mercoledì 9 febbraio 2022

SALUTE - Intervista all'ostetrica dell'ospedale di Varese Natalia Gargiulo

Buongiorno, sono Arianna Desiante della scuola secondaria di Olgiate Comasco. Oggi le farò qualche domanda per il Consiglio comunale dei Ragazzi, cui partecipo come delegata per la mia classe. Noi ci occupiamo di salute.

Cosa l'ha spinta a scegliere il lavoro di ostetrica?

Fin da piccola, da quando avevo solo tre anni, volevo fare questo lavoro, non sapevo bene il nome ma dicevo che desideravo "far nascere i bambini.

Quali sono le emozioni che la accompagnano nel suo lavoro?

Le emozioni che mi porto nel cuore durante la mia giornata lavorativa sono tante: gioia, serenità e meraviglia nel vedere nascere tante vite, ma alcune volte paura e tristezza davanti a situazioni complicate, che per fortuna “arrivano” poche volte.

Quali sensazioni prova mentre assiste ad un parto? Come si sente?

Quando assisto ad un parto e vedo nascere una nuova vita mi emoziono sempre come fosse la prima volta. E’ bellissimo vedere le lacrime di gioia dei genitori e lo stupore negli occhi di tutti. Mi sento felice anche io per aver condiviso un pezzo di gioia di quella famiglia.

Quali soddisfazioni le dà il suo lavoro ? E quali delusioni?

Il mio lavoro è la mia missione di vita, sono nata per fare questo mestiere. Sono fortunata perché non ho mai vissuto momenti brutti legati a particolari delusioni. 

Quale trasformazione ha subito il suo ospedale durante questo periodo cupo generato dalla pandemia in corso?

Purtroppo stiamo vivendo due anni di "inferno" nel mio ospedale, come in tutti, penso. Vedere donne positive al Covid partorire senza nessun familiare è molto triste, ma per la sicurezza di tutti deve essere così. Anche il nostro abbigliamento in sala parto e in sala operatoria è cambiato e quasi non ci riconosciamo nemmeno noi colleghi.

Cosa pensa del fatto che vi abbiano chiamato eroi?

Sono state solo belle parole di chi si aveva bisogno in un momento terribile… dopo siamo stati dimenticati. Il dover lavorare in certe condizioni non ottimali è diventata la normalità se non anche un dovere degli operatori sanitari.

Può mandare un messaggio di speranza?

Prima o poi tutto questo finirà… speriamo che nel cuore di ognuno di noi possa restare un pochino di unità e solidarietà che avevamo durante la prima terribile ondata.

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