domenica 19 aprile 2020

Raccontiamoci una storia - I RACCONTI

L'ENIGMA MISTERIOSO E LE MONETE D'ARGENTO di Luigi - 3'D

Will è un ragazzino che frequenta la terza media.
È molto riservato, taciturno e di poche parole.
Dentro di sé, però, ha avuto fin da piccolo un unico desiderio: sconfiggere le forze oscure che popolano il pianeta, proprio come fanno gli eroi nei libri che legge ancora, nonostante la sua età.
I suoi compagni, proprio per questo motivo, lo prendono in giro e lo trattano come se fosse un bambino.
Will può contare solo su due amici: Arthur e Larry, che farebbero di tutto per lui e che riescono a capirlo sempre.
È l’ultimo giorno di scuola, e anche il compleanno di Will, ma lui già avverte che non sarà un compleanno come tutti gli altri.
Dopo giorni di pioggia, finalmente le nuvole hanno fatto spazio al sole che ora si trova lì, alto nel cielo, con tutta la sua luce, e sembra più splendente che mai.
Si sente l’aria fresca dell’estate, gli uccelli che cinguettano, i grilli che cantano nei prati e le urla di gioia dei ragazzi che escono da scuola.
Il venticello estivo fa tornare in mente ai tre amici i momenti di incontro al parco in estate, quando potevano giocare a lungo.
Usciti da scuola, tornano a casa tutti insieme a piedi, come ogni giorno, ma decidono di percorrere una strada più lunga, per passare un po’ più tempo insieme.
Ma c’è un problema.
Nessuno di loro si è mai incamminato per quella direzione, infatti dopo poco finiscono in un bosco, che sembra desolato.
Si smarriscono senza accorgersene.
Arthur intravede in lontananza qualcosa di insolito, e vi si dirigono attratti.
È una piccola casa di campagna, abbandonata e malridotta.
Così, incuriositi, entrano, cercando di non far il minimo rumore, ma Larry calpesta quella che sembra una pietra, ma non una qualsiasi.
Sopra ad essa è inciso un enigma misterioso, formato da caratteri insoliti, mai visti prima.
Almeno per Will e Larry.
Quando ritrovano la strada del ritorno, si incontrano tutti a casa di Arthur, testimone di aver già visto da qualche parte quel tipo di alfabeto.
Salgono in soffitta, dove, in mezzo alla polvere, Bill trova un libro intitolato “Tutte le Curiosità sulla Scrittura”.
Interessati, scoprono, scritto su una pergamena, un alfabeto molto simile a quello dell’enigma, il cosiddetto “Alfabeto Arcanum”.
Esso è un alfabeto anomalo, formato da sole consonanti.
Finalmente riescono a tradurlo:

“Agite adesso, oppure sarà troppo tardi.
Non serve che ci andiate voi, ma vi ci porterà il destino”.

