giovedì 30 aprile 2020

Raccontiamoci una storia - I RACCONTI

ARIADNA E IL MISTERO DELLA PIETRA PERDUTA di Alicya Perla - 2'D

Iniziò tutto mille anni fa…

...Prima di quel 13 luglio il regno di mia madre Lorelai aveva sempre vissuto in pace e armonia. Nel centro del pianeta, sulla cima del monte Fùtaì, sorgeva il tempio del Dragone, nel quale era custodito un oggetto dai poteri inimmaginabili, l’oracolo.
Esso manteneva l’equilibrio tra il regno del bene e quello del male, ma tutto cambiò quando venne rubato e questo causò la distruzione del graticcio che divideva i due reami…

Erano passati due mesi dall’ultimo attacco del signore oscuro che aveva portato dolore e sofferenza all’interno del nostro pacifico regno. A causa della guerra i villaggi erano distrutti e il popolo a stento riusciva a sopravvivere.
Era il giorno del mio tredicesimo compleanno quando il cielo si coprì di nero e nell’aria si respirava un fetido odore di zolfo. La regina Lorelai ordinò a tutto il suo reame di dirigersi all’interno delle mura del castello per poi alzare una barriera magica intorno ad esso.
Passarono le settimane e la paura e l’incertezza dilagavano all’interno del castello; nessuno sapeva cosa fossero quelle nubi e tutto ciò portò alla ribellione. Un gruppo di braccianti decise di uscire di nascosto dal castello tramite il sistema fognario, ma fu seguito dall’elfo Hatagil che tentò invano di fermarli prima che si riducessero in cenere. L’elfo constatò che al di fuori della barriera a lui non accadde nulla, al contrario dei suoi malcapitati amici umani, e andò subito a riferire dell'accaduto alla regina. Grazie alle informazioni di Hatagil capimmo che l’aria era contaminata da un maleficio lanciato dal regno del male, ma soprattutto constatammo che noi creature magiche ne eravamo immuni; fu allora che decisi di intervenire...
Presi il mio cavallo alato e attraversai le terre ormai devastate dalla guerra fino a quando giunsi al fiume di fuoco che proteggeva il regno delle tenebre. Lasciai il mio cavallo nei pressi del villaggio di Valdavia per addentrarmi segretamente all’interno dell’altro regno. Feci un incantesimo di localizzazione ed entrai dalle segrete in modo da arrivare direttamente all’interno del castello oscuro. Addentrandomi nella fortezza entrai accidentalmente nella stanza delle ricchezze, e qui con mia enorme incredulità tra cumuli di gioielli e tesori, trovai la pietra dell’oracolo. Feci un incantesimo di duplicazione e creai una copia della pietra, e tramite un vortex spaziotemporale inviai l’autentico oracolo nelle mani di mia madre Lorelai. Ora non mi restava che fuggire, ma non prima di aver posto fine alle atrocità del regno del male, mi incamminai quindi nell’ala est del castello ma fu troppo tardi, mi avevano scoperta. Cercai di fuggire ma fu tutto inutile, oramai mi avevano presa. Le guardie goblin mi imprigionarono giù nei bassifondi del castello, in una cella umida e buia.
Passarono le giornate e la mia anima era gioiosa per essere riuscita a salvare il mio regno ma la mia mente era ormai pervasa dall’idea di non veder più la luce del sole, fu allora che guardando fuori da quella piccola finestrella rotonda la vidi, era lei, mia madre con il suo esercito di elfi, erano venuti a salvarmi.
Si scatenò il delirio, goblin ed elfi iniziarono a combattere e nel trambusto generale improvvisamente la porta della cella si aprì, era il piccolo Hatagil.
Scappammo fuori dalla fortezza quando ad un tratto arrivò lui, il malvagio signore oscuro, nessuno l’aveva mai visto e solo nelle favole ne avevo sentito parlare.
Sventammo il suo primo attacco grazie alla polvere di fata che Hatagil aveva con sé, e dopo una serie di colpi magici riuscì a trafiggerlo con la sua stessa spada. Fu allora che in punto di morte il malvagio si rivelò con una frase che cambiò per sempre la mia vita: “Ariadna io sono tuo padre, perdonami”. Scoppiai in lacrime ma mi feci forza, restava solo da riportare l’oracolo all’interno del tempio del Dragone, la pace e l’equilibrio erano finalmente tornati.

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