giovedì 27 novembre 2025

Visita a SOREU - di Eolea Ngota 2B

 Venerdì 17 ottobre tutte le classi seconde hanno partecipato all’uscita di Villa Guardia alla base Soreu, per concludere il percorso di Primo Soccorso iniziato in prima. 

Appena arrivati abbiamo potuto assistere alla partenza di un elicottero che si usa principalmente quando accade qualcosa in montagna o altrove, dove solitamente l’ambulanza per arrivare ci mette molto tempo. Il costo di un solo viaggio dell’elicottero è circa 20.000 euro ed è uno dei pochi elicotteri in Italia attivo h24, con un equipaggio composto da almeno 6 persone. 

Dopodiché gli operatori ci hanno portato dai Vigili del fuoco, i quali ci hanno mostrato il loro camion ordinatissimo con attrezzature molto pesanti, avendo però un personale molto allenato, vengono indossate senza problemi.

Poi siamo stati al Soccorso Alpino dove le persone che fanno volontariato, ci hanno illustrato l’imbragatura a pannolone e degli sci con pelli sintetiche. 

Abbiamo visitato anche la centrale operativa in cui ognuno dei dipendenti riceveva chiamate in diretta (c’era anche uno schermo molto grande dove si potevano vedere tutte le emergenze). 

Successivamente abbiamo partecipato ad una specie di lezione sulle chiamate d’emergenza in cui ci è stato spiegato che il numero per chiamare aiuto è il 112 e che c’è anche un’applicazione chiamata “Where are U” dove si possono effettuare chiamate mute, normali o scritte. 

Ci hanno anche raccontato di cosa si occupa il soccorso lacustre (OPSA) Operatore Polivalente Salvataggio in Acqua, diviso in 2 zone: la parte di Lecco e la parte di Como.

Nella tappa successiva invece ci sono state mostrate le ferite, in particolare le varie tipologie di ustioni (1° grado - 3° grado) e una specie di laccio chiamato “tourniquet”, utile per bloccare le emorragie. L’ottava tappa trattava l’ambulanza, e i volontari ci hanno spiegato il funzionamento delle barelle, della sedia e anche della coperta termica color oro e argento. 

Come ultima stazione (nonché la mia preferita), ci hanno fatto effettuare il massaggio cardiaco su dei manichini: una volta divisi in piccoli gruppi da 3 per manichino, il personale ci dava le indicazioni e noi a turno eseguivamo i “comandi”. Bisognava stare in ginocchio con le spalle all’altezza delle gambe, identificare il torace, appoggiarci il palmo di una mano e l’altra posarla sopra di essa per poi a braccia tese spingere fino a quando in una situazione reale non sarebbero arrivati i soccorsi e in caso di stanchezza qualcuno avrebbe dovuto dare il cambio. Ci è stato mostrato anche il funzionamento del defibrillatore: quando col massaggio cardiaco la persona non si sveglia e il cuore non batte più, si cerca un defibrillatore da attaccare al petto, seguendo le istruzioni che dà il macchinario stesso una volta acceso. Questa è la tappa che più ho preferito perché ho potuto fare qualcosa di pratico su un argomento (la medicina e la salute) a cui sono molto legata.

Nel 2024 mi capitò di assistere ad un’emergenza, quando una sera mia nonna si infortunò e da quel giorno le cose cambiarono totalmente. Era aprile e mia nonna al ritorno dal bagno, non so come, perse l’equilibrio e cadde all’indietro di schiena sbattendo la testa. Nessuno riuscì ad afferrarla per la velocità dell’accaduto ma la prima cosa che fece mia madre fu chiamare il Pronto Soccorso mentre mio padre restava accanto alla nonna. Una volta arrivata l’ambulanza vidi che la misero su una barella che le bloccava la testa e il bacino e da quel giorno però mia nonna non riconobbe più nessuno, smise di mangiare e faceva fatica a reggersi in piedi. Passati vari mesi la situazione peggiorò sempre di più, fino a quando la mattina del 1° agosto si spense definitivamente, e nonostante sia stato uno degli addii più difficili da accettare, penso sia stato meglio così, perchè nello stato in cui ha vissuto per mesi interi stava soffrendo, senza trovare rimedi alla sua situazione.


Visita a SOREU - di Lisa Maroni 2B

Il giorno diciassette ottobre, tutti gli alunni delle seconde, sono andati al SOREU di Villa Guardia, per concludere il progetto avviato in prima.

Siamo andati con tre pullman, e quando siamo arrivati, abbiamo visto l’elicottero che decollava perché c'era un’emergenza.

Ci ha impiegato un pò a partire, ma dopo mezzo minuto dal decollo era già lontanissimo.

Dopo aver visto l’elicottero partire, gli operatori ci hanno diviso in due gruppi per le classi 2B e 2A, tutti avevano un nastrino colorato, a seconda della squadra, (io avevo il laccetto rosso), anche i quattro professori si sono divisi e il mio gruppo aveva come insegnanti: l’educatrice Arianna e il prof. Bussi.

E’ stata una gita a tappe e noi come prima tappa, avremmo dovuto vedere l’elicottero, ma visto che non c’era, siamo andati con una ragazza a vedere lo zaino che i soccorritori si portavano dietro quando vanno a salvare le persone in punti non raggiungibili con il mezzo.

Abbiamo anche provato a tenere lo zaino sulle spalle ed era pesantissimo, invece loro con esso dovevano andare anche in salita.

Anche la barella era pesante e si poteva portare sia in mano che sulle spalle, la barella pesava tra i quindici e i venti chili, invece lo zaino si aggirava sui dieci.

Poi siamo andati a vedere l’ambulanza, in cui c’erano un sacco di barelle.

C’era quella rigida che usavano se la vittima si era fatta male alla schiena, mettevano la persona su essa e poi fissavano la testa con due blocchi che si attaccano con il velcro, invece il corpo lo fermavano con il “ragno”, cioè una specie di corda resistentissima che si attaccava alla barella.

Dopodiché c’era la barella che utilizzavano per le fratture al bacino.

All’inizio era morbidissima, poi ci hanno spiegato che facevano sdraiare la vittima sulla barella e dopo, con uno strumento toglievano da dentro tutta l’aria, cosicché, mentre si sgonfiava, prendeva la forma della persona che era appoggiata, almeno rimaneva anche abbastanza ferma.

Infine, la terza barella, era quella normale con le ruote, che si alzavano e si abbassavano.

Poi ci hanno fatto vedere una specie di sedia a rotelle che si apriva e chiudeva, un pò come la barella che si portava in elicottero.

Infine ci hanno fatto vedere la coperta termica, che da una parte era oro e dall’altra argento,(se mettevi la parte argento rivolta verso il ferito trasmetteva calore, invece se facevi il contrario trasmetteva fresco).

Poi siamo andati alla postazione dei Vigili del fuoco, dove abbiamo visto tutta la loro attrezzatura, che era molto a ordinata, infatti non possono metterci molto a prepararsi, visto che c’è un’emergenza.

Tutti i loro vestiti erano ignifughi, perché devono spesso salvare la gente che ha un’emergenza a causa di un incendio.

Il loro camion, oltre a essere ordinato e attrezzato, aveva addirittura le ruote del treno, perché se c’era un’emergenza sulle rotaie, dovevano avere tutto il materiale a disposizione e se c’era un incendio in una galleria servivano le luci del camion.

