Era un pomeriggio caldo d’estate, Emma, Ginevra e Grace stavano passeggiando dopo la scuola. Il vento accarezzava i loro giovani visi e le tre ragazze erano molto allegre perché avevano appena ricevuto la notizia che, a breve, sarebbero potute tornare a casa dalle loro famiglie per qualche giorno.
Frequentavano tutte la stessa classe in un collegio per sole ragazze, con grandi ed eleganti saloni e un dormitorio.
All’improvviso videro l’entrata di una vecchia villa abbandonata e decisero di entrare per esplorarla.
Il portone principale era socchiuso e per terra giacevano vari oggetti coperti da teli.
Videro una grande scalinata che portava ad una biblioteca.
C’erano scaffali altissimi e pieni di libri ma quello che le attirò di più era quello appoggiato su
un tavolo; aveva le pagine d’oro e uno strano stemma con una gemma sulla copertina.
Grace lo prese e lo aprì.
Dal libro uscì una luce abbagliante che le inghiottì come in un vortice.
Si trovarono in un mondo parallelo.
Grace si sentiva svenire, a Emma girava la testa e Ginevra aveva la nausea.
Intorno a loro c’erano grandi boschi con strani abitanti, che, con spirito di festa, le accolsero come se le conoscessero già da tempo, facendo inchini e offrendo loro fiori e squisiti cibi; le ragazze non credevano ai loro occhi: gnomi, folletti, fate e unicorni popolavano questa fantastica terra!
Non sapevano ancora dove si trovavano, si fecero coraggio e vedendo passare un piccolo gnomo, Ginevra disse:” Scusi, mi può dire dove ci troviamo?”
Lo gnomo rispose:” Mi chiamo Rendy e vi trovate a Greenland, il paese sempre verde!”
Si guardarono incredule perché ancora non sapevano cosa le attendeva.
Lo gnomo continuò: “Se volete potete venire da me, così in questi giorni vi farò visitare tutte le più belle attrazioni di Greenland e avrete anche un posto per la notte! Che ne dite?”
Ginevra, Grace ed Emma gli strinsero la mano presentandosi e accettarono il suo invito.
Lo gnomo cominciò a raccontare di alcune preoccupazioni che ultimamente affliggevano la mente del loro re e domandò alle tre giovani se in qualche modo avrebbero potuto aiutarlo.
Grace incuriosita gli chiese: “Ma che problemi ci possono essere in un posto così meraviglioso?”
Lo gnomo iniziò a raccontare della presenza di un uomo malvagio e molto potente che voleva costruire industrie rovinando la natura incontaminata di Greenland.
E disse: “Molto tempo fa uno dei nostri concittadini, di nome Richard divenne malvagio; nessuno sapeva il perché, ma iniziò ad abbattere alberi, rovinando gran parte della nostra natura, da quel momento venne soprannominato da tutti, Rotvar il malvagio; Il re lo bandì e gli ordinò di non tornare mai più, ma lui promise vendetta.”
Le fece quindi affacciare fuori dalla finestra e indicando le montagne proseguì: “Vedete, dopo quelle montagne c’è il terribile mondo di Blackland. Lì c’è tanto inquinamento e le terre ormai non danno più frutti, l’aria è inquinata e irrespirabile.”
Senza pensarci troppo le ragazze decisero di aiutarli e quella sera andarono a letto presto con l’intento di alzarsi all’alba per intraprendere il loro viaggio verso il castello del re.
Entrate nel castello, vennero accolte dalla servitù e furono condotte nella sala dove il re le attendeva.
Egli confermò il racconto dello gnomo e promise che se fossero riuscite a fermare Rotvar gli sarebbe stato concesso di tornare a Greenland ogni volta che l’avessero desiderato.
Il re donò loro tre cavalli, tre bellissime armature dorate e delle provviste per il viaggio.
Ma non fu l’unico dono che ricevettero, infatti una vecchia saggia diede in mano a Ginevra una piccola sacca contenente un’ampolla e disse: “Tieni, ti verrà utile in un momento di difficoltà, serve a far diventar buono tutto ciò che è malvagio.”
