Lunedì 6 novembre, al Medioevo, una delegazione di studenti dell’istituto «Terragni» e le sei classi terze della scuola secondaria hanno partecipato alla cerimonia per il IV novembre, anniversario della fine della Grande guerra e festa delle Forze armate. Presenti le autorità civili, religiose e militari e i rappresentanti delle associazioni olgiatesi. In apertura di manifestazione, il discorso del sindaco Simone Moretti, a seguire, l'intervento del Consiglio Comunale dei ragazzi che riportiamo per intero.
Io sono Vanessa Poncia, assessore alla Salute. Tutti gli esseri umani desiderano la salute fisica e psichica per sé e i propri cari, eppure oggi, 6 novembre 2023, sono 23 le guerre ad alta intensità e 170 i conflitti, ovvero scontri armati di diverse entità, che insanguinano il mondo. Come può un bambino crescere in salute se perde i suoi genitori, se vede distrutta la sua casa, se non può incontrare i suoi amici? Come può una donna lavorare e dedicarsi alle sue passioni se vede i suoi figli morti e i suoi cari soffrire? Come può un uomo pensare al benessere proprio e della sua comunità se deve uccidere un uomo identico a lui? Oggi ricordiamo la conclusione del primo conflitto mondiale, ma dobbiamo ammettere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato e privano della salute intere popolazioni.
Art. 3 della Costituzione italiana: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Io sono Alberto Sarchi, assessore allo Sport. La pratica sportiva era presente nella nuova realtà della guerra totale, come la Prima Guerra mondiale. Se da un lato le discipline sportive servivano per l’addestramento militare, dall’altro era utile a molti soldati impegnati al fronte poter sfuggire, anche solo per un momento, dalle atrocità della guerra che in prima persona vivevano quotidianamente. Ma davvero lo sport può essere sfruttato come forma di propaganda per formare buoni soldati? Davvero aiuta a fuggire dalle atrocità della guerra? Non sono due modalità che svuotano dall’interno il significato dello sport che è benessere, aggregazione, miglioramento di sé, abbattimento di muri e costruzione di ponti? Oggi ricordiamo la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra mondiale, ma dobbiamo ammettere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato perché la vera vittoria è quella sulla volontà di guerra.
Art. 2 della Costituzione italiana: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Io sono Elisa Poniti, assessore all’Ambiente. Aprite un libro di storia e guardate le foto del primo conflitto mondiale. Poi aprite un libro di geografia e osservate i paesaggi. Accendete la tv, scegliete un canale in cui si trasmettano notizie dal fronte e guardate il paesaggio: quali sono i colori che prevalgono? Quali odori immaginate di sentire? Quali rumori pensate si possano udire? Poi cambiate canale fino a trovare un documentario naturalistico: riuscite a cogliere le differenze? Perché ci ostiniamo a fare del male alla Natura e, di conseguenza, a noi stessi? In questo circolo vizioso, molte guerre scoppiano proprio per mancanza di risorse naturali. Ma chi ha privato sempre più zone della Terra di queste risorse? Oggi ricordiamo la fine della Grande Guerra, ma dobbiamo riconoscere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato e privano sempre più persone della bellezza del Creato.
Art. 9 della costituzione: La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Io sono Leonardo Castelli, assessore alla Tecnologia. I conflitti del Novecento, come la Grande Guerra, erano combattuti con armi, esplosivi, gas… e ci si fronteggiava in modo diretto e fisico. La guerra in Ucraina ha reso evidente che tutte le innovazioni possono trovare applicazioni sia civili che militari. Questa strada a doppio senso ha permesso di migliorare la nostra vita, basti pensare a internet, gps e fotocamere. Ma oggi è sempre di più la ricerca civile ad alimentare il settore militare, piuttosto che il contrario, soprattutto nella robotica e nell’intelligenza artificiale. La guerra moderna si combatte in acqua, terra, cielo, spazio e web. Si tratta, quindi, di una guerra meno cruenta, meno sanguinosa, meno dolorosa? Non si uccide più? E’ tutto un videogioco? Perché l’uomo non usa la sua intelligenza in ambito tecnologico per curare malattie, aiutare la natura, prevenire incidenti e catastrofi? Oggi ricordiamo l’armistizio di Villa Giusti, ma dobbiamo ammettere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato se la minaccia di nuovi conflitti fa guadagnare pochi e morire molti.
Art. 9 della Costituzione italiana: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Io sono Viola Albonico, sindaco e assessore alla Cultura. L’etimologia della parola cultura viene dal latino “còlere”, ovvero coltivare. Possiamo coltivare un campo se è minato? Possiamo raccogliere uno dei simboli della vita, cioè il grano, mentre gli aerei bombardano e i cecchini fanno fuoco? Ma allora c’è cultura nella guerra? Cosa si coltiva in un conflitto? Forse solo la mancanza di cultura, ovvero l’ignoranza. Se non conosco, non ho strumenti per affrontare la realtà, quindi ho paura, se non conosco, non rifletto, quindi agisco d’istinto, se non conosco non sono consapevole del potere della parola, quindi uso la forza. E dove vanno a finire i valori dell’umanità, della collettività, della bellezza? Distrutti in un bombardamento, insieme al prezioso grano e agli stupendi monumenti patrimoni dell’umanità. Oggi ricorrono la fine della Prima Guerra Mondiale e la festa delle forze armate, ma dobbiamo ammettere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato, perché la vera forza sta nel seminare cultura.
Art.4 della Costituzione italiana: Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Io sono Matteo Iacca, assessore alla Legalità. La guerra porta con sé vari esempi di illegalità: uccidere non è forse illegale? massacrare non è forse proibito? distruggere non è forse illecito? A cosa servono i trattati, le dichiarazioni, gli accordi, le costituzioni se non a spiegare che l’illegalità fa male a se stessi e agli altri e che ci sono tante altre strade da percorrere per stare bene in una comunità? Perché non insegnamo e impariamo a raggiungere la pace nonostante le differenze, a perseguire la legalità nonostante ci siano persone irrispettose? Oggi ricordiamo la firma dell’armistizio che ha portato alla fine della Grande Guerra, ma dobbiamo ammettere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato perché di grande ancora oggi è rimasta la sofferenza che deriva dal rispetto di sé, degli altri e delle leggi del vivere civile.
Art. 11 della Costituzione italiana: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Il Consiglio Comunale dei ragazzi, a.s. 2022-2023
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