I Vigili del fuoco, per fare questo lavoro, devono sorreggere tutta la loro attrezzatura, infatti erano molto allenati.

Poi siamo andati alla tappa che mi è piaciuta di più, cioè quella del Soccorso alpino.

Ci hanno fatto vedere la piccozza, cioè una specie di martello molto appuntito che usano per scalare le montagne.

Poi c’erano i ramponi, cioè dei “sandali” di ferro, con la suola piena di punte che servivano a non scivolare sul ghiaccio.

Dopodiché, hanno fatto provare alla prof. Arianna il “pannolone”, un’ imbragatura che si usa quando una persona è sulle piste ed è stanca o ha paura di scendere perché si è fatta sera. 

I soccorritori mettono l’imbragatura alla persona, l’attaccano ai loro fianchi e accompagnano la persona a valle.

Inoltre, se la vittima si sente svenire o ha freddo e non ce la fa più, i soccorritori chiamano l’elicottero che quando arriva cala la fune così che viene attaccata direttamente al “pannolone”. 

Successivamente, tirano su il soccorritore insieme alla persona.

Dopo, abbiamo visto gli sci dei soccorritori che erano leggerissimi, perché molte volte li devono portare in salita. Sotto gli sci si poteva attaccare la pelle di foca che si usa per andare in salita, così da non scivolare. Inoltre lo scarpone rimaneva attaccato davanti, invece dietro, per facilitare la salita, lo scarpone si alzava e quando si deve andare in discesa, si può attaccare lo scarpone anche dietro, così si scende normalmente.

Infine, abbiamo visto la barella che si portava sulle spalle in due, uno davanti e uno dietro.

Dopo una piccola pausa, siamo andati alla tappa dell’ OPSA, (operatore-polivalente-soccorso in acqua), dove c’era una moto d’acqua insieme a una barella galleggiante.

Il soccorritore ci ha spiegato i pericoli dell’ acqua e come evitarli.

Dopodiché, ci ha raccontato dei droni d’acqua telecomandati per salvare le persone e di come può cambiare velocemente il tempo sul lago.

Successivamente, siamo andati a vedere il massaggio cardiaco, e abbiamo fatto pratica su dei manichini.

Poi, dopo il massaggio, ci hanno fatto vedere la manovra di disostruzione e il defibrillatore.

Dopodiché siamo andati nella sala dove arrivano tutte le chiamate d’emergenza e dove c’era uno schermo con tutti i vari dati.

Siamo entrati in una stanza dove un soccorritore ci ha fatto vedere i tipi di ferite e scottature, con i vari numeri di urgenza.

Poi, a turno, abbiamo provato a metterci il laccio emostatico, un laccio che, in caso di una grossa perdita di sangue, dovevamo sostituire con qualsiasi cosa come una cintura, una bandana ecc…

Si legava intorno alla ferita, poi si fermava bene con un bastone di ferro.

Dopo essere usciti dalla stanza siamo entrati in sala riunioni, dove ci hanno detto di sederci.

In seguito hanno proiettato alcune slide sui vari numeri d'emergenza e sull’ app “WHERE-ARE-U” che hanno consigliato a tutti di scaricare.

Successivamente siamo usciti all’aperto e molto velocemente, prima di tornare a scuola, abbiamo visto l’elicottero all’interno. Uno dei piloti ha raccontato a tutte le classi che, sull’elicottero, c’erano sempre almeno sei persone: due piloti, un tecnico di volo, un soccorritore alpino, un medico e un altro soccorritore.

Inoltre ci ha detto che, un solo volo in elicottero, costava ventimila euro.

Infine siamo saliti sul bus e siamo tornati a scuola.

L’esperienza al SOREU mi è piaciuta molto e mi sono anche divertita, oltre ad avere imparato tantissime cose nuove. 

Un’esperienza di emergenza di cui sono stata testimone, è stato quando, molti anni fa, un tetto di una casa a Figliaro ha preso fuoco a causa di un fornello rimasto acceso. Dopo un po' di tempo si è scaldato troppo e il fuoco ha incendiato il tetto a causa della cappa.

I Vigili del fuoco sono arrivati in un batter d’occhio.

Invece, quando stavo andando a Livigno, in autostrada, una macchina è andata addosso a un motociclista e quando siamo passati era steso per terra dietro la macchina.

 




  


Visita alla centrale operativa SOREU di Villa Guardia di Carlo Villa 2B

 Siamo partiti verso le 8:12 per andare al S.O.R.E.U. (Sale operative regionali emergenza urgenza) di Villa Guardia.

Siamo andati al Soreu per capire quali sono i soccorritori e che tipi di mezzi usano.

Arrivati al Soreu abbiamo avuto la fortuna di vedere l’elicottero partire e a metà giornata l’abbiamo visto atterrare.

Abbiamo fatto tante attività: per prima cosa abbiamo fatto il massaggio cardiaco e la manovra di disostruzione.

Dopo abbiamo visitato il camion dei pompieri, in particolare quello con le rotaie. Ho notato che il camion era super ordinato, e ci hanno detto anche che quando escono in soccorso hanno più di 15 kg di attrezzatura addosso fra cui una tuta ignifuga. Poi siamo andati a vedere il soccorso alpino che soccorre in montagna: i soccorritori alpini hanno un pick-up attrezzato con tanti moschettoni e corde; avevano anche una barella che si smontava e si metteva dentro a uno zaino grandissimo. Inoltre ci hanno fatto portare sulle spalle la barella.

Dopo il soccorso alpino abbiamo visto il soccorso lacustre (cioè degli operatori che soccorrono nei mari,nei laghi e fiumi), loro hanno creato un drone acquatico che ha un salvagente telecomandato da un joystick. Ci hanno fatto vedere anche un jet ski con una tavola attacca dietro.

Successivamente abbiamo visto l’ambulanza con vari tipi di barella: c’era una barella normale e una barella che si restringeva con il sottovuoto.

Inoltre abbiamo visto l’elicottero di soccorso che pesava sette tonnellate. Gli operatori ci hanno spiegato che trasportano due piloti, il tecnico, i medici e se ce n’è bisogno gli Alpini soccorritori. Ho notato che l’elicottero aveva una potente luce per vedere di notte.

Infine abbiamo visitato la centrale operativa dove si vedono tutte le emergenze e quanto ci mettono a fare un intervento. C’era il codice verde che arriva in 15/20 minuti, il codice giallo che arriva in 7/10 minuti perché ha le sirene accese e il codice rosso che impiega 3/4 minuti. 

L'attività che mi è piaciuta é quella dei vigili del fuoco perché hanno spiegato molto bene e ci hanno coinvolto nell’attività. 

Uno dei pochi episodi di incidenti che ho visto è lo scontro tra un furgone e un cinghiale; fortunatamente il cinghiale è riuscito a sfuggire ma il furgone aveva tutto il cofano distrutto. 

Secondo me é stata un'uscita importante,anche una lezione di vita perché un domani potrebbe succedere qualcosa di simile ed è importante sapere come muoversi e agire.

