venerdì 3 dicembre 2021

Piccoli coltivatori!

Martedì 30 novembre, alle ore 9:00, al suono della campanella, noi ragazzi e ragazze del gruppo “ORTO” ci siamo recati in un’ aula al terzo piano diventata nostra sede di riferimento.

Qui le proff. Rossini e Roncoroni insieme al dott. Valter Pironi, esperto in botanica, ci hanno accompagnato nell’atrio principale dell’ingresso della scuola e ci hanno diviso in due gruppi assegnandoci dei compiti.


Il primo gruppo ha realizzato dei cartoncini colorati indicanti la presenza di bulbi di tulipano. Il secondo gruppo, invece, si è occupato della semina dei bulbi interrati  nell’aiuola vicino all’ingresso principale a ridosso del muro di confine con un’altra abitazione.


Noi ragazzi, attraverso la dettagliata spiegazione dell’esperto, abbiamo imparato che i bulbi devono essere posizionati ad una profondità pari al doppio della loro altezza, distanziati tra loro e rivolti a testa in su.


E infine abbiamo imparato molto bene anche come sporcarci!!





Daniele Vella, seconda A

CCR - LA GIUNTA 2021-2022



 

Lunedì 22 novembre alla presenza del sindaco Simone Moretti si è insediata la nuova Giunta del Consiglio Comunale dei Ragazzie e delle Ragazze, sindaco Alessandro Mascellani. Assessori Simone Bellemo, Elisa Bomba, Sophie Centulani, Alessio Mariani e Noemi Pontari.

mercoledì 24 novembre 2021

INTERVISTA ALLA PROF. SSA PAOLA CASTIGLIONI

1) Cosa le mancherà di più quando dovrà lasciare questo lavoro?
Sicuramente mi mancherà il rapporto coi ragazzi che rende stimolante questa professione.

2) Da quanti anni fa l'insegnante?
Insegno da 25 anni circa. Ho insegnato in diverse scuole medie e superiori della provincia di Como e Lecco. Poi nel 2007 sono arrivata ad Olgiate e ho deciso che quella sarebbe diventata la "mia" scuola.

3) E’ difficile insegnare ai ragazzi?
Come vi ho raccontato una volta, quando finisco il mio turno di lavoro e salgo in auto per tornare a casa, faccio il bilancio della mia mattinata di lezioni. Qualche volta sono soddisfatta, qualche volta penso che avrei potuto fare meglio. Un po' dipende da me, un po' da voi. Alcune volte riesco a "colpirvi".. allora è facile. Qualche volta invece non ci riesco, in questi casi diventa difficile..

4) E’ difficile dare una valutazione a un alunno rispettando i fattori: impegno, studio e formulazione della risposta?
L'esperienza aiuta a dare una valutazione obiettiva tenendo conto dei tre fattori: impegno, studio e risposta.

5) Se a uno studente non piace la sua materia, le importa e cerca di fargli cambiare idea?
Cerco di trasmettere il mio amore per le lingue straniere - tutte le lingue - attraverso il mio entusiasmo per i vari aspetti della lingua, non solo il lessico o la comunicazione ma anche la grammatica che trovo sia qualcosa di straordinario! Non sempre è possibile far amare una lingua però, infatti non tutti siamo predisposti a studiarle con successo. E di fronte alle difficoltà molti si scoraggiano. L'impegno e la costanza tuttavia ci aiutano a superare i nostri limiti.

6) Le piace lavorare con i ragazzi anche se a volte sembra non vogliano collaborare?
Sì, mi piace, anche se a volte di fronte al disinteresse provo molto sconforto.

7) Le è mai capitato di dover parlare molto male di un alunno durante un colloquio?
Cerco sempre di essere positiva con i genitori quando parlo dei loro figli. Ma è anche necessario essere obiettivi: un genitore deve essere messo al corrente se suo figlio non studia o si comporta in modo scorretto.

8) Ci descriva come vede la sua lezione perfetta.
Gli alunni ascoltano la spiegazione dell'insegnante; gradualmente, sempre guidati dell'insegnante, fanno propri i contenuti e diventano i veri protagonisti della lezione, intervengono con contributi significativi e collaborano tra loro. L'insegnante è "relegato" al ruolo di consulente e supervisore.

Recalcati Elisa e Antoine Bazzano
Delegati CCR 3’A


martedì 16 novembre 2021

INTERVISTA AL PROF. NOVATI


Buongiorno prof, ecco, secondo un progetto del Ccr, alcune domande per farla conoscere meglio ai ragazzi di prima

1. Lei chi è?
Sono Paolo Novati

2. Che materia insegna?
Scienze e Matematica

3. Come mai proprio questa?
Perché sono sempre stato attratto dal mondo scientifico e dalle possibilità che offre all’uomo.

4. Perché ha deciso di fare il professore?

Perchè durante gli anni dell’università ho svolto molte attività di ripetizione e mi divertivano molto, inoltre perchè mi piace molto il rapporto con i ragazzi.

5. Da quanti anni insegna?
Da 11 anni, dal 2010.

6. Che scuola ha fatto?
Alle medie la scuola Michelangelo Buonarroti, il liceo invece scientifico con indirizzo piano nazionale informatica.

7. Che lavoro ha sempre voluto fare da ragazzo?
Lo scienziato.

8. Pensa che il rapporto professori-alunni sia importante per il rendimento dei ragazzi?
Assolutamenti si, è la componente più importante.

9. Lavorando con una fascia di età nella quale i ragazzi cambiano molto lei quando trova più difficoltà nell’approccio?
Le maggiori difficoltà le trovo con i ragazzi che arrivano dalla scuola primaria.

