domenica 19 aprile 2020

Raccontiamoci una storia - I RACCONTI

LA RAGAZZA E IL NEMICO INVISIBILE di Annamaria - 1'B

C’era una volta una ragazza di nome Anna che aveva 11 anni che si era trasferita in una nuova città a causa del lavoro dei suoi genitori. Faceva fatica a fare nuove amicizie perché era timida, parlava poco e le mancava la sua vecchia scuola dove aveva tanti amici con cui giocare, divertirsi ed interagire senza problemi. Inoltre, era molto appassionata alla danza, e le mancavano le sue compagne. Quello era il suo grande desiderio: diventare una grande ballerina ma non riusciva a comunicare con i suoi nuovi compagni di scuola e li osservava da lontano. Avrebbe voluto che fosse stato facile come quando si trovava a danzare nella sua stanza, dove nessuno la poteva fermare, libera e sicura di sé. Un giorno all’improvviso alcune ragazze le fecero un sorriso e i complimenti, così le sue paure e la sua timidezza si sciolsero e inizio a fare amicizia (e riuscì a farsi capire) con alcune amiche di classe che come lei amavano la danza. Lasciando da parte i pregiudizi, riuscì a fare amicizia ed a farsi capire. Mentre andava tutto bene, il mondo fu invaso da un nuovo nemico. Era capace di tutto, di causare malattie e morte, sofferenze e distruzione, tanto che mise in ginocchio intere nazioni. La città cominciò a soffrire di fame e di sete. I negozi erano chiusi, le strade deserte e sembrava che tutto cambiasse colore: i prati ingialliti, le piante non fiorivano più, gli uccelli lasciavano le città in cerca di posti migliori. Sembrava che il sole non riscaldasse più, in quanto una nube copriva il cielo e non lasciava penetrare i raggi solari. Le nuvole piangevano attraverso gocce di pioggia. Erano così numerose e incessanti queste lacrime che non riuscivano mai ad asciugarsi. Faceva freddo e il terrore che questo nemico oscuro incuteva aumentava ancora di più assieme alla paura che si impossessava dei nostri corpi e delle nostre menti. Per mettere fine a tutto questo l’umanità decise di mandare i più bravi cavalieri in cerca di questo nemico invisibile per poi distruggerlo, così partirono da lontani continenti, muniti di carrozze di ferro e di spade affilate. Ci misero così tanti giorni che nemmeno loro sapevano più dove si trovavano. Si misero a cercare dappertutto ma da nessuna parte saltò fuori. In tanto trovarono tanti morti e malati che non aspettavano altro che essere liberati da questo male. Anche Anna era preoccupata nel sentire i suoi genitori parlare a bassa voce di questo male, e noi ragazzi eravamo costretti a stare a casa e non andare più a scuola. Potevano solo aspettare che i cavalieri tornassero per salvarci da questa piaga che ci teneva tutti separati ma vicini con il cuore. Non capivo perché non potevo più stare con i nuovi amici, andare a scuola e non poter più danzare. Le nostre vite improvvisamente cambiarono e incominciavano ad apprezzare tutto quanto. I cavalieri, affamati e stanchi di viaggiare a vuoto senza trovare nulla, decisero di fermarsi in un paesino, dove potevano pure i loro cavalli riposare. Persino i vestiti dei cavalieri erano scoloriti e avevano perso l’orientamento. Videro da lontano delle mura alte; si avvicinarono e videro un piccolo bambino con la sua mamma che li invitarono ad entrare per trovare un po’ di sollievo per rifocillarsi e lavarsi. Diede loro acqua e una tavoletta piccola profumata che se la strofinavi, faceva una specie di schiuma e rendeva la pelle bella e pulita. Questa tavoletta era magica. Poi la donna diede loro dei vestiti puliti e l’invitò a tavola. Tutto intorno a loro era verde in questo piccolo regno, la gente era allegra, serena ed in salute. I cavalieri si stupirono di com’era possibile che questa oasi di vita non fosse colpita dal nemico. Si chiesero come mai il nemico che stavano cercando da giorni non aveva ancora raggiunto questi territori. Ma poi che cos’era questa tavoletta che toglieva ogni sporcizia? La mamma portò i cavalieri nel suo laboratorio dove teneva un particolare apparecchio chiamato microscopio. Questo faceva ingrandire le cose minuscole, ed è così che fece vedere ai cavalieri il loro nemico che cercava da tanto tempo. Com’era possibile che una cosa così minuscola potesse distruggere tutta l’umanità? La donna spiegò loro che la sua forza stava proprio nell’invisibilità: più era invisibile e più era veloce a diffondersi ed a penetrare nei corpi umani. Di conseguenza pericolosa, una vera minaccia. Costruiva il suo impero e si nutriva di questi corpi togliendo a loro il respiro e la possibilità di vivere. Ma questa tavoletta magica si chiama SAPONE ed è un’arma letale per questo nemico. Diede a loro dei campioni e insegnò loro la sua formula per prepararlo da soli: però disse la donna che per vincere questa battaglia e neutralizzare il loro nemico, avrebbero dovuto seguire delle regole ben precise fino a quando tutto non fosse finito. Incuriositi, i cavalieri presero nota di tutto quello che la donna diceva. Potevano portare al termine la loro missione e non dovevano dimenticare nulla. Cosa hanno scritto i cavalieri non si sa ma ho potuto informarmi di persona, e ho scoperto che c’è una leggenda che riporta le regole che questi cavalieri avevano scritto: LAVARSI LE MANI CON SAPONE, DISINFETTARE CON PRODOTTI ALCOLICI, EVITARE DI STARE NEI POSTI AFFOLLATI, RISPETTARE LA DISTANZA DI SICUREZZA, STARNUTIRE E TOSSIRE NEL FAZZOLETTO E GETTARLO SUBITO IN UN SACCHETTO CHIUSO… SE E NECESSARIO USARE LE MASCHERINE. E così il MONDO ricominciò di nuovo a vivere. Le mamme insegnano ai figli queste regole perché sono loro che costruirono il mondo e sconfiggere ogni nemico, visibile e invisibile, anche il nemico dal codice segreto COVID 19. E io tornai ad essere felice con la mia famiglia e i miei nuovi amici e soprattutto cominciai di nuovo a DANZARE.

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