Insieme ci hanno letto dei pezzi di un libro: Più forti della mafia di Pina Varriale.
La prof Riva leggeva il libro e la prof Bernasconi ci raccontava brevemente gli spezzoni del libro che la prof Riva saltava.
Prima di iniziare però ci hanno fatto una domanda a cui abbiamo fatto fatica a rispondere: cosa vuol dire la parola legalità?
La risposta è questa: la legalità è il rispetto di regole e leggi.
Così dopo averci spiegato la parola su cui si basa tutta la biblioteca della legalità hanno cominciato a leggere.
Il libro è ambientato in un paesino di contadini della Puglia e i protagonisti sono due ragazzi di nome Francesco e Alessia, impegnati nella costruzione di una quarantana, cioè un pupazzo fatto di stracci che il quel paese si costruiva per la Pasqua.
Francesco però ha dimenticato un pezzo importante e quindi torna a casa a riprenderlo.
Mentre torna a casa però vede il padre di Alessia, Renato insieme a due tipi, di cui uno biondo.
Francesco continua a camminare e quando si volta i 3 sono spariti.
Dopo, verso mezzogiorno Renato non è ancora tornato a casa e Francesco, Alessia e la madre di Alessia iniziano a preoccuparsi.
Però, ad un certo punto, entra in casa Renato, che appare sofferente, con del sangue mento e dei tagli sul corpo.
I tre gli chiedono cosa gli sia successo, lui risponde che è solo inciampato e di non dirlo a nessuno.
Però Francesco ha dei sospetti e pensa che siano stati il biondo e il suo compare a picchiarlo. Allora torna a casa a chiedere informazioni a suo padre.
Purtroppo Francesco è orfano di madre e quindi con lui c’è solo suo padre.
Francesco racconta i suoi sospetti al padre ma il padre gli dice che si è inventato tutto.
Però Francesco, che è un ragazzo sveglio, capisce che suo padre sa qualcosa.
Il giorno dopo Alessia origlia i discorsi dei suoi genitori e sente suo padre dire alla moglie cosa è successo veramente.
Alessia confidandosi con Francesco gli espone il timore che qualcuno voglia rubare la terra a suo padre. Il giorno dopo Francesco e Alessia vanno a scuola e Francesco viene interrogato in Geografia.
Inizia a parlare dei fiumi sotterranei della sua terra ma Silvano, un suo compagno di classe, salta sulla sedia e lo interrompe perché non vuole più sentire parlare di campi e di fiumi, perché si sta per trasferire e poi scappa dalla classe.
Alessia però dice a Francesco che deve indagare perché la gente non si trasferisce così di punto in bianco.
Così Francesco passa più tempo con Silvano e alla fine Silvano gli racconta tutto.
Dentro il suo rifugio segreto Francesco racconta ad Alessia ed altri suoi due amici che il padre di Silvano è stato minacciato da alcune persone: gli hanno bruciato il trattore, il fienile e vogliono comprare la sua terra per pochi soldi.
Poi infine il padre di Silvano ha trovato nella cassetta delle lettere una carota marcia.
Il giorno dopo gli hanno mandato una lettera anonima dove diceva che se il padre di Silvano non faceva come volevano loro sarebbe diventato peggio della carota.
Queste si chiamano intimidazioni.
Francesco è convinto che i responsabili siano quelli che hanno pestato Renato. Intanto però si è fatto buio e Francesco e Alessia tornano a casa insieme e il ragazzo ha l’impressione di essere seguito. Così i due iniziano a correre e quando Francesco si volta gli sembra di vedere la sagoma del biondo.
Quando Francesco torna a casa chiede ancora informazioni a suo padre e suo padre gli risponde con voce tremante che è meglio che stia lontano da Alessia per un po’.
Francesco allora arrabbiato gli chiede la ragione e suo padre gli risponde che è per la sua sicurezza.
Il giorno dopo Francesco va a scuola a piedi ma incontra Lorenzo, un contadino che non fa mai altro che lamentarsi e che offre un passaggio al ragazzo. Durante il viaggio Lorenzo continua a lamentarsi e Francesco non lo ascolta, ma poi Lorenzo dice qualcosa che lo sveglia e che gli fa rizzare le orecchie.
Lorenzo dice che il padre di Silvano è stato uno stupido a lasciare la terra agli svizzeri senza provare a lottare.
Mentre lui non avrebbe mai abbandonato la sua terra: “Io sono nato da contadino e da contadino morirò” continuava a dire.
Allora Francesco cerca di non far cambiare discorso a Lorenzo e gli chiede informazioni sugli svizzeri.
Lorenzo gli dice che gli svizzeri stanno comprando la terra degli altri contadini per impiantare dei pannelli solari. L’impianto grande d’Europa.
Arriva poi il giorno della gita a Trani dove gli studenti visitano il duomo e poi tornano sullo scuolabus. Gli insegnanti però si accorgono, contando i ragazzi, che sono 50 e non 51.
La ragazza scomparsa è Alessia. Francesco è disperato e quando viene interrogato dalla polizia fa il nome del biondo ma capisce subito di non essere ascoltato, anzi gli viene detto che il biondo è all’ospedale e che gli inquirenti sono convinti che Alessia si sia persa a Trani.
Alcuni giorni dopo Renato riceva una lettera anonima.
Sono i rapitori e scrivono che non rivedrà mai più Alessia.
In città allora comincia a crescere la paura: i bambini stanno chiusi in casa il pomeriggio, alcuni non vanno più a scuola perché i genitori hanno paura che i rapitori prendano anche i loro figli.
Mentre la polizia cerca Alessia in altri paesi e a Trani, Francesco e i suoi amici decidono di cercarla in paese.
Francesco ha un presentimento e sente che la ragazza si trova in paese.
Lui e i suoi amici continuano a cercarla per tutto il giorno in tutti gli angoli del paese ma non la trovano e tornano a casa sconfitti e demoralizzati.
Il giorno dopo arriva un’altra lettera, in cui è riportato: -7.
Francesco allora decide di andare da suo padre e farsi dire tutto quello che sa.
Suo padre allora gli racconta che da quando Alessia è stata rapita, lui è diventato il capo di un movimento fondato dai contadini per resistere alla mafia.
Suo padre gli rivela che gli svizzeri in realtà non esistono e che è tutta questione della mafia.
Questa mafia si chiama Quarta Mafia e tutti i suoi componenti erano stati arrestati tempo prima.
Proprio per questo la gente crede che non esistano e che siano ancora in prigione ma in realtà li hanno liberati e hanno chiesto aiuto alle altre mafie come la Camorra e la Ndrangheta.
Adesso la Quarta Mafia è ancora operativa.
Allora Francesco chiede perché nessuno si accorga di ciò e suo padre gli risponde che operano come fantasmi.
Dice che si possono riconoscere nelle cose come un negozio che chiude inspiegabilmente.
Poi gli spiega che i pannelli solari serviranno a finanziare altre cose come il traffico di droga.
E qua si è concluso il racconto delle due lettrici e ci ha lasciato la curiosità di andare a leggere il finale.
Se siete interessati a questo libro si chiama Più forti della mafia di Pina Varriale e potete trovarlo in biblioteca.
Alessio Mariani con fonti di Alessandro Mascellani.