10. Quali sono gli aspetti che le piacciono di meno del suo lavoro?
Compilare il registro e la parte burocratica.

11. Quali sono secondo lei le principali differenze tra le medie e le scuole superiori?  La principale differenza si trova nel livello di crescita dei ragazzi che spesso alla scuola superiore hanno già definito, credono di averlo fatto, la loro personalità.

12. Oltre ad insegnare alle medie, ha qualche hobby?
 Si, mi piacciono tutti gli sport, le squadre con la maglia rossonera e il teatro.

Zennaro Gaia e Ostinelli Luca
Delegati CCR 3’D


INTERVISTA ALLA PROF. SSA DELEONIBUS


1. In che classe insegna e che materia insegna?
Insegno in 1C, 2E, 3E. Matematica e Scienze.

2. Per lei cosa sono bullismo e cyberbullismo?

Il bullismo lo definirei come un atto di prevaricazione di una persona (bullo) su un’altra detta bullizzato. Il cyberbullismo è l’utilizzo degli strumenti informatici per gli atti di bullismo, direi che un’applicazione potrebbe essere quella dei social.

3. Può indicare qualche sfaccettatura di questa violenza?
Ci sono varie sfaccettature: il cyberbullismo sui social nei confronti di persone che non si conoscono ma che magari possono avere disabilità fisiche o psichiche. Oppure il bullismo nei confronti di persone che hanno un orientamento sessuale non conforme al proprio stile di vita. Bullismo puoi essere inteso anche nei confronti di persone con diversa etnia.
Credo si possa considerare bullismo anche il mobbing sul posto di lavoro.

4. Cosa comportano nella mentalità delle persone?
Nella mentalità del bullo c’è la voglia di dimostrare la propria superiorità con un atto internazionale a ledere una persona. Il bullo spesso bullizza per sentirsi forte e capace di imporsi sull’altro.
Il bullizzato in primis soffre per la sua condizione, talvolta ha paura di ribellarsi e di denunciare il bullo. Credo che soffra la sua situazione tanto da considerare di fare gesti estremi.

5. Quindi come bisogna procedere davanti ad atti di bullismo?
In presenza di bullismo o cyberbullismo la prima cosa da fare è denunciare a voce confidandosi e fidandosi degli adulti di riferimento come genitori, insegnanti, allenatori sportivi etc… l’adulto sarà in grado di aiutare coinvolgendo le forze dell’ordine.
Se ci si trova da soli e in caso di bisogno immediato conviene sempre rivolgersi alle autorità.

Patti Leonardo e Rezzonico Mia
Delegati CCR 3’E


INTERVISTA AL PROF. PERLINI

1. In che classe insegna e che materia insegna ?
Insegno in tutto il corso E. Italiano, Storia e Geografia.

2. Per lei cosa sono il bullismo e il cyberbullismo?
Ill bullismo sta diventando un problema nella società di oggi soprattutto nel mondo degli adolescenti dalla scuola primaria fino al liceo. Questo problema sta preoccupando molto anche gli adulti che molto spesso  non sanno come rivolgersi a questa realtà

3. Può indicare qualche sfaccettatura su questa violenza?
questo fenomeno si può manifestare in diversi modi tramite : minacce, ricatti , offese ecc…

4. Ha mai assistito ad atti di cyberbullismo o bullismo come ha proceduto? quindi come bisogna procedere davanti ad atti di bullismo ?
Mi è capitato di assistere ad un episodio in classe: un alunno ha insultato pesantemente un suo compagno. La mia reazione ovviamente è stata quella di dare una nota al ragazzo e cercare di conversare con lui è tentare di individuare il perché di quelle parole. Davanti ad atti di bullismo o cyberbullismo bisogna cercare di comunicare con qualcuno per non tenersi tutto quanto dentro .

Patti Leonardo e Rezzonico Mia
Delegati CCR 3’E


INTERVISTA ALLA PROF. SSA ANGELA LAGANA’

1. Come si chiama e che ruolo ha in questa scuola?
Mi chiamo Angela Laganà e in questa scuola sono docente di Matematica e Scienze.

2. Da quanti anni insegna qui alla scuola secondaria di primo grado?
Insegno In questa scuola da 5 anni.

3. Preferisce  gli argomenti di Scienze o di Matematica da insegnare?
Non ho una particolare preferenza nell'insegnamento di Matematica e di Scienze.

4. Quali sono gli argomenti che le interessano di piú in Matematica (es. Aree, teorema di pitagora, ecc.)?
In Matematica, preferisco le espressioni, i problemi con il Teorema di Pitagora, la Geometria Analitica.

5. Quali argomenti preferisce, invece, di Scienze?
In Scienze, preferisco la Biologia, la Chimica, l'Anatomia.

6. Ultimamente come lei sa, ci sono stati atti di bullismo nella classe, se lei fosse stata la vittima cosa avrebbe fatto?
A coloro che si comportano male nei miei confronti avrei risposto di smetterla e che avrei riferito del gesto.

7. Avrebbe subito riferito tutto l'accaduto ad un insegnante o prima a qualche amico o familiare?
Mi sarei rivolta ad un docente per raccontare l'episodio e avrei riferito tutto anche alla mia famiglia, in modo tale da prendere subito provvedimenti verso questi ragazzi che ritengono corretto il loro comportamento e che si sentono superiori agli altri.

