La Festa nazionale del 25 aprile ricorda a chi lo ha vissuto e a noi ragazzi il giorno in cui, nel 1945, Milano venne liberata dai nazisti e dai fascisti. Il 25 aprile rappresenta il nuovo inizio dell'Italia democratica, libera e repubblicana. Proprio per questo la città di Milano è stata onorata con la Medaglia d'oro della Resistenza.
Ma cos'è la Resistenza?
«Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano».
A pronunciare queste parole è Pin, un ragazzino come noi, protagonista del libro di Italo Calvino "Il sentiero dei nidi di ragno". Magari qualche nostro compagno di terza lo ha letto. Pin è povero e sta soffrendo durante la Seconda Guerra Mondiale, ma non è povero di coraggio e di voglia di fare qualcosa, anche di piccolo, per il suo Paese e per porre fine alla guerra, al fascismo e al nazismo. Pin è un personaggio di fantasia, direte voi! In realtà, nulla sarebbe stato possibile se, come lui, non fossero stati in tantissimi a credere di poter far qualcosa unendosi insieme in quella che è stata chiamata la lotta di Resistenza.
Cos'è la lotta di Resistenza?
Chi combatteva nella Resistenza era un partigiano: i partigiani non erano un esercito vero e proprio, ma erano civili che si armavano come potevano e si riunivano in gruppi per attaccare in ogni modo il nemico. Le loro azioni si affiancavano a quelle degli eserciti alleati, contribuendo in modo determinante alla vittoria.
Tra loro c’erano anche le donne, che lottavano quotidianamente per recuperare i beni di massima necessità, per il sostentamento dei compagni o il trasporto di risorse e informazioni: una di queste era Nilde Iotti, della quale quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita. Simbolo di imparzialità e paladina nella battaglia per l'emancipazione femminile, è stata partigiana, membro dell’Assemblea costituente, deputata e presidente della Camera dei deputati, quindi terza carica dello Stato, per tredici anni dal 1979 al 1992.
I partigiani e tutte le parti che si opponevano ai nazifascisti (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici) erano riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale. Dopo la guerra, questo Comitato partecipò attivamente alla nascita della Repubblica, scrivendo la Costituzione, la quale fu ispirata ai princìpi di democrazia e antifascismo.
Ma cos'è la Costituzione?
Le leggi sono tutte importanti ma ce n'è una più importante delle altre: si tratta della Costituzione. In vigore dal 1948 stabilisce i fini dello Stato e i principi relativi alla sua organizzazione e al suo funzionamento. È importante sapere di che cosa si tratta perché al suo interno sono elencati i diritti e i doveri dei cittadini, quindi anche i nostri.
Ecco un estratto del discorso del 1955 rivolto ai giovani da Piero Calamandrei, uno dei componenti dell'Assemblea costituente nominata per scrivere la Costituzione:
"In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, tutte le nostre sciagure, le nostre glorie. (...)
Ma ci sono anche umili voci, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ad ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione".
Ora a voi la parola: riflessioni, citazioni, informazioni e biografie, esperienze famigliari… i commenti sono lo spazio per la vostra libera espressione.
Il sindaco e tutto il Consiglio Comunale Ragazzi
E’ un giorno importante da ricordare e ci fa pensare a quanti hanno lottato con coraggio per la costruzione di un paese migliore da poter lasciare alle generazioni future. I partigiani, erano semplici civili eppure si sono uniti perché l’unione fa la forza e gli ideali comuni hanno permesso di raggiungere la libertà. Anche oggi, in modo diverso ci troviamo a resistere, basta pensare a coloro che scappano dalle guerre attraversando i nostri mari, a coloro che in silenzio si schierano dalla parte dei più deboli, a coloro che cercano di combattere qualsiasi forma di sopraffazione… Un famoso antifascista, Antonio Gramsci, diceva: “Credo che vivere voglia dire essere partigiani, chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è la vita.”
RispondiEliminaSimone - 3A
Anch'io voglio partecipare al ricordo di questo giorno importante e vorrei sottolineare come sono rimasta colpita nel leggere che dietro ad ogni articolo della nostra costituzione dobbiamo vedere giovani come noi ma caduti combattendo, torturati, morti nei campi di concentramento, dando la loro vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Questo mi ha fatto pensare che anch'io nel mio piccolo dovrei impegnarmi per essere un cittadino migliore, lottando si per i miei ideali ma rispettando la libertà altrui.
RispondiEliminaIrene - 3A
E' riduttivo legare il 25 Aprile soltanto alla liberazione al nazi-fascismo. Il 25 Aprile è molto di più. Esso ci ricorda che nella storia sono stati molti, oltre ai partigiani, i martiri a morire per la nostra libertà. Il 25 Aprile ci ricorda che proprio per questo ad essa non dobbiamo mai rinunciare... la libertà non la fa il denaro o il benessere, la fa la partecipazione comune a degli ideali come l'uguaglianza e la libertà.
RispondiEliminaIdeali che ogni anno il 25 Aprile dobbiamo ricordarci di non dimenticare.
Filippo - 3A
Questo è uno dei giorni più importanti per il nostro paese, perché dietro al 25 aprile c'è una storia da raccontare, di cui tutti dovrebbero esserne a conoscenza.
RispondiEliminaNon è facile pensare in che condizioni vivevano le persone coinvolte in quei brutti momenti, quando tutti lottavano solo per un motivo, ossia liberare il nostro paese dal nazismo e dal fascismo.
L'importante era creare la Democrazia, lottando insieme per i nostri diritti: la libertà, l'uguaglianza, la pace, l'armonia e l'unione tra un popolo, che sono anche gli aspetti principali che fanno la differenza, come ci hanno raccontato i nostri nonni e i nostri bisnonni.
Ma non ci hanno lasciato solo per insegnarci questo: loro hanno combattuto per dimostrarci anche che ognuno di noi è un pezzo di storia, proprio come un puzzle: bisogna unire tutti i pezzi per completare quello che dobbiamo essere, anzi, quello che siamo.
“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.
Luigi - 3D