Carlo Villa 2B

lunedì 17 novembre 2025

Uscita a Soreu

Il giorno 17 ottobre 2025, dalle 8:30 fino alle 12:30 con la mia classe e gli altri alunni delle classi seconde sono andato a visitare a Villa Guardia la base del SOREU dei Laghi. Il nostro obiettivo era ripassare le manovre di primo soccorso e conoscere le realtà che operano in quel luogo, imparare come effettuare una chiamata al 112, prevenire i rischi e conoscere alcune norme di sicurezza.

La 1° tappa serviva a farci conoscere il NUE, cioè il Numero Unico d’ Emergenza e cosa ci chiedono in una chiamata: cosa ti serve, dove ti trovi. Abbiamo anche capito a quali aree afferiscono le nostre centrali operative: Como, Lecco, Varese e Monza Brianza; rispondono anche se la chiamata arriva dall'estero, poi ci hanno spiegato che cos’è l’ App Where are U: è un’app del 112 che ha tre modalità per la chiamata: silenziosa, normale e chat; poi ci sono anche tre simboli che servono a dire cosa ci serve: ambulanza, polizia e vigili del fuoco.

La 2° tappa doveva essere l’ elisoccorso però era partito in missione, l’abbiamo visto decollare e poi l’ abbiamo visto atterrare (ci arrivava molta aria per causa delle eliche). L’elicottero ha 2 motori; ci sono il copilota e il pilota: il copilota dà una mano al pilota, invece il pilota guida l’ elicottero. Si usa uno strumento che serve a sollevare feriti e soccorritori, che è il verricello.

Per la 3° tappa abbiamo incontrato la MBS, cioè il Mezzo di Soccorso e di Base, in poche parole è l’ambulanza, ci hanno fatto vedere diversi tipi di barelle: cucchiaio, sedia, guscio e tavola spinale. Il cucchiaio è un tipo di barella che viene utilizzata per sollevare e trasportare pazienti con traumi gravi, soprattutto alla colonna vertebrale. La sedia è una barella orizzontale pieghevole. La barella a guscio è simile alla barella a cucchiaio, infine la tavola spinale è una barella rigida, utilizzata per immobilizzare e trasportare pazienti con sospette lesioni alla colonna vertebrale. Poi hanno spiegato a cosa servono il collare e la maschera per l’ ossigeno. Il collare serve a bloccare il collo dal rischio di lesione, invece la maschera per l’ossigeno serve a far respirare il paziente.

Alla 4° tappa ci hanno  i Vigili del fuoco (VVF). Quando vanno in missione utilizzano: bombole ad aria compressa, tute, caschi, guanti, passamontagna, che in tutto pesano 25 kg. Pinze e tenaglie per aprire auto, cuscini per sollevare camion.

Il camion dei pompieri è molto ordinato, altrimenti perderebbero troppo tempo in caso di emergenza. Inoltre hanno raccomandato di fare attenzione all’utilizzo della corrente, ad esempio di evitare il surriscaldamento delle ciabatte, spegnendole.

Alla 5° tappa abbiamo conosciuto gli operatori del CNSAS; Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Loro salvano persone in zone impervie con appositi strumenti: imbracature, funi, barella a spalla, sci fatti con la pelle di foca, ramponi e gancio.

La 6° tappa è servita a farci conoscere gli OPSA: Operatore Polivalente Salvataggio in Acqua. Le nostre centrali si occupano del ramo di Como; ci hanno fatto vedere un filmato di un allenamento dove utilizzano droni acquatici. Hanno spiegato come comportarci in alcune situazioni, ad esempio quando capita di addormentarsi sotto il sole: bisogna stare attenti allo sbalzo termico, entrando lentamente in acqua, altrimenti si rischierebbe di rimanere paralizzati. Quando si è in acqua bisogna prestare attenzione a chi tossisce ripetutamente, ciò vuol dire che sta per affogare. Se stai per tuffarti, dovresti conoscere il fondale e infine ricorda di stare attento ai mulinelli dei fiumi!

La 7° tappa è servita per ripassare le manovre RCP: Rianimazione Cardio-Polmonare, nel caso in cui la persona non rispondesse, bisogna chiamare il 112 e incominciare a fare la rianimazione cardio-polmonare; se c’è un defibrillatore utilizzarlo e non fare la respirazione bocca a bocca.

Nell’8° tappa ci hanno portato al centro del SOREU (Sede di chiamate d’ Emergenza Sanitaria) dove gli operatori rispondono rispondono alle chiamate assegnate e codici: il bianco è per indicare che la situazione non è urgente, codice verde che necessita delle cure ospedaliere ma non con urgenza, codice giallo indica che bisogna andare in ospedale, avendo sintomi allarmanti ma non letali; il codice rosso che è in rischio di vita, quindi deve raggiungere al più presto un ospedale. Di solito hanno tra le 600/700 chiamate al giorno.

La 9° tappa è servita a farci conoscere il BLEEDING, una perdita molto grave di sangue, che può avvenire in varie parti del corpo e si utilizzano lacci, garze e fasciature per cercare di fermarlo.

Questa uscita è stata molto interessante, perché mi hanno fatto capire cosa fanno diversi operatori di salvataggio.

Nic e Bra, seconda A

martedì 30 settembre 2025

Le Zucche Scomparse: un Mistero da Risolvere!

Durante l’anno, gli studenti del corso di giardinaggio della nostra scuola si sono impegnati  a fare l’ orto nel cortile. Tra i vari ortaggi che sono stati piantati, c’erano anche due zucche che durante l’estate sono maturate. Peccato che le zucche siano misteriosamente scomparse.

Come un racconto da film giallo, l’orto che un tempo era caratterizzato da quelle due enormi e lucenti zucche ora appare stranamente vuoto. 

Probabilmente  qualcuno ha avuto l’idea di assaporare un po’ di quel gusto autunnale, forse è stato un passante, magari qualcuno che non riusciva a resistere alla tentazione di portare a casa alcune  di quelle zucche tanto invitanti, ormai mature e pronte per una bella zuppa o una torta di zucca.

Se per caso qualcuno di voi dovesse trovarle, sarebbe fantastico se ce lo facesse sapere, così gli studenti del corso di giardinaggio potrebbero riavere quelle zucche per cui hanno lavorato duramente e magari potremmo gustarcele insieme!

Ma dopo tutto cosa sarebbe l'autunno senza qualche piccolo imprevisto? Non ci resta che sperare che la prossima volta, quando le zucche torneranno, siano più fortunate! 

Fino ad allora, il mistero rimane irrisolto. 


Gilberto 


venerdì 4 luglio 2025

L’orto tra le mani

Gini Mathias e Ferrari nicolò

2°D

L’orto tra le mani

Quest’anno abbiamo partecipato al progetto orto e, con l’aiuto della prof Rossini, abbiamo preparato il terreno e piantato le piantine nell’area della scuola e nell’area della casa anziani, durante l’orario scolastico.

 

All’inizio del progetto la prof ci ha portati alla casa anziani per farci provare a fare l’orto, anche con l’aiuto dell’esperto Dr. Pironi.

Dopo l’incontro, noi (Nicolò, Mirko, Mathias e Deniel e altre classi seconde) ci siamo interessati e abbiamo deciso di partecipare al progetto.

 

Nei primi incontri la prof Rossini ci ha mostrato come piantare le piantine.

Dopo di che abbiamo pulito il terreno e abbiamo cominciato a piantare autonomamente prezzemolo, basilico, cipolle, girasoli, zucchine, zucche, ecc… nell’orto della scuola.

