giovedì 9 aprile 2020

Raccontiamoci una storia - I RACCONTI

SE CI CREDI TUTTO E' POSSIBILE di Kevin - 2'C

Molti anni fa viveva, in un paesino della Val Seriana, Rodni un ragazzino di quasi tredici anni. Era riservato e taciturno, non aveva molti amici, passava i pomeriggi dopo la scuola con il suo adorato cane, un pitbull di circa tre anni di nome Zeus.
Rodni era figlio unico, viveva in quel paesino da circa tre anni, quando aveva perso suo padre per un brutto male. Si era trasferito lì con la mamma, che non riusciva più a trovare serenità nel posto in cui aveva vissuto con il suo amato consorte.
Non era mai stato un ragazzino loquace, ma quella perdita improvvisa lo aveva fatto chiudere ancora di più.
Zeus era arrivato dopo il suo arrivo a Gandellino, un regalo da parte di sua mamma: era un bellissimo cucciolo colore miele dai grandi occhi verdi. I due erano diventati inseparabili. Ogni giorno dopo la scuola uscivano per lunghe passeggiate a ridosso del fiume.
Un pomeriggio, mentre stavano riposando ai margini del fiume, accadde un evento strano, poco distante da lui Rodni vide uno strano folletto alto circa quindici centimetri. Pensò di avere un’allucinazione, ma si accorse che anche Zeus aveva visto l’omino e scodinzolava contento.
Per un attimo rimase a pensare perché aveva paura che, muovendosi, avrebbe potuto spaventarlo e quindi farlo scappare. Poi decise di salutarlo a distanza per non creargli inutili timori. Era molto curioso di sapere chi fosse, da dove venisse… Così, prese coraggio e gli si avvicinò. Esordì dicendo: “Ciao, come ti chiami? Da dove vieni? Quanti anni hai? Chi sei?”, e avrebbe continuato ancora se il piccolo ometto non l’avesse interrotto.
“Una domanda alla volta… Come faccio a risponderti a tutto…”, poi si sedette vicino a lui dicendo: “Mi chiamò Kili, abito nel bosco, ho quindici anni, i miei antenati sono qui da centinaia di anni. Nessuno si è mai mostrato all’uomo per paura, ma ora abbiamo bisogno di aiuto.” Rodni ascoltava in silenzio il racconto del folletto. “Purtroppo i miei fratelli, i miei amici stanno morendo…la nostra gente sta morendo, ci vuoi aiutare?”  “Cosa posso fare per voi?” chiese il ragazzo. “Devi parlare alla gente, convincerla a essere più civile, purtroppo anche qui c’è troppo inquinamento, l’acqua del fiume ne risente e noi, bevendola, ci ammaliamo e finiremo per morire tutti…”.
Rodni rimase molto colpito dalle parole di Kili, ma pensò che avesse fatto male a scegliere lui perché era così timido che non avrebbe potuto aiutarlo. Guardò Zeus, poi il piccolo omino e capì che doveva almeno provarci. Promise al nuovo amico che avrebbe fatto di tutto per aiutarlo, poi si salutarono e si diedero appuntamento per l’indomani.
Rodni quella notte faticò a prendere sonno, doveva escogitare un piano. Zeus dormiva tranquillo accanto a lui. Il giorno seguente a scuola si fece coraggio e parlò in classe del problema, facendo attenzione a non nominare Kili, ma semplicemente cercando di sensibilizzare i compagni sull'inquinamento ambientale. Purtroppo, nessuno gli diede retta e tutti continuarono la vita di sempre.
Anche in paese si sforzò di parlare con gli abitanti, nei bar, nei negozi, ma a parte qualcuno, la maggioranza continuò con le abitudini di sempre. Passarono alcuni giorni e Kili, durante un loro incontro, gli disse che aveva la soluzione. “Ti recherai in cima alla montagna e spargerai questa polvere” disse indicando un piccolo sacchetto di tela rossa chiuso con un laccio di corda. Rodni era perplesso e domandò “A cosa serve?” rispose l’amico “È una polvere magica che permetterà agli abitanti di Gandellino di vedere come diventerà il loro paese se continueranno con le loro abitudini malsane. Vedrai che poi cambieranno modo di vivere…”
Rodni era perplesso, raggiungere la cima della montagna era comunque un’impresa, ma non poteva tirarsi indietro, doveva almeno provarci. Si chiese se avrebbe mai potuto funzionare, ma Zeus sembrava aver capito tutto, come se riuscisse a sentire e capire ciò che diceva il folletto e scodinzolava per incoraggiarlo.
Così la domenica di buon’ora Rodni partì con il suo amato cane per quella strana missione. Arrivò in cima alla montagna a pomeriggio inoltrato non senza aver superato parecchie difficoltà, sentieri impervi, fatica che si faceva sentire… A quel punto doveva solo aprire il sacchetto e rovesciare nell'aria la polvere. Lo fece con molta cura, poi si rimise in cammino verso casa. Zeus correva felice, mentre il ragazzino era sfinito dalla fatica. Arrivati in paese, Rodni non riusciva a credere alle sue orecchie: tutti quelli che incontrava si stavano chiedendo cosa fare per migliorare l’ambiente in cui vivevano. Alcuni dicevano che non avrebbero più gettato a terra i mozziconi di sigaretta, altri che non avrebbero mai più buttato le bottiglie di plastica nel fiume… Allora la polverina aveva funzionato.
Il giorno seguente si alzò contento ed andò subito alla ricerca di Kili, ma non lo trovò e così neppure nei giorni seguenti. Era preoccupato e un po’ deluso da ciò, perché erano diventati amici e gli mancavano le chiacchierate con lui. Mentre era sul bordo del fiume, in un bel pomeriggio di sole, gli tornò in mente una frase di Kili: “Non pensare sempre, a volte non avere le risposte per tutto non è così male”. Solo allora capì cosa intendesse dire il folletto. Era solo perché non aveva mai fatto niente per non esserlo.
Forse aveva ragione, era arrivato il momento di rischiare di sbagliare, di provare a stare con gli altri correndo il rischio di non piacere a tutti. Nei giorni seguenti si fece forza e si unì ai compagni, parlò con loro e scoprì che non erano così male… Si fece degli amici e con loro tornò al fiume, che non era mai stato così pulito… Rodni non ha più rivisto il suo amico Kili ma è convinto che ora potrà vivere sereno. Anche noi possiamo vivere in un mondo più pulito.
Basta rispettare le regole perché il pianeta diventi migliore. Tutti insieme ce la faremo.

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