Poncia Virginia
Latte Matteo
Delegati CCR 3’C


INTERVISTA ALLA PROF. SSA  ANNAROSARIA LIGUORI 

1. Buongiorno, come si chiama e qual è il suo ruolo in questa scuola? Sono Annarosaria Liguori, insegno lettere nella sezione C e sono in servizio alla scuola secondaria di Olgiate Comasco dall'anno scolastico 2015/ 2016. Oltre all'attività di docenza, sono anche la referente d' istituto per Bullismo/Cyberbullismo.

2. In veste di referente per il bullismo/cyberbullismo,  cosa pensa di questo fenomeno? Penso sia un fenomeno molto diffuso nei vari luoghi della socialità;  non sempre i protagonisti, che siano gli autori o le vittime, hanno piena consapevolezza che si tratti di un vero e proprio reato. Con la frequentazione assidua dei social il fenomeno si è amplificato in maniera ancora più pericolosa,  subdola e difficile da contrastare.

3.  Che consigli darebbe agli alunni coinvolti in episodi di bullismo o cyberbullismo, se fossero suoi compagni di classe? Cercherei di spingerli a farsi aiutare e ne parlerei con figure adulte di cui mi fido. Spesso tra voi ragazze e ragazzi è diffusa l'idea che parlare con un adulto di un problema che vede coinvolto un compagno/a significhi tradire la sua fiducia. Non dovete aver timore di parlare perché chiedere aiuto per una persona alla quale voglio bene è una prova di affetto e di lealtà.

4. Si metta nei panni di un un alunno che assiste a un episodio di bullismo, cosa farebbe? Credo che avrei paura, ma chiederei aiuto, sicuramente prima a miei compagni e in un secondo momento ad un adulto di cui mi fido.

5. Se invece fosse Lei vittima di bullismo o cyberbullismo? Cosa farebbe? Probabilmente all'inizio tenderei a sminuire il problema; alle volte la vittima pensa che subire sia un modo per farsi accettare da un gruppo. Ho sempre avuto, però, un senso molto alto di giustizia e contrasto tutto ciò che reputo contrario a ciò che è giusto, quindi dopo un po' non accetterei più di abbassare la testa e mi ribellerei, chiedendo aiuto ai genitori e insegnanti.

6. Secondo lei ci sono argomenti più o meno utili nella lotta alla prevenzione e al contrasto del bullismo/cyberbullismo? Credo che per sensibilizzare ragazze e ragazzi della vostra età rispetto a questo fenomeno una delle armi più potenti sia proprio dare voce a voi, alle vostre esperienze, ai vostri pensieri, alle vostre paure. È anche attraverso la vostra voce che noi adulti possiamo e dobbiamo indirizzare i nostri interventi e far capire che siamo davanti ad un reato.

7. Cosa ne pensa dei materiali/contenuti scolastici in nostro possesso per parlare di bullismo e cyberbullismo? Potrebbero essere migliorati? Come? La lotta a questo fenomeno passa per la scuola, luogo, accanto alla famiglia, imprescindibile nel processo di crescita e di formazione di ciascun individuo. Noi insegnanti diamo  valore e spazio nelle nostre progettazioni didattiche agli argomenti che affrontano la tematica per formare e sensibilizzare alunne ed alunni. Il goal 4 dell'Agenda 2030 punta ad un'istruzione di qualità per tutti, dove ciascuno sia accolto, rispettato, accettato e incluso nella sua unicità, senza timore di essere discriminato. Il bullismo, invece, parte da un concetto di esclusione e di discriminazione. Bisogna attuare un'educazione all'affettività e alla diversità per formare cittadini consapevoli e con un adeguato senso civico. Mi sento di dire che su questo la scuola deve insistere molto.

Poncia Virginia
Latte Matteo
Delegati CCR 3’C


INTERVISTA ALLA PROF. SSA ALBERTA


1. E’ stata difficile la scelta delle scuole superiori per lei?
Quando dovevo scegliere le superiori,  è stato semplice per me orientarmi verso l’Istituto magistrale”.

2. Che materie insegna?
Insegno Italiano, Storia, Geografia ed Educazione civica.

 3. Se non avesse fatto l’insegnante cosa altro avrebbe scelto?
Mi sarebbe piaciuto anche l’ambiente medico. Da ragazza avrei optato, anche, per lavorare in campo economico. 

4. Dove Le sarebbe piaciuto insegnare?
Ho sempre voluto insegnare alle scuole medie.

5. Da quanti anni insegna in questo istituto?
Insegno in questo istituto da vent’anni.

6. A che età ha iniziato a insegnare?
Ho iniziato a insegnare a diciotto anni e a ventiquattro ho ottenuto un posto fisso.

7. Se un alunno ha dei problemi lei lo aiuta?
Prof.ssa A:” Se un alunno ha un problema provo ad aiutarlo. Ovviamente dipende anche dal tipo di problema.”

 8. Qual È il suo metodo di insegnamento?
A me piace che gli alunni siano partecipi alle lezioni. A causa del Covid-19 mi sono dovuta limitare molto con i lavori di gruppo. Cerco di fare attività diverse in modo da interessare gli alunni. E’ bello quando si crea una collaborazione “Insegnante-alunno”.

  9. Ci dica uno dei metodi che preferisce.
Dato che non si possono fare i lavori di gruppo, un’idea per coinvolgere gli alunni, potrebbe essere l’attività “Professori per un giorno” dove gli alunni preparano degli argomenti che poi espongono al posto mio.



INTERVISTA ALLA PROF. SSA ANNA MINOTTI

 
1) Cosa le mancherà di più quando dovrà lasciare questo lavoro?
Spero di non dover mai lasciare il contatto con i ragazzi della vostra età e di avere la possibilità di incontrare il vostro entusiasmo anche fuori dall'ambito scolastico. Per adesso però la pensione mi sembra lontana.