 

Dopo numerosi incontri a scuola, siamo andati alla casa anziani per preparare il loro orto con peperoni gialli e rossi, zucchine, insalata, prezzemolo, pomodori, ecc… dentro ai vasi e poi abbiamo costruito un circuito di irrigazione per innaffiare correttamente le piantine.

 

Abbiamo fatto un lungo percorso quest’anno, ma oltre alle fatiche ci siamo divertiti molto e lo consigliamo a chi vuole lavorare tanto.

Ci siamo anche portati a casa qualche piantina molto buona.


Adesso ci sono le foto che abbiamo fatto nell’ultimo incontro alla casa anziani:

giovedì 29 maggio 2025

Evviva le lingue!

Martedì 27 maggio sono stati premiati i vincitori di due ormai storici concorsi di lingue che ogni anno si svolgono nella nostra scuola.

Per il concorso "Epelle moi", due sono le classifiche: per le prime i vincitori sono Cecilia Ruggiero (prima C), Nicole Frighi (prima C) e Lorenzo Somaschini (prima B); per le seconde sul podio sono saliti Sofia Cesana (seconda D), Martina Drago (seconda B) e Riccardo Farina (seconda B).


Per il concorso "Spelling bee", hanno partecipato tutte le classi prime e seconde. I primi due classificati di ogni classe si sono sfidati nella finale. Ecco i risultati: per le prime hanno vinto Lidia Scaglia (prima F) e Abdur Rehman Sheikh (prima E); per le seconde primi Cristian Valente (seconda C), Tommaso Bottinelli (seconda B) e Doraly Opoku (seconda F).


Per tutti i vincitori, in premio piadine e gelati!

martedì 27 maggio 2025

Laboratorio Arduino e stampa 3D

Negli ultimi due mesi la nostra classe, cioè la 2ªD, ha avuto l’occasione di frequentare un percorso sulla programmazione di Arduino e la realizzazione di modelli in stampa 3D con l’esperto Andrea Masciardi.

Nella prima lezione, incentrata sulla stampa 3D, abbiamo realizzato una targhetta con il nostro nome, così da imparare ad usare il programma e familiarizzare con esso.

Nella seconda lezione ci siamo dedicati alla realizzazione della faccia frontale di un vaso intelligente capace di dire quando bisogna bagnarlo tramite uno schermo, con un piccolo riproduttore di suoni in grado di emanare un fischio per attirare l’attenzione e un sensore di movimento per attivare lo schermo solo quando qualcuno passa di fronte ad esso.

Prima di programmare i vari sistemi però, abbiamo iniziato a realizzare la faccia frontale con la stampa 3D, che come caratteristica principale doveva poter ospitare i vari sistemi per eseguire tutte le azioni già elencate in precedenza.

Nella lezione successiva abbiamo iniziato a lavorare con Arduino e anche in quel caso abbiamo iniziato con qualcosa di semplice per imparare a programmare in modo efficiente e infine abbiamo cominciato a lavorare sul vero e proprio meccanismo. Non tutti sono riusciti ad usare efficacemente il programma, ma tutti ci hanno provato. Il risultato, posizionato ora all’interno della nostra aula è molto bello e come ci aspettavamo funziona molto bene.

La classe in questo progetto è sembrata interessata e predisposta all'ascolto; tutti hanno confermato che è stato un percorso dove c’era molto da imparare e da scoprire su un mondo alla maggior parte di noi sconosciuto. 

Inoltre ci siamo divertiti molto.

Samuele Millefanti 2D




































sabato 12 aprile 2025

Giornata della Terra - intervista a un ciliegio

Nic, prima A, intervista a un ciliegio 

IO:Come ti chiami?

ALBERO:Mi chiamo Ciliegio.

IO:Quanti anni hai?

CILIEGIO:Ho settant'anni 

IO:Cosa ti piace?

CILIEGIO:Mi piace l’aria che mi rinfresca la chioma e voi bambini che mi accarezzate.

IO:E cosa non ti piace?

CILIEGIO:Non mi piace quando voi uomini  ammazzate la mia famiglia,quando li tagliate.

IO:Come vedi il mondo intorno,a te?

CILIEGIO:Vedo voi bambini che vi divertite e sento cinguettare gli uccellini.

IO:Ultima domanda,di che colore hai le foglie?

CILIEGIO:Io ho le foglie di colore rosa.

IO:Grazie, amico mio, alla prossima.

CILIEGIO:Arrivederci.



Giornata della Terra - intervista a un pino

Simo, prima A, intervista a un pino

Buongiorno, che tipo di albero sei?

Buongiorno a te, io sono un pino 

Quanti anni hai?

Beh, non ho che una carta d'identità come voi umani, ma contando gli anelli del mio tronco direi che ho circa 120 anni. Ho visto passare molte persone, tante stagioni e tanti cambiamenti…

Wow, sei davvero saggio!

Cosa ti piace della tua vita da albero?

Amo il sole che scalda le mie foglie, la pioggia che disseta le mie radici e il vento che mi accarezza. Amo pure il cambiamento delle stagioni soprattutto in autunno quando mi vesto d’oro.

Wow, sembra una vita affascinante!

Ma c'è qualcosa che non ti piace della  tua vita? 

Oh sì, non mi piace quando gli umani mi feriscono, quando qualcuno incide dei nomi sulla mia corteccia, altri tagliano i miei rami senza rispetto.

E come vedi il mondo intorno a te?

Il mondo è sempre in movimento. 

Una volta qui c’erano solo campi boschi, ora ci sono strade o case dappertutto.

Gli uomini corrono sempre, ma pochi si fermano ad ammirare la natura.

Hai ragione: ma come ti chiami?

Io mi chiamo Billy.

Grazie, Billy per questa bellissima chiacchierata.

Grazie a te! E ricorda di abbracciare gli alberi ogni tanto, abbiamo amore da dare.



Giornata della Terra - intervista a una palma

Marti, prima A, intervista a una palma

-Buongiorno albero

-Buongiorno

-Qual è il tuo nome?

-Il mio nome è Max

-Quale è il tuo cognome?

-Faber 

-E quanti anni hai?

-Ho 15 anni 

-Sei una palma?

-Sì, ,esatto 

-Come è la sua vita?

-La mia vita è bella anche se cambierei qualcosa

-Cosa cambierebbe?

-Cambierei la mia età perché

 quando ero più giovane non ho fatto molte cose che ora una palma può fare.

-Invece cosa non cambieresti?

-Beh non cambierei la mia vita perché mi piace, ho molti amici e ho dei contatti anche con degli umani

-Il mondo intorno a lei come lo vede?

-Lo vedo molto bello il mondo intorno a me

-Mi racconti un po' di lei: le caratteristiche, amici...

-Come ho detto prima sono una palma. Le palme sono caratteristiche di Australia, Asia, America ed Europa meridionale.

Ma comunque io sono qua in Italia. Però io ho un difetto sono storta.

-Ok, un'ultima domanda: vorrebbe essere un altro tipo di albero?

-No

-Ok grazie, arrivederci

-Arrivederci



Giornata della Terra - intervista a un salice piangente

Bran, prima A, Intervista a un salice piangente


-’’Ciao! Ti chiami Salice Piangente perché piangi?

