 9 dicembre 2020

Atmosfera natalizia alla scuola media

Durante i primi giorni del mese di dicembre, abbiamo addobbato alcune parti dell'edificio in previsione del Natale. La signora Laura ha recuperato alcune decorazioni conservate nei ripostigli della scuola alle quali ne abbiamo aggiunte altre create con l'aiuto della prof Angela Barbaro. Prima abbiamo appeso cuori verdi e rossi con una spruzzatina d'oro sulle pareti dell'atrio e vicino agli ingressi, poi fiocchi di neve e angioletti bianchi accanto alle scale.







In questo modo, al mattino ci attende un ambiente più caldo e familiare che fa nascere dentro di noi un sentimento di allegria che contrasta con la preoccupazione che suscitano disinfettanti ovunque e cartelli con scritto "mantieni sempre la distanza di sicurezza" e "indossa sempre in modo corretto la mascherina".

Per le scale alcuni Babbo Natale appesi alle indicazioni "mantenere la destra" e "non sostare sulle scale" ci sorridono nel tragitto verso le classi.



Poi abbiamo ritagliato le sagome di stelle nei cartoncini verdi e rossi, le abbiamo unite attraverso dei fili rossi e le abbiamo appese alle vetrate dell'atrio.





Attraverso gli addobbi natalizi abbiamo fatto entrare nella scuola un po' di luce e la speranza di superare tutti insieme questo momento difficile.

Buona attesa e buon Natale a tutti!

Elena e Nicholas, seconda D