2) Da quanti anni fa l'insegnante? 

Ho iniziato nel 2005, dopo un anno di servizio civile che mi ha permesso di confrontarmi con la realtà degli uffici, della biblioteca, degli anziani, dei bambini e degli adolescenti. Quell'esperienza mi ha fatto capire cosa mi fa stare più a mio agio. Insegno, quindi, da 16 anni.

3) E’ difficile insegnare ai ragazzi?

Insegnare Italiano e Storia è più facile che insegnare il rispetto per sé e per gli altri, a volte.

4) E’ difficile dare una valutazione a un alunno rispettando i fattori: impegno, studio e formulazione della risposta?
È difficile in generale dare una valutazione: c'è sempre il rischio che chi la riceve la consideri un giudizio alla propria persona e non al processo di apprendimento.

5) Se a uno studente non piace la sua materia, le importa e cerca di fargli cambiare idea?
Diciamo che agli alunni che affermano di "detestare" l'italiano (cit.) rispondo sdrammatizzando la situazione: del resto la scuola non è un assoluto.

6) Le piace lavorare con i ragazzi anche se a volte sembra non vogliano collaborare?
Trovo molto stimolante lavorare con i ragazzi; a volte bisogna fare un profondo ooooooooom.

7) Le è mai capitato di dover parlare molto male di un alunno durante un colloquio?
Se un alunno si comporta molto male, basta fare due o tre esempi a un genitore collaborativo.
 

8) Ci descriva come vede la sua lezione perfetta.
Uno spettacolo teatrale o una visita a un museo, in cui gli alunni possano apprezzare quanto incontrato sui libri o nei materiali digitali.

Recalcati Elisa e Antoine Bazzano
Delegati CCR 3’A


Piccoli castori matematici crescono!

Giovedì 11 novembre le classi seconde e terze hanno partecipato al progetto Bebras. Il Bebras è una sfida tra le varie classi che aderiscono a questo progetto, questo lavoro è un quiz che si può fare con un compagno o da soli però sempre contro le altre persone che partecipano.

"Bebras" significa castoro in lituano, lo Stato in cui si sono disputati per la prima volta questi giochi.

Quest’anno della nostra scuola hanno partecipato tre sezioni: la seconda D, la terza D e la terza E; il quiz che abbiamo adoperato era il “ GigaTeraDouble”. Con questo quiz avevamo a disposizione 45 minuti per un totale di 17 domande che trattavano argomenti diversi. 

- Con chi avete lavorato?

Gabriele M: Ho lavorato con Marco

Kevin M: Io ho lavorato con Gabriele G.

- Quanto tempo avete impiegato?

Gabriele M: ho impiegato 45 minuti

Kevin: io e il mio compagno ci abbiamo messo 44 minuti per finire il tutto

- Come ti è sembrato questo lavoro?

Gabriele M: questo lavoro mi è sembrato interessante ed è stato utile per capire le proprie conoscenze matematiche e il ragionamento

Kevin M: per me questo lavoro è stato bello, divertente, interessante e molto stimolante.

Secondo noi, questa esperienza è da provare; la consigliamo a tutti!

Gabriele M. e Kevin M., 3^D



domenica 14 novembre 2021

"FACCIAMO CORDATA!"

Venerdì 1 ottobre 2021, dalle 10 alle 11, nel centro congressi Medioevo, abbiamo partecipato al primo incontro del progetto “Facciamo Cordata” in collaborazione con gli Alpini di Olgiate Comasco e di Como.

La prof Di Maio ci ha accompagnato nell’auditorium dove ci siamo seduti per terra vicino al palco. Ad accoglierci abbiamo trovato sette Alpini e la madrina del gruppo di Olgiate, la signora Gerardina. Tutti insieme ci siamo alzati e, con la mano sul cuore, abbiamo intonato “Il Canto degli Italiani”, ovvero l’inno italiano, scritto da Goffredo Mameli. Ci siamo seduti di nuovo e abbiamo ascoltato un alpino, di nome Carlo, ex maestro elementare, che ci ha spiegato il ruolo e gli impegni degli Alpini. Si è soffermato sul gesto “dell’attenti” che deriva dal saluto dei soldati medievali: essi, per riconoscersi, sollevavano l’elmo mentre ora è rimasto solo il movimento della mano destra portata sulla fronte. Poi ci ha illustrato la funzione del cappello: è un segno distintivo dell’associazione che rende orgoglioso chi lo porta. E’ caratterizzato da nappine il cui colore rappresenta il reggimento di appartenenza, da medaglie e decori personali e, soprattutto, dalla penna: essa può essere nera, di corvo, marrone, di falco, oppure bianca, di cigno, in base al grado dell’alpino. A seguire, Carlo ci ha spiegato l’importanza della montagna: si sale, si cammina, ci si aiuta, si vedono spettacoli della natura, ma sempre con grande rispetto e con la giusta attrezzatura. E su questo argomento l’alpino ha lasciato la parola ad Aldo, volontario della Protezione civile e guida del Cai di Olgiate, che ha mostrato casco, imbragatura e ramponi per arrampicare in tutta sicurezza anche sulle salite più difficili.

Grazie ad alcuni alunni “calcolatrice”, abbiamo scoperto che il corpo degli Alpini, composto dalle truppe di montagna altamente specializzate, è stato costituito il 15 ottobre 1872 a Napoli, mentre l’Associazione Nazionale Alpini (ANA) è nata nel 1919, a Milano. Impegnati prima in guerra, poi in missioni di pace, i volontari iscritti a questa associazione hanno ricevuto numerose medaglie e tanti riconoscimenti anche per la loro insostituibile opera di aiuto alle popolazioni bisognose e di intervento nelle emergenze, come alluvioni e terremoti. Ad esempio, sono stati premiati per aver dimostrato solidarietà immediata in occasione di un grande incendio.

