venerdì 27 ottobre 2023

Un'esperienza che può salvare vite

Venerdì 20 ottobre 2023 noi ragazzi della 2'A, con le classi 2'C e 2'D, siamo andati a visitare il centro di emergenza e salvataggio, situato a Villa Guardia. Siamo partiti dall’istituto alle ore 8:15 e arrivati verso le 8:45. Scesi dall’autobus abbiamo assistito al decollo dell’elicottero di emergenza.

Siamo stati accolti da alcuni operatori che ci hanno portato in una sala enorme, in cui hanno spiegato il programma da seguire nella mattinata. Ci hanno diviso in gruppi di circa 10 persone ciascuno, rappresentati tutti da colori visibili sui nastri dei cartellini che abbiamo indossato.

In tutto abbiamo osservato 8 azioni e routine dei lavoratori e dei volontari del centro di assistenza.

La prima delle esperienze è stata la spiegazione del numero 112 (NUE): un ragazzo ci ha spiegato la sua importanza e il suo uso. In merito a questo hanno creato l’app “Where are you”, che è in grado di contattare gli assistenti in caso di emergenza o pericolo. Questa app ha anche la funzione di messaggiare con i soccorritori oppure di far sentire loro quello che succede attorno alla persona, in caso di divieto di comunicazione.

La seconda tappa è stata la spiegazione della strumentazione dell’ambulanza (MSB): 4 ragazze hanno spiegato i materiali di prima necessità da portare in soccorso e il loro uso. Alcuni nostri compagni hanno avuto l’opportunità di provare la tavola spinale, usata per le persone con fratture gravi o traumi. In seguito le volontarie hanno mostrato l’interno di una ambulanza e tutti gli oggetti presenti.


La terza esperienza è stata quella dell'incontro con i vigili del fuoco (VVF), che ci hanno mostrato gli utensili che utilizzano per i soccorsi e i salvataggi. Uno degli oggetti che ci ha colpito di più è stato il cuscino, una piattaforma quadrata di circa 2 centimetri utilizzata per sollevare pesi enormi.

La quarta tappa è stata con gli operatori del soccorso alpino: ci hanno spiegato il loro lavoro e la difficoltà dei salvataggi in montagna. Utilizzano vari strumenti per diverse condizioni climatiche: quando il terreno è ghiacciato indossano dei ramponi, inseriti  sotto le scarpe per non perdere l’equilibrio; una piccozza; le ciaspole, per aumentare il volume del piede in modo tale da non affondare nella neve e degli sci. Per il recupero della persona usano una barella, sollevata alle due estremità e posata sulle spalle.

La quinta esperienza è stata il soccorso in acqua (OPSA): un ragazzo ci ha spiegato e mostrato tutti gli utensili e i passaggi per i salvataggi. Abbiamo scoperto che sul lago di Como ci sono due centrali di soccorso da cui partono motoscafi e gommoni di salvataggio che coprono i due rami del lago. Spesso utilizzano un drone d’acqua, comandato da un telecomando, per osservare la situazione da lontano.



La sesta tappa è stata osservare l’elicottero. All’interno è poco ampio e la maggior parte dello spazio è occupato dal contenitore della benzina e dai sedili. I colori giallo e rosso sono stati scelti per far risaltare la figura.



La settima esperienza è stata la polizia stradale: hanno fatto vedere un incidente e le azioni da non svolgere. Il loro compito è assicurarsi che le persone si mettano in salvo oppure che  rispettino i codici stradali. Quando avviene un incidente devono raccogliere informazioni, foto, testimonianze dei presenti e creare un modello 3d, in modo che possano ricostruire l’accaduto.

L’ultima tappa é stata la visita alla centrale operativa SOREU, cioè il cuore del centro di assistenza, infatti qui si ricevono tutte le chiamate di richiesta di soccorso. Abbiamo ascoltato due telefonate in cui gli operatori fornivano aiuto per un incidente e per dare informazioni su una persona svenuta.

Alla fine dell’uscita i volontari ci hanno ringraziato e rispiegato le manovre di salvataggio che abbiamo imparato in prima media.

Siamo tornati a scuola verso le 11:30 e abbiamo proseguito il programma scolastico. Dopo di noi, hanno visitato la centrale i nostri compagni di 2'B, 2'E e 2'F.

La maggior parte della classe ha gradito questa esperienza.

Emma e Matteo, seconda A

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