No quanto è il mio nome comune, perchè i miei rami tendono ad andare verso il basso, il mio vero nome è Salix Babylonica"

-’’Ma ti piace stare sempre nel terreno?’’

‘’Sì ma a volte mi piacerebbe staccarmi dal terreno e provare a camminare’’

-’’Ti piace la tua vita?’’

‘’Sì, anche se mi manca il mio paese d’origine’’

-’’Perchè, da dove vieni?’’

‘’La mia specie è stata portata in Europa dall’Asia, lungo la Via della Seta’’

-’’Cos’è che ti fa più paura in assoluto?’’

‘’I fulmini, perché ho paura che improvvisamente possono colpirmi e io non posso muovermi per cercare riparo.’’

Giornata della Terra - intervista a una quercia

Ley, prima D, intervista a una quercia

Come ti chiami?

Io sono una quercia, e mi chiamo “La Maestosa Quercia”.

Quanti anni hai?

Ho 150 anni.

Cosa ti piace di più della tua vita da albero?

A me piace la libertà di sentire sulle mie foglie le gocce di rugiada, gli uccellini cinguettare e il vento soffiare. Tutto questo mi rende vivo. 

Cosa non ti piace?

Non mi piacciono gli eventi atmosferici perché possono danneggiare la mia chioma o il mio fusto.

Come vedi il mondo attorno a te?

Il mondo attorno a me è pieno di colori, di sapori, di suoni e di tantissime cose stupende.



Giornata della Terra - intervista a una quercia

Azzu, prima D, intervista a una quercia

Buongiorno albero  

Buongiorno 

Come ti chiami ?

Mi chiamo Quercia 

Quanti anni ha ?

Ho duecento anni 

Cosa ti piace della tua vita da albero ? 

Mi piace aiutare gli umani perché io produco l’ossigeno che serve per respirare

Cosa non ti piace della tua vita da albero?

Non mi piace stare fermo vorrei poter camminare come voi umani 

Come vedi il mondo intorno a te?

Alcune volte tranquillo e altre volte agitato

In quale ambiente vivi ? 

Vivo in un clima temperato-freddo

Dove vivi principalmente ? 

Principalmente vivo in Europa, Asia e Nord America 

Cosa simboleggi? 

Simboleggio la forza e la lealtà



Giornata della Terra - intervista a un ciliegio giapponese

Rim, prima D, intervista a un ciliegio giapponese


Ciao come ti chiami?

Ciao, mi chiamo ciliegio Giapponese. E tu? 

Io mi chiamo Rima. Da dove vieni?

Provengo dal Giappone ma ho vissuto anche in Corea e in Cina. E tu? 

Sono originaria della Tunisia però sono nata in Italia.Produci frutti?

Sì,produco delle buonissime ciliegie.Adesso però i miei frutti stanno finendo,

adesso mi riempirò di bellissimi fiori di color rosa porpora.

Quanti anni hai?

Ho quasi 8 anni.E tu?

Io ho 12 anni.Di che famiglia fai parte? 

Io faccio parte della famiglia delle rosacee,diffusa in estremo oriente.

Ma cosa rappresenti?  

Sono un segno premonitore della ricchezza e della raccolta del riso come auspicio di prosperità.

Sei bellissimo!Vorresti venire a vivere da me?

Mi piacerebbe ma da te fa troppo freddo.Io posso sopportare temperature da 5 a 35°C.

Allora dirò a mia mamma se possiamo venire a trovarti in Giappone.

Ti aspetto, a presto!

A presto!

Giornata della Terra - intervista a un eucalipto

Cri, prima D, intervista a un eucalipto

Ciao sono un giornalista e la voglio intervistare, come si chiama?

Ciao! Io mi chiamo Eucalyptus deglupta, e per gli amici sono Eucalipto arcobaleno.

Quanto sei alto? Sono il più dei miei amici, ho raggiunto i 70 metri, invece i miei amici sono alti tra i 30 e 40 metri.

Quanto sei alto!!! Quanti anni hai? Io sono il fratello maggiore e ho 100 anni, e i miei genitori hanno quasi 200 anni.

Dove abiti? Io abito nelle Filippine, Indonesia e Hawaii nelle foreste pluviali.

 Non ho mai visto un albero colorato, da dove prendi questi colori? Quando la mia corteccia invecchia si stacca e l'ossigeno reagisce con la mia clorofilla permettendomi di avere questo colore arcobaleno.

Cosa ti piace della tua vita? Della mia vita mi piacciono le emozioni che trasmetto e mi piace essere utile per produrre l’ ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana.

Cosa non ti piace della tua vita? Della mia vita non mi piace essere sfruttato per produrre farmaci e medicine perché quando mi staccano le foglie sento dolore intenso.

Va bene, abbiamo finito, è stato un piacere averti intervistato! 

E’ stato un piacere anche per me! Arrivederci .

Arrivederci!

Giornata della Terra - intervista a una quercia

Matt, prima D, intervista a una quercia

Come ti chiami?

Mi chiamo quercia 

Qual è il tuo nome scientifico?

Il mio nome scientifico è Quercus

Quanto sei alta?

Sono alta quindici metri 

Quanti anni hai?

Ho 100 anni    

Ti piace la tua vita da albero?

La mia vita da albero è molto difficile perché il clima in inverno è molto rigido e quando mi potano mi fanno molto male ma tutto sommato la mia vita mi piace molto  

Qual è il tuo clima ideale per vivere ?          

Il clima in cui mi piace crescere è in un clima temperato-freddo

Come sono le tue radici?     

Le mie radici sono robuste e quindi mi tengono ancorata al terreno

Come si chiamano i tuoi frutti e da chi vengono mangiati?

I miei frutti sono le ghiande e vengono mangiati soprattutto dagli scoiattoli


Giornata della Terra, intervista a un abete

Sam, prima D, intervista all'abete


Scusi! Scusi! Come si chiama?

Io mi chiamo Abete.

Quanti anni ha?

Io ho 499 anni.

Cosa le piace di più della sua vita d'albero?

A me piace l’altezza, perché noi alberi facciamo a gara a chi è più alto e l’età, per la nostra media di vita che è all’incirca sui 400 e i 500 anni.

Lei quanto è alto?

Io sono alto 80 metri, infatti vinco sempre.

Cosa non le piace della sua vita?

Essere fermo nello stesso punto per tutti questi anni.

Lei dove abita?

Io abito al parco di Villa Camilla.

Come vede il mondo intorno a sé?

Il mondo è una rovina, il mondo sembra cedere su se stesso per colpa degli esseri umani; così tanto intelligenti ma non fanno mai niente di buono.

Lei ha paura di essere tagliato dagli umani?

No, perché noi alberi cadiamo già da soli e quindi non ho paura.

Abbiamo finito con l’intervista! Arrivederci!

Arrivederci!