Da questa esperienza abbiamo imparato che memoria, amicizia, solidarietà e collaborazione sono i principali valori degli Alpini, valori che possono essere anche quelli di tutti noi, in classe, in famiglia, nella vita di tutti i giorni.

Al prossimo appuntamento, con una vera e propria cordata!

I ragazzi della prima D




mercoledì 3 novembre 2021

IL SALVATAGGIO DELLE PIANTE

Venerdì 22 ottobre 2021 era previsto il taglio degli alberi secolari presenti nel giardino della nostra scuola.
Una parte del gruppo “orto” del nostro istituto ( Francesco Maino, Simone Suriano, Stefano Agosti, Bosetti e Nicolas Russo), guidato dalla professoressa Rossini, si è attivato nel trapiantare alcune piante per salvarle, due rododendri e un’azalea.
In un primo momento ci siamo coordinati dividendoci i compiti e prendendo i relativi attrezzi necessari.
Alcuni hanno scavato la terra attorno alle piante così da liberare la radici e riuscire senza danneggiarle a caricarle sulla carriola. Nel frattempo altri si sono impegnati a preparare il nuovo spazio in cui ripiantarle: il primo tentativo non è andato a buon fine perché scavando si è trovato un residuo di calcinacci e tegole che certo non avrebbero agevolato la crescita delle nostre piante; un secondo tentativo ha invece fatto individuare il punto giusto in cui creare il buco nel terreno, muovendo bene la terra per renderla più morbida.
Posizionato il rododendro, si è schiacciato bene il terriccio e proceduto ad effettuare un’abbondante annaffiatura.
L’altra pianta, un’azalea, è stata invece posizionata in un grande vaso di terracotta che abbiamo messo come abbellimento in uno degli ingressi della nostra scuola.
Per finire la sistemazione dello spazio esterno, abbiamo spostato un pesante vaso di cemento mettendolo in disparte così che non desse fastidio.
Terminato il lavoro, ci siamo organizzati in turni per annaffiare le piante trapiantate nei giorni successivi.

Francesco Maino 2A


UN ADDIO STRAZIANTE

 Ebbene sì il 22 ottobre sono dovuti (purtroppo) iniziare i lavori presso la scuola Michelangelo Buonarroti di Olgiate Comasco.
Hanno abbattuto otto piante, tra cui una quercia, quattro abeti, due ciliegi da fiore e due lauri.
Ma per quale motivo?
Beh, è stato deciso di realizzare una sala polifunzionale utilizzabile a seconda delle necessità della scuola.
Anche io, che sono qui solo da un anno, sono dispiaciuta per questa decisione, mi sentivo legata a questi alberi sotto cui, ogni giorno, facevo l'intervallo e dove adesso non è più possibile farlo.
A scuola si trova sempre un momento per parlare dell'ambiente che sta lentamente morendo, dell’inquinamento che sta invadendo la Terra e di quello che possiamo fare noi e la scuola per far sì che tutto ciò non accada e poi…..
Ci ritroviamo a guardare dalle finestre la devastante scena che sta accadendo al di fuori, sapendo che nessuno di noi può fare qualcosa per interromperla.
Ognuno pensa e prova cose diverse riguardo ad esso, paura e tristezza, ma anche emozione nel vedere cosa uscirà alla fine dei lavori.
Ma vi è mai venuto in mente cosa direbbero o penserebbero gli alberi che sono stati abbattuti, se potessero farlo?
Nessuno può saperlo, ma si potrebbe immaginare, come farò io in seguito.
“All’inizio non capii cosa stesse succedendo, ma poi compresi.
Degli adulti, diversi da quelli più giovani che vedevamo sempre, vennero a trovarci con strani macchinari ogni giorno diversi, questo continuò per una settimana.
Tutti ci chiedevamo quale fosse il motivo della loro visita, ma lo capimmo molto presto.
Iniziarono dai ciliegi e dai lauri che a poco a poco scomparvero.
Noi abeti eravamo così terrorizzati, sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto anche a noi.
E purtroppo quel momento tanto temuto arrivò.
Iniziarono dai rami, privandoci e strappandoci via una parte importante di noi.
Sentivo tutto il dolore che mi attraversava dalle radici alla chioma, un dolore straziante e lancinante che mi riempiva tutti i canali linfatici.
Alla fine rimasi spoglio e arrivò la mia ora.
Con un solo colpo fui tagliato a metà, il mio corpo non era più attaccato al suolo, ma era sospeso a mezz’aria.
L'atterraggio fu rapido, con un grande boato caddi a terra e tutto divenne buio, finché cessai di esistere.”

E’ giusto creare spazi di incontro e di scambio culturale, ma anche preservare la natura che ci circonda è uno degli obiettivi che non possiamo ignorare.
Forse un giusto compromesso si poteva trovare.

Noemi Pontari 2A





martedì 8 giugno 2021

Where Are-u?

In occasione dell'incontro con gli operatori specializzati 112, 118 di Varese e di Villa Guardia, gli infermieri e i volontari del SOS di Olgiate Comasco che sono venuti a scuola nella mattinata del 4 giugno, gli alunni delle classi prime hanno composto ed eseguito una canzone dal titolo "Where Are-U". Racconta, nei particolari, cosa avviene quando si effettua una chiamata d'emergenza ed incentiva a scaricare l'app apposita che permette di geolocalizzare la posizione in cui ci si trova, al fine di accelerare i soccorsi. Ve la proponiamo attraverso questi video e il testo completo. Buon ascolto!

