martedì 30 aprile 2019

Intervista al Sindaco Simone Moretti

Il giorno 14-02-2019, siamo andati a intervistare il Sindaco Simone Moretti, insieme alla nostra classe

1 - Che emozione ha provato nell’essere stato eletto Sindaco?
Ho provato tanta emozione perché prima dell’elezione a Sindaco c’è tutta la parte della campagna elettorale. Vi auguro, quando avrete 18 anni, di provare a farne una, anche perché entrerete in contatto con tantissime persone. Mi sono emozionato molto perché ho ottenuto la fiducia della nostra cittadinanza  ed è stata una grande soddisfazione perché è stato premiato il lavoro di tutto il gruppo .

2 - Che intenzioni ha per migliorare la nostra città?
Le mie intenzioni sono tante, una di queste è l’ampliamento della scuola media che comprenderà una nuova ala. La riqualificazione di quell’area consisterà nel  rifare tutta la parte posteriore  e cambierà  quindi anche  l’ingresso della scuola. Dobbiamo pensare anche come sarà Olgiate Comasco fra un po’  di anni, quindi, visto che la scuola e la sicurezza sono due miei obiettivi, investire su di voi e sulla scuola è la cosa migliore che un amministratore possa fare.

3 - Quali sono gli aspetti più difficili del suo compito?
L’aspetto più difficile del mio compito è dare una risposta concreta ai cittadini. Quando arrivano i cittadini di Olgiate Comasco che mi  elencano i problemi, devo cercare di tranquillizzarli e, come ho detto prima, di dare delle risposte concrete.

4 - Che cosa le piace del suo mandato e quali sono gli aspetti meno piacevoli?
Io  ho  la possibilità da Sindaco di poter concretizzare dei progetti: sia quelli che ho in mente, sia tanti desideri dei cittadini. Tra gli aspetti positivi c’è sapere di aver realizzato delle opere per Olgiate Comasco. Gli aspetti meno positivi sono legati alle conseguenze a volte poco piacevoli delle mie scelte.

5 - Come mai ci tiene a partecipare a tutte le manifestazioni del paese?
Secondo me non arrivi a fare il Sindaco se non hai vissuto il tuo paese/la tua città. Io sono entrato nella Proloco nel 1998, perché volevo fare qualcosa per la nostra città. Assieme agli amici dell’oratorio, ci siamo spostati nella Proloco, e da lì abbiamo iniziato a promuovere una serie di iniziative e siamo entrati in contatto con molte associazioni.

6 - Ci può dire tre aggettivi per descrivere Olgiate Comasco?
Olgiate è una città molto aperta, dà tante possibilità ed è attrattiva dal mio punto di vista perché abbiamo tante cose che altri ci invidiano: il palazzo Volta, la Villa Peduzzi, Villa Camilla, il complesso del Medioevo, la biblioteca che questo anno festeggia i suoi 50 anni.

7 - Le è piaciuta la mostra su Terezin? E cosa l’ha colpita?
Io sono rimasto veramente impressionato dalla vostra bravura. Chi mi ha accompagnato e seguito è stato veramente bravo, perché non è facile prepararsi e far passare, soprattutto in un  momento come questo, questi tipi di messaggi. Io ero già stato con alcuni di voi in varie mostre come al Binario 21, e avevo già capito che sia voi che i vostri insegnanti siete sensibili a determinate tematiche.
        
 8 - Qual è il suo passatempo preferito?
Il mio passatempo preferito è la cucina. Mi piace molto fare i dolci. Quest’anno ho partecipato a un concorso di cucina e ho preparato il tiramisù. Sfortunatamente il mascarpone anziché essere denso è venuto liquido e mi dispiace non aver vinto. Ma l’importante è partecipare.

9 - Che tipo di studi ha fatto, che tipo di studente era?
Ho fatto la scuola elementare, media e il liceo scientifico di Olgiate Comasco. Ho  frequentato l’università, la facoltà di medicina veterinaria e mi sono laureato in scienze della produzione animale. Da studente stavo sul 6 e odiavo la matematica. Diciamo che probabilmente, come diceva la vostra prof. prima, non ho mai vissuto probabilmente a pieno quello che poteva essere il discorso della vita alla scuola media e al liceo; ho cominciato anche io a svegliarmi un attimino dopo, quando sono entrato in contatto con le associazioni.

10 - Che consigli ci dà per affrontare le scuole superiori?
Come ho detto prima, uno deve vivere la scuola, non passare cinque anni facendo il minimo indispensabile per raggiungere il sei; vivetela davvero. Il primo anno è un anno di passaggio quindi dovete essere forti perché se già il passaggio alle scuole medie non è semplice, il passaggio dalle medie alle superiori è ancora più importante quindi il carattere si forma ancora di più.

11- Perché non ha chiuso le scuole medie quando ha nevicato?
Questa è una bella domanda. Ci siamo praticamente confrontati con i sindaci della zona perché la scuola di fatto rappresenta un porto sicuro. Anche il liceo stesso non è stato chiuso, sono state solo sospese le lezioni. La nevicata c’è stata durante la mattinata ma era prevista. Noi abbiamo pensato di lasciare aperta la scuola perché alcuni genitori lavoravano e non potevano lasciare i ragazzi a casa da soli; chi riteneva opportuno lasciarli a casa lo faceva sotto la propria responsabilità.

Akhtar Mahnoor, Lasmar Nidhal
Massini Sara, Dodaro Marco
Benkarim Aya, Lacaj Klaisa
classe IIIA

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