 


Giornata della Terra - intervista a una quercia

Dav, prima D, intervista a una quercia

io) Come ti chiami?

q) Quercia. E tu?

io) David. Quanti anni hai?

q) Ho 268 anni.

io) Perchè le tue foglie sono a volte lobate e a volte dentate?

q) Dipende dall’età del fogliame,se è giovanile o adulto.

io) Come si chiama il tuo frutto?

q) Il mio frutto si chiama ghianda.

io) Quali prodotti vengono ricavati da te?

q) Il sughero,del legname come il rovere e antinfiammatori.

io) Cosa ti piace della tua vita da albero?

q) La cosa che mi piace di più è stare in compagnia: quando

    le giornate sono belle molti bambini giocano all’ombra della

    mia chioma.

io) Cosa invece non ti piace?

q) Non sopporto la maleducazione! Troppe persone lasciano ai miei

    piedi sporcizia e immondizia.

 io) Come vedi il mondo intorno a te?

q) Il mondo sta peggiorando sempre di più. Spero tanto nelle nuove

    generazioni. Deve esserci più cura verso la natura.

io) Buona giornata.

q) Anche a te.



Giornata della Terra - intervista a un ciliegio

Mel, prima D, intervista al ciliegio

io) “Sakura, qual è il tuo ricordo più bello?”

Sakura) “Oh, ce ne sono tanti, ma il più bello è quando una bambina mi ha sussurrato  un segreto importante mentre i miei petali le cadevano delicatamente sui capelli.”

io) “Cosa vorresti dire alle persone che vengono ad ammirarti?”

Sakura) “Vorrei dire a loro di fermarsi un attimo e di godersi quel momento di pace e di serenità.”

io) “Se potessi esprimere un desiderio cosa chiederesti?” 

Sakura) “Se potessi esprimere un desiderio chiederei che tutti gli esseri viventi rispettino la natura.”

io) “Secondo te come sono le persone che ti siedono a fianco?”

Sakura) “Le persone che si siedono a fianco a me spesso sono tristi o felici. Un giorno mi è capitato di vedere una ragazzina che piangeva, perché le era morta la nonna a cui teneva tanto.”

io) “Come ti sei sentita o come hai reagito quando hai visto quella povera ragazzina piangere per quel motivo?”

Sakura) “Mi sono sentita molto male quando l’ho vista piangere, quindi, per  tirarle su il morale, ho fatto cadere alcuni dei miei petali sulla sua testa e lei in quel momento ha iniziato a sorridere.”  

io) “Come ti chiamano le persone di solito?”

Sakura) “Di solito le persone mi chiamano Ciliegio.”



Giornata della Terra - intervista a un ippocastano

Lou, prima D, intervista a un ippocastano


[@] - Qual è il suo nome ? -

[*] - Mi chiamo Ippocastano  -

[@] - Di che famiglia fa parte ?  -

[*] - Sapindaceae  -

[@] - Quale la sua altezza massima ? -

[*] - Io arrivo fino a 30 metri d’altezza -

[@] - Quali sono le proprietà delle sue foglie ? -

[*] - Sono grandi e palmatiche -

[@] - Fiori ? -

[*] - Sono bianchi, riuniti in grandi gruppi a piramide -

[@] - Quali tipi di frutta fa crescere ? -

[*]- Castagne matte ma non commestibili da mangiare -

[@] - Possiamo trovarla in altre parti del mondo ? -

[*]-  Sono originario dei balcani, diffuso nei giardini e nei parchi d’europa -

[@] - Ci dia un'informazione in più ! -

[*]- Le mie foglie contengono sostanze che possono dare benefici alla salute ! -



Giornata della Terra - intervista a un salice

Al, prima D, intervista a un salice

a: ciao albero, vorrei farti un’intervista. io mi chiamo Alessandro e tu?

S: io mi chiamo salice piangente, ma puoi chiamarmi salice.

a: ma perché piangi?

s: no, mi chiamo piangente perché i miei rami vanno verso giù ma in realtà sono simbolo di gioia e vitalità.    

a: quanti anni hai? io ne faccio 12 a maggio.

s: io ho 29 anni, sono un po vecchio perché di solito vivo 30 anni.

a: dove vivi?

s: vivo vicino ai corsi d’acqua infatti il mio nome significa ”vicino all’acqua” e ha origini celti 

a: quanto sei alto? io sono molto alto.

s: io sono alto 18m.

a: hai una storia particolare?

s: sì,c'è una leggenda su di me che dice che intrecciando 2 rami di salice a formare una croce si può prevedere la propria morte.

a: cosa ti piace fare salice? a me piace giocare a fortnite.

s: mi piace aiutare le persone. Dalla mia corteccia si estrae l’acido salicilico che si usa per fare antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici.

a: salice, c’è qualcosa che non ti piace o che odi tanto?

s: noi alberi odiamo il fuoco perché ci brucia e ci uccide. a volte anche gli uomini ci trattano male.

a: io sono buono con te. posso sdraiarmi sotto ai tuoi rami?

s: certo vieni qui che ti faccio ombra, sentirai anche il fruscio del vento tra i miei rami.

a: ok, grazie per avermi raccontato tutto queste cose su di te. ciao alla prossima.




venerdì 11 aprile 2025

Giornata della Terra - intervista a un faggio

Chi, prima D, intervista a un faggio


Buongiorno signor faggio, oggi le faremo un’ intervista. Iniziamo!

Nome scientifico?

Fagus Sylvatica

Quanto vive all’incirca un faggio?

I faggi vivono tra i 120 e i 220 anni.

Si descriva!

Di solito sono alto circa 30-40 metri, ho un fusto dritto, una corteccia liscia e sottile di color grigio-cenerina. Sulla mia corteccia tante volte si presentano delle striature orizzontali e delle macchie biancastre che rappresentano la presenza di licheni.

Com’è il tuo legno e a cosa serve?

Non per vantarmi, ma il mio legno è il più pregiato di tutti: è molto duro e compatto e serve per realizzare molti mobili come librerie, cassettiere e tavoli. Viene utilizzato anche per realizzare parquet e infissi.

Un aspetto che ti piace e uno che non ti piace della tua vita da albero?

Mi piace cambiare look ogni stagione: con le foglie e senza.

Non mi piace che il mio legno pregiato sia usato per creare mobili, per questo veniamo abbattuti, che tristezza!

L’intervista si conclude qui, ringrazio il signor faggio e ci vediamo presto.

Ciao e alla prossima!



Giornata della Terra - intervista a un nocciolo

Dan, prima D, intervista a un nocciolo


- Buongiorno Nocciolo!

Buongiorno!

-Sono venuto per farti un’ intervista, posso?

Ma certo!

-Come ti chiami?

Nocciolo dal greco Kopuç che significa elmo!

-Wow, fantastico! Qual è il tuo habitat preferito?

Nelle regioni settentrionali preferisco la pianura e la collina, mentre in quelle meridionali preferisco le zone montane con buona piovosità.

-E invece quando fiorisci?

A gennaio e per maturare impiego sei-otto anni circa.

-Hai qualche frutto?

Ovviamente sì, il mio frutto è la nocciola chiamata anche Avellana da cui si ricava la nutella.

-Esiste qualche frutto dedicato alla nocciola?

Sì, il 12 Dicembre 2021 il “nocciola day” ha compiuto dieci anni ed è diventato un movimento che valorizza  la nocciola italiana.

-Che bello! Ma quindi quando è stata scoperta la nocciola?

Più di 1.0000 anni fa dall’ uomo primitivo.

-Molto interessante…Cosa simboleggia la nocciola?

La nocciola simboleggia la fertilità, felicità e conoscenza!

-Grazie nocciolo per questa bellissima intervista.

Grazie a voi per queste fantastiche domande, a presto!

-Arrivederci.



