lunedì 6 febbraio 2023

CULTURA - Recensione de "La liberazione del gigante" di Louis de Wohl

Di Alessandro Mascellani IIIA 


«Non è necessario che esista io,» rispose Tomaso pacatamente «non è necessario che esistiate voi. Dio invece deve esistere, perché altrimenti null'altro potrebbe esistere. Difficilmente potreste dubitare della vostra esistenza: sarebbe contro il principio di contraddizione. Se, infatti, non esisteste, come potreste dubitare di qualcosa? Voi esistete dunque, ma la vostra esistenza non è autonoma. L'avete ricevuta da genitori e antenati, dall'aria che respirate, dai cibi e dalle bevande che prendete. I fiumi hanno ricevuto anch'essi l'esistenza, e così i monti, la terra stessa e tutto il resto dell'Universo. Ora, se l'Universo intero è un sistema di ricevitori d'esistenza, ci dev'essere anche un datore. E se a sua volta questo datore avesse ricevuto l'esistenza non sarebbe il datore, ma un altro di quelli che ricevono. Dunque, il primo datore deve possedere un'esistenza autonoma. Dev'essere esistenza. Questo datore noi chiamiamo Dio. Potete contraddire?»
Questa citazione, tratta da "La liberazione del gigante" di Louis de Wohl, dimostra la grandezza della figura di San Tommaso d'Aquino, il Santo che "cristianizzò" Aristotele e che colmò il divario tra fede e ragione, tra teologia e filosofia, uno dei protagonisti di quest'opera. Dall'altra parte l'imperatore Federico II di Svevia, che combattè tutta la vita contro il Papa e la Chiesa, bruciando città, chiese, monasteri, tra cui quello di Montecassino in cui si trovava Tommaso, salvato da Sir Piers, terzo grande protagonista del libro, cavaliere fedele alla famiglia d'Aquino, sia quando sotto l'imperatore sia quando dalla parte del Papa.
Libro molto bello e appassionante, ti coinvolge quasi subito e, soprattutto, è un libro formativo che racconta sia della società del XIII secolo sia della vita di uno dei più grandi Santi e Dottori della Chiesa di sempre. Lo consiglio soprattutto a chi piace leggere, non essendo un libro semplicissimo, e a chi piace la Storia, perché rimane comunque un romanzo storico.
Ma come fece San Tommaso d'Aquino a "liberare il gigante", ovvero a "cristianizzare" Aristotele che fino ad allora veniva paragonato a Satana, nonostante l'opposizione della sua famiglia e dell’imperatore che, come detto prima, non tollera la Chiesa? Federico II riscoprirà i valori cristiani e farà pace con la Chiesa o continuerà a credere a cose pagane e a distruggere città Guelfe? E Sir Piers riuscirà a conquistare la sua amata e impossibile Teodora, sorella di Tommaso, per la quale sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa?
Buona lettura!


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