 (classi prime, scuola secondaria di I grado, Olgiate Comasco)



Ecco il testo della canzone, scritta a 120 mani dai ragazzi:

Veloce vola, gira e rimbalza
cade la palla, ma Luca non l’alza
sembrava normale, una bella giornata,
ma ora la gara si è proprio fermata.
Le grida di aiuto mi offuscan la mente,
Luca mi ha detto che non vede più niente
sente la nausea, la testa gli gira
non mi risponde, affannato respira.
Lì a terra non si muove, sembra caduto
dai Prof, chiami aiuto, Luca è svenuto!"
Attiviamo il soccorso con l'app “where are-u”
perché se stai male assistenza avrai tu.

C’è un'app sul telefono che devi scaricare,

si chiama “where are-u” ed è facile da usare
hai bisogno d'aiuto anche tu?
chiama subito, con l’app “where are - u”
Con il 112 potrai parlare
e non ci sarà molto da aspettare
tieni la posizione laterale di sicurezza
e l’intervento di soccorso finirà in bellezza
Se succede un incidente o ti senti proprio male,
c’è l’app che fa per te: Where are-u devi chiamare!

 

Buongiorno emergenza, per lei cosa posso fare?

Ci serve un’ambulanza, un ragazzo qui sta male.

Dove vi trovate, nella scuola media di Olgiate?
Mi deve anche indicare a che piano ci aspettate.

Vi attendiamo in palestra, si trova al piano terra
da qui non fa fatica a passare la barella
non ci sono barriere, non ci sono le scale
ma una porta larga da cui si può passare.

La posizione è stata rilevata,
l’ambulanza arriverà immediata,
rimanga in linea, non agganci, per favore,
Le passo l’Emergenza, parlerà con l’operatore.

 

C’è un'app sul telefono che devi scaricare,

si chiama “where are-u” ed è facile da usare
hai bisogno d'aiuto anche tu?
chiama subito, con l’app “where are - u”
Con il 112 potrai parlare
e non ci sarà molto da aspettare
tieni la posizione laterale di sicurezza
e l’intervento di soccorso finirà in bellezza
Se succede un incidente o ti senti proprio male,
c’è l’app che fa per te: Where are-u devi chiamare!

 

Emergenza sanitaria, ha bisogno di aiuto?

Un ragazzo è a terra, è proprio svenuto

In quale posizione l’alunno è cascato?

Un po' seduto, un po' accasciato, sono molto preoccupato.

Stia calmo, lo metta in posizione di sicurezza:
sotto la testa nulla, non ci va nemmeno una pezza.
Lo faccia sdraiare dritto, sulla schiena,
come se dovesse ammirare la luna piena,
gambe distese sul materassino
come se fosse un principino.
Provi a scuoterlo lentamente, si lamenta?

Un pochino, ma non credo che ancora mi senta.

Metta una mano sul petto: si espande?
Si alza o si abbassa, fa un respiro grande?

Il petto si muove ma molto lentamente,
fate presto perché temo diventi incosciente.

 

C’è un'app sul telefono che devi scaricare,

si chiama “where are-u” ed è facile da usare
hai bisogno d'aiuto anche tu?
chiama subito, con l’app “where are - u”
Con il 112 potrai parlare
e non ci sarà molto da aspettare
tieni la posizione laterale di sicurezza
e l’intervento di soccorso finirà in bellezza
Se succede un incidente o ti senti proprio male,
c’è l’app che fa per te: Where are-u devi chiamare!

 

Lo giri su un fianco, respira ancora?
Lo copra con qualcosa, almeno per ora.
In questa posizione deve restare,
finché si riprende o vedete i soccorsi arrivare.

Mi dica un po’, com’è il suo aspetto, è sudato?

È pallido, freddo, vedeva appannato.

Ha delle malattie, sta prendendo medicine?

Nessuna che io sappia, ma non tollera le farine.

Ha avuto rapporti stretti, il tampone lo ha fatto?

Con positivi non credo, proprio nessun contatto!

Ha avuto febbre, tosse o raffreddore,
negli ultimi giorni o in queste ore?

No, solo adesso gli è venuto da vomitare,
si è sentito male, non so proprio cosa fare

Ha avuto dissenteria, magari ieri, per cortesia?

Soffre solo di celiachia, nessun’altra patologia.


C’è un'app sul telefono che devi scaricare,

si chiama “where are-u” ed è facile da usare
hai bisogno d'aiuto anche tu?
chiama subito, con l’app “where are - u”
Con il 112 potrai parlare
e non ci sarà molto da aspettare
tieni la posizione laterale di sicurezza
e l’intervento di soccorso finirà in bellezza
Se succede un incidente o ti senti proprio male,
c’è l’app che fa per te: Where are-u devi chiamare!

 

Lo tenga sul fianco e controlli se respira
sempre coperto finchè l'ambulanza arriva,
Sapori e odori riusciva a sentire?
Dolori ai muscoli lo facevano soffrire?

No, stava benissimo, prima di tutto questo.
Ha iniziato ad aprire gli occhi, proprio adesso!

Molto bene, lo faccia  parlare
ma, attenzione, non si deve ancora alzare
Lasciate libero il viale e l’entrata.
La sua famiglia è stata avvisata?

Sì, la madre sta proprio per arrivare
e all’ospedale lo può accompagnare.

