Ecco alcuni testi scritti dai ragazzi di terza D che hanno provato a descrivere don Abbondio come non si era mai visto prima!
QUESTO MATRIMONIO LO VOGLIO FARE!
Per una di queste stradicciole, tornava tutto fiero della sua lunga passeggiata il mitico don Abbondio, con un'aria felice dato che il giorno dopo avrebbe dovuto sposare Lucia e Renzo. Mentre trotterellava, vide fermi davanti a sé due signori dall'aria familiare. Pensò. Pensò, fino a che ci arrivò: “Ma certo, i bravi, proprio quei fannulloni dei bravi!", esclamò.
“Meglio ch'io corra da loro, perché aspettar che i loro piedi si sforzino per venir fin qui, si è già fatto un altro dì. “Recitò don Abbondio, aggiungendo anche: “Che brutta vita che fa certa ottusa gente: a non far una passeggiata, è proprio come buttar via ogni singola giornata!” E mentre costui correva, i bravi stettero lì fermi a veder quel che succedeva. “Bonjour, siete venuti a leggere una pagina di Vangelo con me?” (E fu solo lui a ridere a codesta battuta).
“No, (dissero in coro)”. Anzi, inizia a preoccuparti, perché non buona notizia siamo giunti a darti. Don Rodrigo…” “Oh, mamma ancora lui?! Gli ho già detto che il regalo di Natale non s'ha da fare!” interruppe egli con aria scocciata, ma scherzosa allo stesso tempo. “Stia zitto per cortesia! Volevamo dirle che se domani Renzo e Lucia vorrà sposare, una brutta fine dovrà fare!” Don Abbondio, arrabbiato rispose: “Credevate di avermi spaventato? Beh, il piano non ha funzionato!” Eh via, un ceffone al primo, e sbum, un ceffone al secondo, e bum, un calcio ad un sasso che finì sullo stinco del primo bravo, e bam, un altro calcio a tre sassi con l'altro piede sull'altro bravo! Cadenti a terra doloranti, dissero a don Abbondio: “Ci scusi siamo stati proprio arroganti!” I due si diedero un'occhiata e dissero: “E ora chi lo dice a Don Rodrigo?!” E subito intervenne don Abbondio: “Me la vedo io con costui! Arrivederci e prego!” I due non fecero nemmeno tempo ad aprir bocca, che don Abbondio se la filò via con passo spedito, con un dito nel suo sacratissimo libro.
Viola Albonico
Don Abbondio aveva appena finito la messa. Uscendo dal retro, lo aspettava sempre un cumulo di pietre che formavano una piramide. Chi le avesse messe lì non si sa, ma a Abbondio piaceva uscire e vedere quelle pietre. Quando vide le pietre fece un sorriso e si voltò di scatto per chiudere la porta ma le chiavi erano cadute da qualche parte quando si era voltato. Intanto davanti alla chiesa si erano appostati i bravi che stavano aspettando Abbondio. Stufi di aspettare, provarono ad andare sul retro, e videro Don Abbondio che cercava le chiavi dentro alla piramide di pietre. Per trovarle, lanciava i sassi all'indietro, ma, così facendo, colpì i bravi che scapparono. Don Abbondio ritrovò le chiavi e ritornò a casa dimenticandosi di chiudere la porta.
Lorenzo Clerici
Un giorno Don Abbondio stava trotterellando verso casa, di ritorno da una passeggiata. Si divertiva a cercare di centrare con dei sassi le pietre più grosse del sentiero. Ogni volta che ne colpiva una gongolava di gioia e rendeva grazie a Dio con un solenne “Sia gloria al Signore”. Mentre così si trastullava, vide due persone di spalle che confabulavano davanti alla sua porta.
Allora temette il peggio: rimase immobile con il piede a mezz'aria non sapendo cosa fare.
Ma senza poter pensare a qualcosa, subito i due gli corsero incontro. Don Abbondio si preparò ad incassare un colpo, ma non appena alzò la testa scoprì che erano Renzo e Lucia venuti a restituirgli le chiavi di casa che aveva dimenticato in chiesa.
Don Abbondio quindi entrò in casa ringraziando il Signore per l’ennesimo pericolo scampato lasciando Renzo e Lucia stupefatti.
Giovanni Gorla
Don Abbondio nel vicolo era arrivato
ma due signori sospetti aveva notato
fin da subito capì che doveva scappare
altrimenti in altri guai si sarebbe riuscito a cacciare.
I due bravi si iniziarono ad avvicinare
e gli dissero che il matrimonio tra Renzo e Lucia non s’ha da fare.
Lui ovviamente aveva paura e a tremare iniziò
e come sempre una piccola scusa cercò.
Lui non voleva cacciarsi nei pasticci
quindi accettò quella serie di impicci.
Il matrimonio lui non farà
neanche se una meteora sulla Terra cadrà.
Matteo Iacca
Mentre don Abbondio stava tornando dalla sua passeggiata incontrò due persone: avvicinandosi si rese conto che erano bravi. Cosa fare in quel momento? I bravi non lo spaventavano per niente, quindi proseguì dritto con un atteggiamento altezzoso e di superiorità. Il curato oltrepassò i due bravi facendo finta di nulla ma questi lo fermarono rincorrendolo. Don Abbondio chiese loro che cosa volessero e i due risposero minacciandolo di morte qualora avesse celebrato il matrimonio tra Renzo e Lucia. Don Abbondio, sentendo ciò, si mise a ridere e per prenderli in giro ancora di più si mise a ballare davanti a loro. Questo atteggiamento offese parecchio i due bravi che se ne andarono delusi e sconfitti. Invece don Abbondio proseguì la sua passeggiata come se non fosse successo nulla.
Sofia Mazzucchelli
Don Abbondio stava tornando a casa sua dalla chiesa, quando scorse, non molto lontano da lui, due bravi. A quel punto prese un lungo bastone ai margini della strada e fece finta di essere ubriaco. Dondolava da una parte all’altra della strada reggendosi sul bastone. I due bravi lo stavano aspettando e lo minacciarono di morte se avesse sposato Renzo e Lucia.
Don Abbondio si arrabbiò molto e tirò loro una bastonata. I due bravi, spaventati, scapparono e lui gli lanciò delle pietre e dei bastoni colpendoli entrambi. Poi continuò il suo percorso e pregò, chiedendo scusa a Dio per aver picchiato i bravi.
Don Abbondio appena uscito dalla chiesa vide due bravi appostati su un bidone dell’immondizia. Abbondio con la coda dell’occhio li vide arrivare molto lentamente verso di lui, come impauriti. Abbondio, molto coraggioso, decise di andar loro incontro e di colpirne uno con la Bibbia, l’altro, molto impaurito dal don, decise di scappare, ma durante la corsa cadde su un sasso e rotolò giù dalla collina. Renzo e Lucia si sposarono e vissero una vita tranquilla fin da subito.
Thomas Tropeano
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