I tre amici, dopo averlo letto ad alta voce, non hanno neanche il tempo di guardarsi, che, in un battibaleno, si apre sotto i loro piedi un tunnel e finiscono improvvisamente in una Terra sconosciuta, chiamata “Isola Ioihi”.
Atterrati sulla terraferma, i tre ragazzi si guardano intorno: questa sembra disabitata, desolata, dimenticata da tutti.
È diversa dalle altre: non si intravedono uccelli, animali, e non si respira aria fresca, ma quella che sembra aria di guai.
I tre ragazzi camminano lentamente, senza farsi distrarre dal minimo rumore.
L’isola sembra distrutta, non da fenomeni atmosferici, ma da qualche potere oscuro.
Will, Arthur e Larry intravedono tra gli arbusti incolti un elfo, che sembra piuttosto spaventato e dimenticato.
Si chiama Eltas.
“Ciao, cos’è successo?” - chiede Will intimorito.
A questo punto, Eltas, racconta ai tre ragazzi di un certo Daemonis, un potente mago oscuro che distrusse tutto quello che c’era sull’isola, tra cui i suoi parenti, la sua famiglia, i suoi amici, ed ora rimane solo la fortezza del malvagio mago.
“Io sono sopravvissuto perché ero riuscito a scappare in tempo” - aggiunge l’elfo.
Poi continua:
“Prima che Daemonis arrivasse sull’isola Ioihi, il capo degli elfi, chiamato il Grande Elfo, possedeva una delle due monete d’argento, mentre l’altra era in mano a suo fratello gemello di nome Galdor”.
Con queste due monete, i gemelli potevano fare di tutto: riuscivano addirittura a far stare in armonia il popolo, non solo dell’isola Ioihi, ma anche tutti gli elfi che abitavano la Terra.
Un giorno, però, accadde che i due fratelli litigarono.
Galdor, da quel giorno, scappò dall’isola, perché voleva avere tutte le due monete d’argento per sé, in modo tale da poter governare tutto” - finisce Eltas.
Allora Arthur chiede: “Che fine ha fatto Galdor?”
Lui risponde: “Un giorno ha incontrato Daemonis, e i due hanno stretto un patto: se Galdor lo avesse aiutato ad uccidere il popolo degli elfi, egli avrebbe ottenuto in cambio tutte e due le monete d’argento, così da poter governare da solo il mondo degli elfi.”
“Ma ora dove sono finite le due monete?” - chiede Larry intimorito.
“Una leggenda narra che Galdor fosse morto e avesse nascosto le due monete in un posto segreto che nessuno sarebbe riuscito a trovare”. - obietta Eltas.
“Per questa missione ci serve il tuo aiuto” - insinua Will.
I tre ragazzi, insieme ad Eltas, trascorrono la notte in una caverna nei paraggi, sfruttando quella serata per presentarsi meglio e discutere più approfonditamente riguardo a quello che fosse successo.
Passano una serata spensierata, senza smettere mai di parlare, finché Will torna a focalizzarsi sulla missione: “Domani dovremo continuare la ricerca delle due monete d’argento! Dobbiamo pianificare il viaggio per domani” - conclude il ragazzo.
Si organizzano in questo modo: ognuno avrebbe portato con sé dei sacchi contenenti tutte le provviste necessarie per il loro viaggio.
La mattina dopo si alzano di buon umore, pensando solo alla loro missione.
Nel giro di qualche settimana attraversano tutta l’isola, finché trovano un altro enigma, che l’elfo Galdor riesce a tradurre facilmente (perché era la sua lingua):
“Se le due monete volete trovare, la vostra ricchezza vi dovrà portare”.
Improvvisamente Arthur esclama entusiasta: “Ma certo! Quando i due fratelli elfi litigarono, Galdor scappò senza che nessuno lo sapesse con Daemonis, nel luogo in cui lui governava”. - continuò Arthur.
Il giorno dopo aver trovato il secondo enigma si incamminano verso la fortezza di Daemonis.
Il viaggio non è facile: le provviste cominciano a scarseggiare, anche la stanchezza fa la sua parte, tormentando i quattro viaggiatori ormai stremati.
Un rumore già sentito dà loro qualche segno di speranza: intravedono un piccolo ruscello, ma quella che scorre non sembra acqua, ma fango.
Non si abbattono, ma continuano ad avanzare con tutte le loro forze.
Dopo giorni di cammino, finalmente arrivano alla fortezza abbandonata: è altissima, formata da mura possenti e robuste, ma di un colore grigio che suscita angoscia, timore.
Una volta entrati, di fronte a loro si apre un'ampia scalinata in marmo che porta alla stanza segreta di Galdor e Daemonis.
Alla loro sinistra scorgono un quadro che rappresenta il giorno in cui i due maghi malvagi distrussero l’isola Ioihi, e la disperazione segnata sul volto del popolo degli elfi.
Arrivati in cima alla scalinata, entrano nella stanza.
Dopo aver cercato a lungo, Larry intravede un luccichio tra lo spesso strato di polvere che avvolge la stanza.
Soffia lì sopra, e un oggetto metallico si rivela.
In quel momento si intravedono tre lettere misteriose incise su una cassaforte: G&D.
“Ci siamo riusciti!” - grida Will - “Queste sono le due iniziali: Galdor & Daemonis!” - conclude.
Grazie ad un incantesimo, Eltas apre la cassaforte, al cui interno si trovano due monete d’argento piccole e luccicanti che emettono un bagliore, forse come un segno di speranza.
L’elfo le prende in mano e tutti e quattro gli amici trasformano l’isola come in principio, e fanno inoltre tornare in vita tutti gli elfi, tra cui il capo, Grande Elfo e suo fratello Eltas, che torna buono.
I due fanno pace e tornano alla felicità di un tempo.
Infine, Larry distrugge le due monete d’argento, in modo tale che nessuno potesse più cambiare il destino dell’isola Ioihi, perché la pace, la gioia e l’armonia tra un popolo sono la cosa più bella.
Fu così che i tre amici, dopo aver festeggiato con tutto il popolo degli elfi, tornarono alla realtà, ognuno a casa loro, più soddisfatti che mai, con un dono da parte del popolo degli elfi: una collana d’oro, grazie alla quale, una volta indossata, avrebbero avuto la possibilità di tornare sull’isola Ioihi.
Ma dovevano mantenere segreta l’esistenza del popolo degli elfi, altrimenti le collane avrebbero perso il loro valore e sarebbe stato impossibile tornare in quel luogo magico.
Da quel giorno i tre amici capirono che, per realizzare i sogni, basta crederci, come Will e i suoi eroi dei fumetti.
Ma non impararono solo quello: la loro “ricchezza”, come citava l’enigma, non era solo la loro capacità di intuire, ma era soprattutto la forza dell’amicizia, che vince sempre contro il male!

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