Ginevra la prese, ringraziò la donna e nascose il dono nella tasca.
Pronte e cariche di energia, partirono per la loro avventura.
Era giunto il momento più difficile, scalare le montagne ripide e rocciose per arrivare a Blackland.
Dopo diverse ore di viaggio finalmente arrivarono davanti al castello di Rotvar.
Tutt'intorno c’erano fabbriche da cui fuoriusciva una nube di fumo e l’aria era pesante.
Anche la poca vegetazione era come se fosse stata dipinta di nero; lo scenario che si presentava ai loro occhi era sconvolgente.
All’improvviso, dal cielo spuntarono tre grossi uccelli neri che presero Ginevra, Emma e Grace e le portarono da Rotvar.
Arrivate sulla cima della torre, si trovarono faccia a faccia con un uomo dall’aspetto poco rassicurante e dal sorriso beffardo che prontamente chiese: “E voi tre chi siete? Perché siete qui?”
Emma rispose: “Noi siamo Ginevra, Grace e Emma, e siamo qui perché vogliamo aiutarti a distruggere Greenland.”
Finsero le ragazze.
Rotvar rispose compiaciuto: “E come vorreste fare?”
Grace rispose:” Per iniziare, ci sbarazzeremo del re e poi cominceremo a costruire fabbriche anche lì!”
Il malvagio accettò e disse: “Va bene, oggi vi lascerò riposare e domani ci metteremo in cammino per la città; questa sera a cena parleremo del piano.”
Una volta sole, le ragazze ragionarono sul da farsi e decisero che gli avrebbero fatto bere la pozione, che la saggia aveva donato loro.
Escogitarono quindi un piano: distrarre Rotvar in modo da poter mettere l’antidoto nel suo bicchiere e farlo diventare di nuovo buono.
Arrivò il momento della cena, il momento più atteso della giornata.
Emma e Grace lo distrassero facendolo parlare un po’ di tutto e intanto Ginevra, prontamente, rovesciò l'antidoto nel bicchiere di Rotvar e disse: “Brindiamo a questo magnifico e infallibile piano che distruggerà per sempre la verdissima terra e ogni forma di vita a Greenland!”
Rotvar bevve e si sentì subito strano, più strano del solito e dopo alcuni minuti la pozione fece effetto. Si guardava intorno spaesato e all’improvviso disse: “Ma dove mi trovo?”
Grace rispose: “Non si preoccupi Richard, si trova a Blackland, il paese oscurato dal male, per ora, a quanto pare.”
L’uomo fece un gran sospiro di sollievo.
Emma lo guardò dolcemente e disse: “Adesso la porteremo a casa nel suo vero paese, non abbia timore!”
Le ragazze tornarono vittoriose alla città con Richard.
La sera per festeggiare, tutta la popolazione della città si ritrovò vicino al grande falò in piazza ed organizzarono una grande festa.
Il giorno seguente tutti i cittadini si impegnarono per fare tornare di nuovo Blackland come era un tempo, ovvero la strepitosa e fantastica terra di Greenland.
Ci vollero parecchi giorni di lavoro ma il risultato fu sorprendente, in breve tempo al posto delle fabbriche sarebbero nate numerose piante e bellissimi fiori.
Il re ne fu molto contento e dopo un lungo abbraccio ringraziò le ragazze donando loro il libro che aveva dato inizio alla loro meravigliosa avventura.
Era giunto il momento dei saluti, Ginevra, Emma e Grace abbracciarono tutti e tornarono a casa felici. La sorpresa più grande fu scoprire che nella realtà erano state via solo per qualche ora, poiché in quel fantastico mondo il tempo scorreva molto più velocemente.
La mattina seguente partirono per tornare per qualche giorno dalle loro famiglie, dove trascorsero delle bellissime giornate.
Le tre ragazze avevano imparato ad apprezzare ancor di più la natura ma soprattutto capirono che se avessero rispettato le regole e fossero state unite, il bene avrebbe sempre prevalso sul male.
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