Giornata della Terra - Intervista al prunus persica

Ga, intervista al prunus persica

  Ciao qual è il tuo nome?
P) Ciao io sono Prunus Persica.
   Che nome particolare!
  Che pianta sei?
P) Sono un albero da frutto, della famiglia Rosacee e produco un frutto che delizia voi uomini in estate: le pesca.
    Quindi i tuoi frutti sono solo estivi?
P) Sì, le mie pesche sono carnose, succose e zuccherine, hanno la buccia di color giallo rossastro con la buccia bruna e vellutata, con la polpa gialla. Invece  la polpa delle mie pesche è bianca.
    Qual è il tuo aspetto?
P) Posso raggiungere un’altezza di quattro/otto metri, la mia corteccia è di colore marrone. In autunno e in inverno  i miei rami sono spogli, in primavera ho foglie appuntite e fiori con petali rosa sfumati in chiaro.
    Cosa ti piace della tua vita da albero?
P) Mi piace molto quando sono fiorito e tutti mi ammirano. Sento che gli uomini parlano tra di loro, facendo i complimenti per la mia bellezza e il mio profumo. E mi  piace anche d’estate quando raccolgono le pesche e mi fanno il solletico.
   Cosa invece non ti piace
P) Non mi piace quando qualcuno mi strappa i rami. Una volta un ragazzo ha pure inciso sulla corteccia, anche quello non mi è piaciuto.
    Come vedi il mondo intorno a te
P) Vedo un mondo che rispetta sempre meno la natura, la pianta e gli animali soffrono. Vedo tante macchine e poche biciclette. Vedo un grande pericolo per il mondo che sta perdendo i profumi e i colori della natura, diventando sempre più grigio per l’inquinamento.



Giornata della Terra - intervista a una betulla

Mart, prima D, intervista alla Betulla 

M:Ciao!

B:Ciao!

M:Come to chiami?

B:Mi chiamo Betulla,e tu?

M:Io mi chiamo Martina.

    Quanti anni hai?

B:Ho 130 anni, noi possiamo vivere fino a 150 anni.

M:Cosa ti piace della tua vita?

B:Mi piace stare in mezzo alla natura e agli animali che vivono nella mia chioma.

M:Cosa non ti piace della tua vita?

B:Non mi piace che ci siano tante persone che vengono a potarci.

M:Come vedi il mondo intorno a te?

B:Io lo vedo pieno di gioia e pace.

M:Di che specie fai parte?

B:Faccio parte delle Betulacee.




Giornata della Terra - intervista a un susino

Au, prima D, Il mio susino


Ho deciso di descrivere il “susino regina claudia gialla” perché è l’albero che abbiamo piantato io e la mia famiglia quando sono nata.

Questo albero ha 11 anni e mezzo.

Il susino resiste in tutti i terreni fertili senza ristagni d’acqua ed è resistente al freddo.

Il frutto (la susina) può essere di colore giallo o rosso, di medie dimensioni, con la polpa gialla molto dolce.

L’albero non supera i 5 metri di altezza e il tronco spesso è scuro, le foglie sono lunghe verdi con i bordi seghettati.

Fiorisce in primavera con fiorellini bianchi e rosa chiaro, per poi ad Agosto far maturare i frutti.

Le susine sono ottime da mangiare, si possono fare anche delle marmellate buonissime!

Noi le raccogliamo così tante da regalare ad amici parenti.

Oggi ho deciso di intervistare il mio alberello.

“Caro alberello cosa ti piace della tua vita da albero?”

“Mi piace molto quando arriva la primavera perché il clima comincia a scaldarsi, le giornate si allungano ed io fiorisco.”

“Come vedi il mondo intorno a te?”

“Io sono piantato qui in questo giardino vicino ad un cancello, quindi ho modo di vedere la strada. La strada mi mette tristezza perché è tutta grigia, le macchine sono 

rumorose e lasciano una striscia di cattivo odore tipo benzina.”

“Soffri tu, piantato qui?”

“Sarei più felice se intorno a me ci fosse un enorme giardino senza odori cattivi”

“Sei più triste in inverno?”

“In inverno cadono tutte le mie foglie però fortunatamente resisto al freddo di questa zona e poi so che in primavera rinasco ogni anno.”







Giornata della Terra - intervista a un castagno

Emi, prima D, intervista a un albero


-Buongiorno, signor albero, come si chiama?

-Mi chiamo castagno.

-Quanti anni ha, circa?

-Circa settant’ anni.

-Si trova bene nel luogo dove è cresciuto?

-Oh, si, un po' scomodo ma si.

-In che senso scomodo?

beh, con tutte queste nuove costruzioni, come la

conigliera e la cassetta degli attrezzi, non è esattamente il massimo.

-Ma la trattano bene?

-Sìsì, vengono qualche volta per fare qualche potatura ma del resto

sono degli angeli.

-Oh, beh in fondo ora gli alberi sono molto più considerati.

-E menomale, con tutti questi disboscamenti e cementificazioni …

-Da dove proviene?

-Provengo dal trentino, dove mi hanno venduto ad una simpatica signora che mi ha tenuto alla perfezione fino a sette anni fa.

-Quanto pensa ancora di vivere, 10,20,30,50,100 anni?

-Spero sui 100 ma potrebbero abbattermi anche tra 10/20.

-Quindi non ha molte aspettative di vita?

-No, non molte, ma nel tempo che mi resta mi godo ogni secondo.

-Hanno mai usato come casa il suo tronco degli  animali?

-No, veramente no.

-Pensa che prima o poi lo faranno?

 -Chi lo sa, forse si forse no.

-Produce molte castagne?

-Si, soprattutto a fine Settembre ed a inizio Ottobre.

-Ultima domanda: ha mai pensato di poter camminare, dialogare con altri alberi e fare amicizia, insomma, qual’ è il suo sogno?

-Il mio sogno è vivere il più a lungo possibile, così che io possa donare ossigeno a chiunque lo desideri, questo è il mio sogno.



Giornata della Terra - intervista a un fico

Li, prima D, intervista a un albero


-Buongiorno signor albero! Sono qui per proporti un’intervista, cominciamo!-

-Innanzitutto come si chiama il nome della tua specie?-

-Il mio nome scientifico è Ficus carica, ma sono conosciuto come fico-

-Perfetto, mi piacerebbe sapere quanti anni hai?-

-Io ho 35 anni ma i fichi possono vivere oltre 60 anni!-

-Fantastico! Qual è il periodo migliore per piantarla?-

-Il periodo migliore per piantarmi è tra novembre e febbraio. Se ti interessa il

luogo perfetto per piantarmi, non c’è, un posto preciso. Mi adatto ovunque-

-ottimo, come si fa a capire se sei maschio o femmina?-

–Le femmine producono i frutti, come me, i maschi invece no-

-Quando fai i frutti?-

-Verso giugno-luglio maturano i fichi-

-cosa ne pensi del mondo intorno a te?-

-Lo trovo molto interessante, soprattutto per le creature che lo ospitano!-

-Anche io la penso come te, si sono mai posati degli uccellini sui tuoi rami?-

-Sopra di me si posano molti volatili e ogni tanto ci scambio qualche chiacchera,

sono divertenti e hanno sempre qualcosa da raccontare sui loro viaggi!-

-Interessante! Con le tue foglie si può fare qualcosa-

-Con le mie foglie si possono fare tisane per abbassare il livello di zuccheri nel sangue-

