martedì 30 aprile 2019

Intervista al Professor Pozzi

1-Qual è stato il primo sport che ha praticato?
Il mio primissimo sport? Ho sempre fatto pallanuoto, sempre e solo quello.

2-Com’è nata questa passione?
E’ nata perché vicino a casa mia c’era la società dove lavoro tutt’ora ovvero la Como Nuoto e a quel punto sono entrato che avevo 4 anni e non sono più uscito.

3-Come fa a mantenersi in forma?
Mangio e mi tengo così pieno in modo tale che se per caso arriva una carestia sono sereno.

4-Qual era il suo idolo da bambino?
Il mio idolo da bambino?  In generale erano tutti personaggi sportivi che cambiavano di volta in volta da come andavano le cose, io ho avuto anche idoli sportivi dell’automobilismo come Niki Lauda, oltre ai soliti calciatori.

5-Qual è stata la partita più importante che ha commentato [il professore è anche radiocronista N.d.R]?
Allora, la più importante è stata una partita di coppa campioni: Brescia contro una squadra di Bucarest, quella è stata la partita più bella, è andata anche su Eurosport.

6-E quella allenata?
Quella allenata è stata quella dell’ultima promozione, due anni fa dalla serie B alla serie A

7-Quante squadre allena? E per quante ore?
Io alleno solo la squadra di serie A; l’ho sempre allenata anche se aiuto e dirigo tutto il settore giovanile della mia società. Le mie ragazze si allenano dalle 2 alle 3 ore tutti i giorni, quindi fanno  15/16 ore più la partita ogni settimana.

8-Oltre alla pallanuoto ha qualche altra passione?
Sì, a me piace tantissimo mangiare e guardare la TV; ho tutte le passioni vietate a quelli della mia età, e poi  il giornalismo sportivo, che mi ha sempre appassionato.

9-Perché ha deciso di insegnare a scuola?
Perché dopo aver studiato (sono perito elettronico ed informatico) volevo entrare nell’ambito dell'insegnamento e volevo fare il professore di ginnastica, quindi ho deciso di fare questo lavoro.

10-Come si sente quando perde?
L’ altro ieri [13 febbraio] a Trieste ho perso una partita importante e ho fatto mezz’ora a recitare “un rosario al contrario” dopo di che mi calmo, però rimango agitato tutta la notte: dormo poco… poi me la prendo con qualcuno della squadra al volo (di solito sempre le stesse); dal lunedì torno a pensare costruttivo e sono tranquillo, anche se la prima ora dopo le sconfitte è meglio starmi molto lontano.

Un’immagine che lo ritrae nel suo ruolo di allenatore


Matteo Maggioni, Alessio Pini, Chiara Gaffuri, Nicolò Massini, Amadou Sall e Xhaferdo Oruci
IIIA



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