Il signor Paolo al cancello aspetta
l’ambulanza che procede in tutta fretta

C’è un'app sul telefono che devi scaricare,
si chiama “where are-u” ed è facile da usare
hai bisogno d'aiuto anche tu?
chiama subito, con l’app “where are - u”
Con il 112 potrai parlare
e non ci sarà molto da aspettare
tieni la posizione laterale di sicurezza
e l’intervento di soccorso finirà in bellezza
Se succede un incidente o ti senti proprio male,
c’è l’app che fa per te: Where are-u devi chiamare!

 

Sicuro, si avvicina il soccorritore
Che fa domande al compagno e al professore
Lo scuote un poco per sapere
Se Luca lo riesce anche a vedere
ha aperto gli occhi improvvisamente,
ma la sua mente è ancora assente.
Controlla la pressione e spedisce il risultato
anche dell’ossigeno che ha appena misurato
la sala operativa ordina i dati
che all’ospedale vengono inoltrati
Con la mascherina nel tubicino
ha messo l’ossigeno al ragazzino
Lo carica in barella un altro operatore
l’autista dell’ambulanza accende il motore
In codice verde viene trasportato
all’ospedale che è stato già allertato
State tranquilli domani riprenderemo
la nostra partita e vinceremo!

venerdì 28 maggio 2021

Matematica come arte di strada

L’albero Pitagorico e la spirale di Teodoro

Mercoledì 26 maggio noi ragazzi di seconda E abbiamo iniziato a realizzare il progetto per disegnare l’albero Pitagorico e la spirale di Teodoro. Ci siamo divisi in cinque gruppi: tre hanno realizzato l’albero di Pitagora e gli altri due la spirale di Teodoro. Ci siamo anche divisi gli spazi nel cortile della scuola dove avremmo realizzato i due progetti.


Dopo aver concluso tutti i progetti su carta, il giovedì 27 maggio abbiamo disegnato i nostri lavori nel cortile della scuola, vicino all’ingresso principale. Abbiamo portato da casa gessi colorati, metri da muratore e guanti e la nostra professoressa di matematica, Deleonibus, ci ha fornito le squadre e le righe. Chi ha realizzato la spirale di Teodoro, aveva bisogno di compassi giganti che non avevano. Alla fine questi compassi sono stati sostituiti dalle mani di alcuni nostri compagni. Ci siamo vestiti comodi per poter svolgere questa attività. Alla fine della prima ora, eravamo a metà dell’opera, ma con un po’ d’ansia di non riuscire a terminare tutti i lavori. Invece, alla fine delle due ore di matematica, le nostre opere erano disegnate e colorate sull’asfalto dando un tocco di colore bellissimo alla nostra scuola. Abbiamo decorato i progetti con i nostri nomi e varie sfumature.


Questa esperienza è stata molto divertente perché la lezione di matematica è diventata molto particolare e originale: abbiamo applicato in modo differente dal solito il Teorema di Pitagora. Ci auguriamo di poter ripetere ancora esperienze simili a questa realizzando altri progetti, nei prossimi anni.


Sara e Ludo, seconda E

giovedì 27 maggio 2021

Cantare con, cantare per

Da sempre, la musica è un potente mezzo di espressione per le idee, i sentimenti e le passioni. Le classi seconde e terze delle sezioni B - D - E ci presentano alcune canzoni registrate da loro durante le ore di musica con la prof. Di Maio

Classi terze B D E

“La nostra protesta” prende spunto dall’ascolto della canzone “Another brick in the wall” dei Pink Floyd. Stavamo affrontando il genere rock e abbiamo compreso come, in un determinato periodo storico, esso desse sfogo alla rabbia, all’indignazione di una generazione di giovani che contestavano il mondo adulto e la società in cui stavano vivendo. Sulla base della canzone di Roger Water, critica nei confronti di un sistema scolastico oppressivo, abbiamo scritto dei versi per dare voce a quanto non ci sta bene. La classe 3^E non sopporta il “politically correct”, la classe 3^B è contro le guerre che, ancora oggi, affliggono l’umanità, la classe 3^D si scaglia contro ogni tipo di discriminazione e di atteggiamento intollerante nei confronti degli altri.

Classi seconde B D E

Vi presentiamo le due canzoni che abbiamo preparato in occasione della “Giornata della Legalità”, 23 maggio, data simbolo del ricordo e della lotta contro tutte le mafie, anniversario della strage di Capaci, un attentato di stampo terroristico - mafioso compiuto da Cosa Nostra nel 1992, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Oltre al giudice, morirono la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono inoltre 23 feriti. Abbiamo cantato “Caminante” dei 7grani e “Pensa” di Fabrizio Moro presso il Centro congressi Medioevo, in occasione dell’inaugurazione della BILL, biblioteca della legalità, presente anche ad Olgiate Comasco. Attraverso la musica abbiamo cercato di trasmettere il significato profondo delle parole dei due testi, entrambi inerenti gli uomini che si sono battuti per sconfiggere le mafie. Ci siamo resi partecipi e testimoni della volontà di cambiare, in direzione di un mondo più giusto, più responsabile, più libero, nel rispetto delle leggi.


lunedì 24 maggio 2021

Concerto a ritmo di inclusione in piazza Volta

Mercoledì 19 maggio, nel cortile della scuola media di Olgiate, si è svolta l'attività chiamata "Drums circle - Tamburi in cerchio", organizzata dalla cooperativa Agorà 97, in particolare dagli operatori della Casa di Enrico, e dalla docente di musica Maria Rosa Di Maio. L'iniziativa, rivolta ai ragazzi delle terze B, D ed E, si prefiggeva lo scopo di far esprimere tutti gli studenti attraverso la musica. Insieme agli alunni della scuola media, erano presenti anche tre ragazzi ospiti della struttura di Albiolo che si sono esibiti con gli altri "musicisti" e tre volontari, uno dei quali dirigeva "l'orchestra".

