Di Alessio Mariani 3A
Il 30 marzo siamo partiti alle 6:00 dalla palestra di Olgiate Comasco per andare a Marzabotto , un paese vicino a Bologna dove durante la Seconda Guerra mondiale si è svolta una strage di più di 700 persone.
Appena arrivati abbiamo lasciato i nostri bagagli e ci siamo divisi in tre gruppi.
Il mio gruppo è salito al primo piano della Casa della Pace, il luogo dove alloggiavano i nostri compagni di 3°B.
Lì ci siamo presentati e la nostra guida, Duccio, ci ha brevemente raccontato le informazioni storiche su Monte Sole.
Poi abbiamo visitato alcuni luoghi:la cima di un colle, un paese distrutto e un vecchio cimitero.
Ogni volta che cambiavamo tappa Duccio leggeva una testimonianza, in particolare quella di Cornelia, una ragazza che riuscì a salvarsi dalla strage ma che perse quasi tutti i suoi parenti.
Quando siamo tornati al rifugio abbiamo avuto un po’ di svago e poi abbiamo fatto un laboratorio con Duccio.
Il laboratorio consisteva principalmente nel rispondere a una domanda:quali erano le caratteristiche e le emozioni di un soldato all’epoca, ma soprattutto cosa li rende simili a noi?
Per rispondere abbiamo formato dei gruppi, ci abbiamo ragionato e abbiamo formulato le nostre ipotesi.
Finito il laboratorio siamo tornati al rifugio, dove abbiamo visitato le camere e abbiamo cenato.
Infine prima di andare a letto ci siamo divertiti parlando e giocando a giochi da tavolo e a carte.
Il giorno dopo abbiamo visitato Monte Sole in un modo più naturalistico.
La nostra guida, Federica, ci ha fatto attraversare tutto il parco e ce ne ha descritto la flora, ma soprattutto la fauna.
A Monte Sole sono presenti svariati insetti, rane, rospi, tritoni, tassi, animali dei boschi, rapaci e c’è anche una colonia di lupi.
Infine Federica ci ha mostrato un murales che raffigurava la Brigata Rossa, il gruppo di partigiani che combatteva in quella zona.
Ma perché è avvenuto e quali sono le ragioni di questa strage?
Come ho detto prima a Monte Sole c'era un gruppo di partigiani che dava “fastidio” ai nazifascisti perché pianificava attentati e organizzava sabotaggi.
I nazifascisti allora trovarono il modo perfetto per liberarsi dei partigiani:uccidere la popolazione, perché dava ai partigiani armi, munizioni, rifugi e soprattutto cibo.
Sparita la popolazione dovevano sparire anche i partigiani.
Dopo aver saputo questa cosa la mia visione del parco è cambiata completamente:sulle colline verdi da una leggera brezza vedevo gente in fuga, nel paese distrutto vedevo spettri che giravano tra le macerie, nel cimitero percepivo tutta quella gente a cui era stata strappata la vita da quella bestia cieca che è al guerra.
In mezzo a questa tragedia però c’è qualcosa che mi ha colpito:l a Brigata Stella Rossa.
Mi ha colpito perché al suo interno c’erano persone di tutti tipi: uomini, donne, adulti,ragazzi, italiani e stranieri tutti uniti sotto la convinzione di proteggere quella terra.
Un ideale per cui eran pronti a morire, la libertà, l’ideale per loro più importante.
Alle 16:30 del 31 marzo siamo ripartiti per tornare a casa.
Devo dire che è stata una bella esperienza, se devo essere sincero mi mancano un po’ quei giorni, e le cose che ho imparato sono molte:le informazioni storiche su Monte Sole e sui paesi vicini, la quantità immensa di forme di vita presenti nel parco, la semplice ma spettacolare bellezza di quei paesaggi e ultimo ma non per importanza il concetto della pace e i valori della vita.
Vorrei concludere questo testo scrivendo ciò che mi ha insegnato Duccio e per farlo userò una citazione di Gino Strada:”una volta uno scrittore romano scrisse che se vuoi la pace devi preparare la guerra, ora io dico che se vuoi la pace devi costruire la pace”.
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