-Grazie mille albero albero per questa chiacchierata, ciao!-

Giornata della Terra - Intervista a una quercia

Vik, prima D, intervista a una quercia 

- “ Salve, come si chiama? “

- “ Mi chiamo quercia, di origine Quercus. Appartengo alla famiglia della Fagaceae “

- “ E quanti anni ha? “

- “ Ho cent’anni, ma in generale gli alberi come me possono vivere quattrocento anni e più ”

- “ Grandioso, e cosa le piace della sua vita ?  “

- “ Mi piace stare qui, nella foresta e in tranquillità ”

- “ Invece, cosa non le piace della sua vita ? “

- “ Non mi piace quando gli uomini tagliano e trattano male gli alberi senza motivo“ 

- “ Come vede il mondo intorno a sé ? “

- “ Vedo un mondo splendido e speciale. Questi cento anni sono passati velocemente, ho visto i bambini giocare sotto la mia ombra; le guerre e la pace; tante nuove nascite: dei piccoli uccellini, degli scoiattoli, dei carinissimi ricci e molti altri “

- “ Tutti gli alberi ( le querce ) sono più o meno alti come lei ? “

- “ No, le querce possono superare anche 30 m di altezza “

- “ L’ultima domanda, che tipo di albero é? “

- “ Sono un albero sempreverde, con le foglie di forma variabile. Un albero come me è a crescita lenta e simboleggia forza e comando “ .

"Tutta la Terra" - testo

Ecco il testo del brano scritto e cantato dai ragazzi di prima media in occasione della Giornata della Terra durante la festa con i bimbi della scuola dell'infanzia di via Roncoroni.

"Tutta la Terra"

classi prime 2024-25


Terra ci stai abbandonando

non ci stiamo proprio impegnando, lo ammetto

stiamo inquinando tutto quanto, purtroppo

differenziamo, il mondo è nostro

il riciclo bisogna fare, se il pianeta vuoi salvare

rifiuti buttati nelle stradine e nel mare

noi dobbiam collaborare, se no qui finisce male


Oh dear Earth, you are slowly dying

We aren’t respecting you

So let’s move, let’s clean up

Because we really have to help


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci salvare-e la nostra amata Terra-a

salviamo gli ecosistemi in tutti i Paesi

e ripuliamo

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


La Terra la prendono a calci

trattandola come gli stracci

le strade inondate di acqua perduta, tantissimi danni

e l’agenda 2030, dovevamo rispettare

ora metti i guanti e riempi i sacchi

Coinvolgi tutti quanti

avanti puliamo, avanti

Le guerre sentiamo già le grida

persone che rischiano la vita

il cielo stellato con dei razzi

e noi dobbiamo salvare


toute la Terre, toute la Terre, toute la Terre,

toute la Terre, toute la Terre, toute la Terre,

laissez-nous sauver notre très belle Terre

domani poi ci impegniamo, se no ci pentiamo

che qui si salva

tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra 



"Tutta la Terra" - tutte le strofe composte

 Ecco tutti i testi scritti dai ragazzi delle prime medie, alcuni dei quali scelti per la versione ufficiale del brano "Tutta la Terra".

"Tutta la Terra" - versione 1


Terra ci stai abbandonando

non ci stiamo proprio impegnando, lo ammetto

Ti dobbiamo tutti rispettare, è ovvio

perché tu sei il pianeta nostro

Il riciclo bisogna fare, se il pianeta vuoi salvare

I sacchi buttati e le foreste piene

Il mare che tu ci hai dato, noi lo abbiamo inquinato


E piangi, morendo piano piano

l’agenda noi non la rispettiamo

Partiamo a ripulir la Terra

e noi dobbiamo aiutare


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci salvare-e la nostra amata Terra-a

salviamo gli ecosistemi in tutti i Paesi

e ripuliamo

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


La Terra la prendono a calci

trattandola come gli stracci

le strade inondate di acqua perduta, tantissimi danni

e l’agenda 2030, dovevamo rispettare

le collanine d’oro ma senza la testa

Coinvolgi tutti quanti

avanti puliamo, avanti


Le guerre sentiamo già le grida

persone che rischiano la vita

violenze, disastri ambientali

e noi dobbiamo aiutare


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci salvare-e la nostra amata Terra-a

salviamo gli ecosistemi in tutti i Paesi

e ripuliamo

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


"Tutta la Terra" - versione 2


Terra perché ci stai lasciando

queste guerre ci stanno rovinando e tanto

stiamo inquinando tutto il mondo, purtroppo

bottiglie, sigarette e armi

e il pianeta piange, gli animali se ne vanno

rifiuti buttati nelle stradine e nel mare

la differenziata serve, per i boschi e per le selve


Le guerre ci tolgono la vita

Strappiamo le piante con le dita

Il clima noi lo surriscaldiamo

Ma da ‘stasera salviamo


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci piantare-e con i semi in mano-o

e se domani sbagliamo, noi ci riproviamo

che qui si salva

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


La carta la puoi riciclare, 

Il vetro da riutilizzare, 

La plastica nei sacchi gialli e non tralasciare i dettagli 

ma quante soluzioni che non stiamo ad ascoltare

ora metti i guanti e riempi i sacchi

il pianeta sta cambiando

non lo stiamo aiutando


Le guerre sentiamo già le grida

persone che rischiano la vita

violenza, disastri ambientali

e noi dobbiamo salvare


tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci pulire-e e dateci una mano-o

domani poi ci impegniamo, se no ci pentiamo

che qui si salva

tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


"Tutta la Terra" - versione 3

Mamma stasera il mondo è un forno.

Ma sicuro l'ozono è in un punto di non ritorno.

Siamo tutti dei bravi ragazzi, a posto.

Differenziata, riciclo e il mondo è nostro!

E la terra ride, se usi la bici e cammini.

Gli scarichi vietati nelle industrie nere.

Plastica buttata mal riciclata.


I ghiacciai si sciolgono tra le dita.

Le luci ci costano la vita.

Non fare niente è una colpa l’hai notato

Ma con sta roba distruggiamo 


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci salvare-e la nostra amata Terra-a

salviamo gli ecosistemi in tutti i Paesi

e ripuliamo

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


Mare inquinato dai rifiuti,

quanti semi potremmo coltivare più fiori

siamo fabbriche inquinanti, molto

bottiglie, carte e sigarette

l’aurora boreale, va bene ma lei sta in Islanda

il cielo stellato con dei razzi

prati tristi ma fioriti, noi che li salviamo felici


Le radici si sentono sotto i piedi

le luci attraversano i paesi

i paesaggi sono tutti bruciati

ma noi salviamo la natura


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci salvare-e la nostra amata Terra-a

salviamo gli ecosistemi in tutti i Paesi

e ripuliamo


Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra

lasciateci salvare-e la nostra amata Terra-a

salviamo gli ecosistemi in tutti i Paesi

e ripuliamo

Tutta la Terra, tutta la Terra, tutta la Terra


Mamma la terra sta morendo 

ma io sto facendo del mio meglio 

aiuto il mondo con il mio impegno    

ma di sicuro adesso non ci riesco

dobbiamo collaborare e se no finiamo male