I ragazzi sono stati divisi in due gruppi, in modo da rispettare il distanziamento previsto dalle regole anti-Covid: ognuno ha trovato sulla propria sedia uno strumento a percussione e un biglietto indicante i contatti social dell'associazione. L'attività si basava prevalentemente sull'improvvisazione e sulla spontaneità di ogni singolo partecipante, che, però, doveva unirsi al ritmo degli altri.

Entusiasti gli studenti della terza D. "A me è piaciuto perché mi ha fatto staccare dalla routine quotidiana - racconta Cristian - Mi ha permesso di divertirmi e di dimenticare per un'ora la difficile situazione in cui stiamo vivendo da circa un anno, ma anche la tensione pre-esami". "È stata un'esperienza nuova - racconta Olsi - Nel nostro gruppo abbiamo suonato a ritmo di un ballo improvvisato da alcuni nostri compagni". "Abbiamo riscosso successo anche tra il pubblico - dichiara Kevin - Alcuni ragazzi delle altre classi hanno applaudito la nostra esibizione dalle finestre, altri si sono disposti intorno a noi per osservarci. Alcuni adulti ci hanno filmato e si sono complimentati con noi".

Ecco gli elenchi di parole che i ragazzi delle tre terze hanno scelto per descrivere l'esperienza vissuta:

Terza B: bravissimi, creativo, caos, compagnia, rumore, divertimento, ritmo, collaborazione, allegria, percussioni, coordinazione, inclusione, gruppo, uguaglianza, ascolto, unione, tempo, diversità, bello, libertà, caldo

Terza D: divertente, interessante, sincronia, istruttivo, spensieratezza, unione, gioia, curioso, armonia, equilibrio, nuovo, meraviglioso, sfogo, improvvisazione, emotivo, inaspettato, easy, ti dà la carica

Terza E: divertente, spaccato, organizzato, bravi, bello, emozionante, interessante, entusiasmante, meraviglioso, doloroso, coinvolgente, memorabile, grande

I ragazzi della terza D

sabato 15 maggio 2021

"Mascherine, ma non è carnevale!"

Quella di partecipare ad un concorso era un’esperienza che ancora ci mancava ed ecco che abbiamo deciso di partecipare!

Ogni anno la Banca d’Italia indice un concorso per le scuole, chiede di inventare una banconota su di un tema, permettendo agli alunni e alle maestre di declinarlo secondo gli obiettivi e i percorsi che si intendono sviluppare in classe. Il tema di quest’anno è legato alla pandemia, agli insegnamenti e ai risvolti economici che ne derivano. La nostra scelta è stata quella di sviluppare la traccia “Mascherine, ma non è carnevale”. Abbiamo ragionato a lungo e ci siamo stupiti di trovare moltissime parole in comune tra carnevale e pandemia. Non è stato semplice riflettere e aprirci agli altri, comunicare le nostre paure e i nostri timori, ma sono stati momenti fondamentali per approfondire molti contenuti. Abbiamo sviluppato, attraverso un percorso interdisciplinare, aspetti matematici legati alla valuta e all’economia, ma anche aspetti storici riscoprendo il baratto e l’evoluzione della moneta: da nota di banco a banconota. Tutto questo lavoro ci ha fatto crescere e riflettere su tanti aspetti, anche legati al diritto alla salute e ai diritti umani. La banconota che abbiamo immaginato è il risultato di un lavoro a più menti e a più mani, un lavoro di unione di tutte le idee individuali che abbiamo presentato.

La nostra sensibilità e il percorso svolto ci hanno aiutato e sono stati importanti per realizzare il bozzetto che rappresenta da un lato il presente, dall’altro il futuro. Un futuro gioioso, con una visione di fratellanza globale rispetto ad un presente mascherato, di distanza e talvolta di tristezza.

A questo link è possibile leggere la relazione del progetto:

Relazione progetto

Questo, invece, è il bozzetto della banconota:

Alunni e maestre della 3’C, scuola primaria San Gerardo

martedì 11 maggio 2021

Progetto AsProLegno

Lunedì 3 maggio 2021, noi alunni della classe 2'D abbiamo partecipato all’iniziativa AsProLegno, un’associazione per la promozione del settore legno-arredo. L’incontro è stato diviso in due parti: durante la prima ora l’insegnante Simona Maspero insieme alla professoressa Anna Maria Rossini, ha introdotto le attività dell’istituto con alcuni esempi di progettazioni e design passati alla storia. In seguito Simona Maspero ci ha mostrato alcune foto dei suoi studenti che progettavano e costruivano, piccoli oggetti e modellini in legno, che, nell’ora seguente, abbiamo assemblato.

Durante la seconda parte, abbiamo montato i modellini in scala di cassettiere e librerie, con qualche piccolo problema iniziale. Dopo aver terminato di costruire, le insegnanti ci hanno spiegato il lavoro successivo che consisteva nell’utilizzare i pezzi a disposizione, come alcune stoffe e cartoncini, per creare oggetti ( mobili, giochi ecc) o luoghi (camere, piscine, parchi ecc) scelti da noi. Terminata l’ora avevamo costruito numerosi oggetti, molto particolari (castelli, camerette, panchine...) Il nostro incontro con l’associazione AsProLegno è stato molto gradito, siamo molto felici di aver preso parte a questa iniziativa, speriamo che si possano organizzare altri incontri per i futuri alunni.

Silvia Bianchi e Sofia Borghi, seconda D